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Quella sera, Vinnie tornò a casa dalla palestra chiamando il suo nome, come ogni giorno. Ma diversamente da qualsiasi altra normale giornata, lei non rispose al richiamo, e quando lui la cercò, scoprì che non c'era. Arielle era andata via dalla sua casa, dalla loro casa, come suo solito, era fuggita.

'Ho bisogno di un po' di tempo'

Aveva scritto su un foglietto attaccato al tavolo, prima di buttare i vestiti in un borsone ed andarsene. Non ci aveva pensato, aveva agito d'istinto, con la mente offuscata dai sentimenti, ma in quel momento le era sembrata la decisione migliore. Anche se, ovviamente, non lo era.

Vinnie aveva chiamato tutti i loro amici chiedendo se qualcuno l'avesse vista, e dissero tutti di no, mentendogli. Era a casa di Noah e Dixie, l'appartamento che avevano preso da qualche settimana, e Vinnie ne era consapevole, ma non poteva neanche andare a bussargli pretendendo di vederla, non l'avrebbero ascoltato. Così provò a scriverle, senza risultati.

Princi ti prego
Torna a casa
Possiamo parlare?
Non è come pensi

Quella sera Noah e Jack gli fecero compagnia mentre si scolava un'intera bottiglia di tequila, farneticando su di lei. "Ve lo giuro che non è come sembra." Farfugliava, inciampando sulle lettere. "Lo sappiamo amico, noi lo sappiamo." Gli strinse una spalla Jack, consolandolo. Non l'avrebbero mai abbandonato, che l'avesse tradita o meno, restava sempre il loro migliore amico. Non sapevano la verità, non potevano saperla, ma l'avrebbero sempre sostenuto. Continuò a bere, piangere e balbettare scuse per l'intera notte, prima di crollare sul divano.

I due si alzarono, dopo avergli steso sopra una coperta, buttando la spazzatura, pronti ad andarsene. Vinnie, mezzo addormentato, afferrò il polso di Noah prima che potesse andare a dormire. "Odia dormire con la porta aperta, ha paura." Farfugliò prima di riaddormentarsi, facendoli sorridere. Noah annuì, sgusciando via dalla sua presa.

Vinnie sapeva ogni singola cosa su di lei, cosa lei amava e cosa odiava. Sapeva che teneva la porta chiusa mentre dormiva perché aveva paura dei mostri, come una bambina, e che non sopportava svegliarsi presto. Sapeva che non beveva mai caffè, neanche se non aveva dormito tutta la notte, e che non sopportava le carote, tranne come gliele cucinava sua nonna, che era morta qualche anno prima. Sapeva ogni suo singolo e profondo segreto, e anche quelli stupidi. Sapeva cosa pensava e poteva intercettare cosa avrebbe detto in ogni situazione, perché lui la conosceva meglio di chiunque altro, meglio di se stessa.

Ed è per questo che Vinnie lo sapeva.

Vinnie sapeva di averla persa.

Social anxiety | Vinnie hacker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora