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Per favore vieni alla hype

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Per favore vieni alla hype

no

Solo mezz'ora
Parliamo, poi non ti scriverò più

ma di cosa ancora
dobbiamo parlare?

"Ma lei non è la ex di Chase?"

alle 16 sono lì
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"Quindi?" Vinnie la guardò, e lei rimase comunque in silenzio

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"Quindi?" Vinnie la guardò, e lei rimase comunque in silenzio. "Dimmi qualcosa." Sospirò, senza ottenere risposta, per l'ennesima volta. "Posso andare in bagno?" Cambiò discorso, facendolo sbuffare. "Dopo ti dirò ciò che vuoi." Annuì, lasciandola uscire.

"Ari." Per la strada incontrò l'ultima persona che avrebbe voluto vedere. "Non chiamarmi così." Sussurrò a denti stretti. "Dobbiamo parlare." Lei lo guardò con rabbia. "Non ho niente di cui parlare con te." Chase le afferrò i polsi, sbattendola contro il muro. "Smettile di fare l'aggressività, gattina." Lui sorrise furbo, perché sapeva di avere ancora lo stesso controllo su di lei. "L-lasciami." Balbettò, tremando. "Vedi questo?" Indicò il livido sul suo occhio e il labbro spaccato. "Me l'ha fatto il tuo nuovo fidanzatino perché tu ti comporti come una bambina." Strinse la presa sul suo braccio, facendole male. "Ti devo ricordare cosa succede se tu fai parola di cosa è accaduto?" Scosse la testa, lo sapeva bene, per questo non aveva ancora detto niente. "Tra noi non c'è mai stato niente, giusto?" Annuì. "Siamo solo vecchi amici." Annuì ancora. "Vedo che capisci, brava gattina." Quel nomignolo le faceva venire il rigurgito, forse ancora di più delle labbra di Chase sulla sua guancia. "Ci vediamo stasera gattina, vedi di non farti vedere da me con lui." La lasciò, sparendo giù dalle scale.

Arielle corse in bagno e la sensazione di disgusto si tramutò in vomito, rigettò tutto il pranzo nel water. Si guardò allo specchio, sospirando. Aveva i polsi rossi per la forza con cui glieli avevo stretti. Si sciacquò il volto con dell'acqua fredda, cercando di riprendersi.

"Eccoti, ci hai messo tantissimo." Accennò un sorriso a Vinnie, che la guardò scettico. "Stai bene? Sembri sconvolta." Il suo sguardo si addolcì. Arielle annuì, con lo sguardo basso. "Mi dispiace." Sussurrò. Vinnie deglutì.

"Mi dispiace." Alzò lo sguardo con gli occhi lucidi. "Non dev-" Vinnie si bloccò vedendo le sue lacrime, non capiva che stesse succedendo. "Mi dispiace tanto." Non stava capendo, ma si alzò e la abbracciò. "È tutto okay. Non è niente." Le accarezzò la schiena.  Arielle farfugliava scuse su scuse, tra i singhiozzi.

"È tutta colpa mia."

Social anxiety | Vinnie hacker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora