Capitolo 12

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Christian fece la sua scappata ad Albuquerque in tempo record e sorprendentemente senza prendere una multa per eccesso di velocità o un mandato di comparizione. Sulla sua strada per uscire dalla città, notò un vasto centro commerciale. Li odiava. Tutti i negozi e le persone sarebbero state schiacciate, persino di domenica. Ma entrò nell'area del centro commerciale comunque e andò a cercare un negozio di abiti.

Errore. Grosso errore. Quale diavolo era la taglia di Mattia? Lui aveva bisogno di scarpe, ma lui non aveva idea del suo numero di scarpe o della taglia dei suoi vestiti.

Christian si arrese e afferrò qualche paio di indumenti intimi, di una taglia più piccola rispetto ai suoi. Lui poteva prendere in prestito le magliette da lui. Le scarpe erano un altro problema, ma fino a che avesse saputo la taglia, non era qualcosa che poteva risolvere.

Fuggendo dal centro commerciale come se il diavolo gli fosse stato sulla schiena, lui si fermò ad un negozio di fronte. Entrando cercò il proprietario del negozio perché lo aiutasse personalmente. Quando sei in dubbio, trova un esperto.

***

"Quand'è che tuo padre riporta i ragazzi?"

Luca smise le sue cure al collo di lei e scrollò solo le spalle. "Questo pomeriggio? Ha detto che li stava portando a pescare. L'ultima volta sono entrambi caduti in acqua, e lui ha dovuto tirarli fuori. Quindi mi aspetto del caos a dir poco."

Elena si stirò e sorrise. Lussurioso. Rilassarsi nel letto con Luca fino a dopo mezzogiorno. Sua madre aveva fatto un salto presto e aveva preso Gigino per portarlo in chiesa e ad un picnic. Così loro erano tornati velocemente a letto e avevano goduto del tempo da soli.

"Non mi hai mai detto come è andata con il consigliere guida."

"Circa quello che sospettavo. Devo ripetere qualche corso di cui ho bisogno per migliorare i voti per entrare nel Programma Speciale Ed. Devo anche cominciare a lavorare sul certificato di insegnamento. Sarò fortunata se riuscirò a fare tutto nei prossimi sei anni."

Luca scrollò le spalle. "Non importa quanto ci vuole, Elena. Ci riuscirai. Lo faremo succedere. Solo lascia che prenda un giorno alla volta. E pensa, il giorno che sarai qualificata, Gigi sarà a scuola e non ho dubbi che i gemelli staranno ancora mangiando il prato."

Elena rise a quello. "Stavo per chiedere che diavolo sarebbe successo con il loro comportamento lascivo. Noi abbiamo qualche chiazza spoglia in più nel nostro prato e l'associazione del vicinato firmerà una petizione contro di noi."

"Il comportamento D'Alessio. Inspiegabile. Quando io ero ragazzo, era un bosco. Ho praticamente tirato giù un intero albero." Luca afferrò sua moglie e la mise sotto di lui e la sua bocca attaccò il collo di lei. "Lascia che te lo dimostri!"

Le risate di Elena e di Luca riempirono la loro casa.

***

Era dopo le sei di sera quando Christian finalmente tornò a casa. Aveva infranto quasi ogni limite di velocità lungo la strada e si era fermato per firmare la denuncia contro Rudy. Togliendo i pacchi dall'auto, lui era sorpreso da quanto silenzio ci fosse. Andando di sotto, lui si fermò ai piedi delle scale e lo guardò. Mattia stava ancora disegnando, quasi perso in qualche altro mondo.

Improvvisamente alzò lo sguardo, allarmato dalla sensazione che qualcuno lo stesse guardando. Il suo corpo si rilassò letteralmente quando vide che era Christian. L'improvviso sorriso di Mattia provocò che il suo respiro venne catturato fra i suoi polmoni. Era un sorriso che cominciava dall'interno e lentamente si irradiava al di fuori fino a che prendeva il suo intero corpo.

Christian non pensava di avere mai visto niente di più brillante e vivo nella sua vita. Era come se la sua intera vita fosse vissuta in bianco e nero, e quando Mattia era intorno era improvvisamente come vivere nel Regno di Oz. Technicolor.

Fuori dall'oscurità |Zenzonelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora