Ari aprì lentamente la porta, sperando con tutta se stessa che la Mazda gialla parcheggiata giù fosse solo identica a quella di Vinnie, e non la sua. Ovviamente, si stava solo illudendo, sapeva bene che era la sua auto e che Vinnie la stava aspettando in casa per parlarle, ma ancora non era pronta ad affrontare la realtà e preferiva fuggire e rifugiarsi nelle sue illusioni.
Il capo di Vinnie scattò su dal bracciolo del divano, risvegliandosi di colpo non appena sentì lo scatto della serratura. Se ne pentì subito, percependo le tempie pulsare e i postumi della sera prima investirlo con prepotenza.
"Sei tornata." Si tirò su dal divano, andandole in contro, ignorando il dolore alla testa. Gli sembrava un allucinazione, sapeva quanto fosse testarda e pensava non sarebbe tornata prima di una settimana. "Già." Fece spallucce, posando le chiavi sul piatto all'entrata e sfilandosi la giacca. "Possiamo parlare, per favore?" Sussurrò con voce flebile, in un modo in cui nessuno mai aveva sentito parlare Vinnie, sempre così sicuro e scherzoso. Le posò una mano sul gomito che Ari scansò subito, come scottata. "Non toccarmi." Sibilò a denti stretti. Vinnie sospirò prima di mormorare delle scuse e scansarsi per farla passare, seguendola silenziosamente verso la cucina.
Arielle si riempì un bicchiere d'acqua e lo buttò giù tutto in un sorso, prima di sbatterlo sul lavandino e sedersi su una sedia. "Hai venti secondi." Non vacillò in alcun modo, mentre lo guardava in modo duro. Lo fissò e Vinnie si sentì oltrepassare dal suo sguardo, sapeva leggergli dentro e sapeva che non avrebbe potuto mentirle.
"Non è successo niente, lo giuro. Eravamo solo alla stessa festa, abbiamo bevuto e ci siamo divertiti fra amici, ma non è successo nulla." Assicurò con sicurezza, ma a lei non bastava. "Perché non mi hai detto che l'avevi incontrata?" Interrogò. "L'ho dovuto scoprire dalle pagine gossip due giorni dopo, Vinnie." Strinse i denti nervosa. "Non credevo fosse una cosa così importante." Sospirò.
"Non credevi fosse importante... sul serio?" Ridacchiò cattiva, sarcasticamente. "Eri cosciente che fossi gelosa di lei, ti avevo parlato di come lei ci stesse provando spudoratamente con te DAVANTI A ME e mi avevi assicurato che la conoscevi a malapena." Alzò la voce. "Sapevi che mi desse fastidio tu la vedessi, perché sapevo che non avrebbe esitato a provarci con te, e così è stato." Vinnie provò a parlare ma lei non glielo lasciò fare, i suoi venti secondi erano finiti. "Sai che non sono una tipa possessiva, che non ti impedirei mai di uscire con un'amica ma... porca puttana, perché me l'hai dovuto nascondere? Perché l'hai dovuta abbracciare e chissà cos'altro nonostante sapessi quanto mi infastidisse?" Strinse i pugni. "Ti ho sempre lasciati tranquillo, con chiunque, ma ti avevo solo chiesto di stare attento a lei. Una ragazza Vinnie, una singola cosa non dovevi fare, e tu l'hai fatta."
"Mi dispiace princi, lo giuro. Non volevo nascondertelo, non volevo farti male. Te lo giuro, non è successo niente più di quello che hai visto. Non ci siamo abbracciati, ero ubriaco, lei mi ha preso e inquadrato, mi sono limitato a cantare la canzone." Si passò le mani fra i capelli, frustrato.
Restarono qualche minuto in silenzio, mentre lei rifletteva. "Ci credo." Esalò lei, e Vinnie lottò per nascondere il suo sorriso contento. "Ma non ti perdono." La sua felicità morì in un colpo. "Credo che tu non mi abbia tradito, ma non posso fidarmi di te, non adesso."
"Princi..." provò a farla ragionare. "Ti prego." Sussurrò, stanco. Non servì a niente. Ari scosse la testa, con sguardo basso.
"Ho bisogno di tempo."
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Social anxiety | Vinnie hacker
FanfictionArielle Brown è una TikToker inglese che negli ultimi tempi ha riscontrato molto successo sui social. Senza alcuna pretesa, aveva iniziato a fare video per passare il tempo e divertirsi, finendo per accumulare un certo numero di seguaci tra la popol...