Fuori dall'oscurità |Zenzonelli|

Capitolo 17

Las Cruces era solo un ricordo. Una volta che la decisione era stata presa, loro furono velocemente sulla strada. Christian avrebbe voluto partire più presto, più velocemente, per mettere più miglia tra loro e Las Cruces, ma Mattia trascorse del tempo nella doccia.

Partirono tardi nel pomeriggio, continuando a viaggiare per strade e autostrade, lasciandosi indietro paesi più piccoli. Poi Christian prese una strada a sud per evitare l'Interstatale 10, e si diresse verso un'autostrada statale più piccola che conduceva a Tucson.

Mattia era tranquillo mentre le sue braccia lo tenevano stretto, muovendosi istintivamente con il suo corpo e il movimento della moto. La Buell nera era un potente motore Harley che mangiava le miglia, ma il tempo caldo fuori stagione stava incollando il corpo di Mattia al suo, e lui poteva sentire la fatica nelle sue braccia come circondarono il suo corpo. Christian accostò per riposare e per prendere qualcosa di fresco da bere. Mattia era stato insolitamente silenzioso una volta che aveva saputo che lui lo stava portando a casa a Tucson. Incubi. Quelli che vivono nei sogni, e quelli che senti mentre sei sveglio, a volte sanguinano insieme in una grossa sensazione di paura.

Tucson era come quello. Era l'incubo dell'ignoto, combinato con la paura ad occhi aperti di essere là e che niente stia cambiando. Las Cruces era esattamente quello per lui nella sua intera vita. Era l'incubo che non si sarebbe mai fermato, così lui se n'era andato, era scappato, e aveva cercato qualcosa di meglio, ma tornava sempre lì. Si era reso conto molto tempo fa che era intrappolato, perché non poteva sapere dove sarebbe andato fino a che avesse saputo da dove veniva, e quel posto era per lui lontano tanto quanto le stelle.

La mente di Mattia era lo stesso. Chiusa. Nascosta. E se forse potevano trovare un modo per scoprire i misteri che si celavano in essa, probabilmente lungo la strada anche i suoi sarebbero stati scoperti. Era un gioco d'azzardo. Un rischio. Il calore del sole morente e il soffocamento di nessuna brezza facevano vivere un autentico inferno. Faceva troppo caldo per fermarsi, troppo caldo per andare in moto, e Christian asciugò il sudore dalla sua fronte osservando un molto caldo Mattia mentre si strofinava la bottiglia fredda di acqua lungo la fronte e poi sul retro del collo.

Imprecando, Christian tappò velocemente il serbatoio di benzina mentre la benzina straripava. Lo aveva distratto. Mattia era bravo in quello. Distrazione. Lui l'aveva lasciato troppo a lungo incustodito nella doccia mentre era affaccendato in giro per la casa a fare i bagagli per la loro visita improvvisata a Tucson. Era tornato per trovarlo con un paio di forbici. Mattia aveva tagliato uno dei nuovi paia di pantaloni che gli aveva comprato in dei pantaloncini, e aveva fatto lo stesso a una delle sue magliette, togliendo una decina di centimetri per lasciargli la vita scoperta.

Andò a pagare la benzina e prese qualcosa di dolce e disgustoso più qualche bottiglia extra di acqua quando notò che la commessa era occupata. Stava osservando Mattia. Dannazione.

Mattia aveva versato un po' dell'acqua fredda sui suoi capelli per rinfrescarsi, e la maglietta (che era stata sua) era bagnata. Lui poteva capire tutte le automobili che sbandavano cercando di dare un'occhiata indietro curiosa al ragazzo che stava sul bordo della strada mentre lo aspettava.

Grandioso! Ragazzo che si nasconde in facile vista che causa un incidente. Non poteva essere meno appariscente. Christian era sorpreso che l'FBI o chiunque lo stesse cercando non avesse trovato un'insegna al neon con una freccia che lo puntava.

"Quell'acqua è per lui?" Chiese la commessa. Era forse di poco sopra i vent'anni, con la faccia foruncolosa, e stranamente alta. La sua faccia era rossa e Christian sospettava che non fosse il caldo.

"Sì." Christian disse, non rinviando di raggiungere il suo portafogli non offrendo altre informazioni.

"Offre la casa se lo porti a bere qui."