•10 ISABEL

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Quasi mi cade il piatto che ho in mano alla domanda di Harry. Lo guardo e deglutisco ripetutamente non sapendo che cosa dire.

"Perché diavolo mio padre vuole che ti sposi?" - "hai qualche affare losco con mio padre?" Continua a sparare domande a raffica, una dietro l'altra.
"Non ho nessun affare losco ne altrettanto sto ricattando qualcuno, Harry, ma ti senti?" Sbotto furiosa.

"Allora spiegami che cazzo sta succedendo" dice con voce roca, si avvicina al mio viso e mi sovrasta con la sua altezza ma non sta cercando di intimidirmi. Per la prima volta da quando l'ho incontrato, vedo sincerità nei suoi occhi freddi e cupi. La sua espressione è limpida, e.. e confusa. "Sii onesta con me, Isabel" aggiunge a voce bassa. "Dopotutto presto sarò tuo marito" assume di nuovo quel sorriso beffardo e calcolatore che fa di solito.

Sento il cuore pulsarmi nelle orecchie, ha lasciato trapelare un assaggio di quello che si nasconde dietro la sua maschera da cattivo ragazzo. Mi sta dando l'opportunità di spiegare.

Apro la bocca, ma le parole non arrivarono. La verità è sigillata nel contratto firmato con suo padre. Ma l'impulso di dirgli la verità non mi lascia un istante, desidero con tutta me stessa di non mentirgli, ma devo parlarne prima con Louis. Devo trovare una soluzione perché non posso più tenere questo peso sullo stomaco. Non con l'uomo, seppur sconosciuto, ma che sto per sposare.

"I-io.." corrugo la fronte sperando di dire qualcosa di sensato. "Non è né il momento, ne il luogo adatto per parlarne Harry!" Dico infastidita e non sapendo cos'altro dire. Le parole suonano inconsistenti e deboli persino a me stessa. Incrocio le braccia al petto.
Il volto di Harry si incupisce e gli occhi si oscurano è furioso e lo mostra ogni parte del suo corpo. Si ritrae mentre la maschera di poco fa, quella fredda e bastarda torna subito al suo posto.

"Bene" asserisce a denti stretti. Le sue parole sono affilate come la lama di un coltello. "Sarà meglio che io vada. Devo cominciare ad organizzare la nostra vita insieme, che sarà tutt'altro che felice." Sputa disgustosamente. Mi lascia un bacio sulla fronte e ancor prima che realizzo cosa è appena successo, ha già salutato e ringraziato la mia famiglia e se ne è andato. Di nuovo!!

**

Ho trascorso il resto della giornata con la mia famiglia, una di quelle giornate insieme che non passavamo dai tempi in cui c'era anche la mamma. Abbiamo parlato e scherzato. E come ogni volta abbiamo viaggiato sul viale dei ricordi, sfogliando una marea di foto. Si è fatta l'ora di andare e a malincuore saluto tutti e mi avvio verso la mia macchina.

Il viaggio di ritorno è stato tranquillo, stavolta niente musica, l'unica cosa che riesco a pensare sono le sue ultime parole e a quanto fosse controproducente. Spura veleno e mi bacia allo stesso tempo con una facilità disarmante!
"Si, i baci di Giuda." Penso, inconsapevolmente ad alta voce.

Dopo circa un'ora di viaggio arrivo finalmente a casa. Parcheggio la macchina al solito posto e mi affretto ad entrare. Accendo le luci e come prima cosa mi libero dei miei tacchi vertiginosi, quando noto a pochi centimetri dalla porta d'ingresso un biglietto adagiato sul pavimento. Mi avvicino per recuperarlo e quando leggo il contenuto rimango senza parole. Più scioccata dall'azione a dire il vero.

Controproducente, confermo

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Controproducente, confermo.

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