•13 LOUIS

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Mi guardo intorno e nella sala ci tutti. Familiari, amici, soci ed anche qualche cliente. Non posso fare a meno di essere orgoglioso e per la prima volta, dopo la morte di mia moglie, sono felice! Kimberly Poulsen e la wedding planner, hanno davvero svolto un ottimo lavoro.

La sala è ricoperta di fiori, gigli bianchi, naturalmente.. e gardenie, i fiori preferiti di Isabel, non potevano di certo mancare.
Ornamenti leggeri sono appesi lungo le pareti, ho fatto persino installare un piccolo palco leggermente rialzato per lo scambio dei voti.

I banchi sono stati anch'essi allestiti allo stesso modo, e dotati di cuscini color avorio. Delle piccole luci intrecciate tra l'uno e l'altro rendono l'intera sala radiosa, così proprio come dev'essere.

Nessuna celebrazione è bella ed emozionante come il matrimonio, in quasi sessant'anni di vita è la cosa che posso dire con certezza. Tutto in nome dell'amore, il vero amore, l'unica cosa in cui io abbia avuto fede.. e non mi importa che questo sia stato combinato dal sottoscritto, non importa che sono stato io a trovare la donna che avrebbe salvato e curato il cuore di mio figlio.

Ciò che importa è che lui sia disposto a tutto ciò, nei confronti di Isabel e di questo matrimonio. Ci è voluto tempo e fatica nel tentativo di convincere Harry, ma, non appena gli ho sventolato in faccia il ruolo, il mio ruolo nell'azienda, si è impegnato tanto. Si è impegnato per il matrimonio, per il lavoro, per tutto. Anche se infondo so che il suo cuore non è disposto, come posso biasimarlo, infondo gli ho messo davanti una perfetta sconosciuta.

Ma d'altro canto, sento che prima o poi nascerà del tenero tra loro due, fino a diventare amore, e, a quel punto mi dovranno soltanto ringraziare. Sono felice, nient'altro.

Non ho permesso alla stampa di assistere alla cerimonia, perché voglio che gli occhi degli invitati sono puntati su mio figlio e sua moglie senza distrazioni, per testimoniare il giorno in cui la sua vita è cambiata. In cuor mio, sento che tutto questo è giusto per lui, e sono così fiero ed orgoglioso di poter essere qui a festeggiarlo nel giorno più importante della sua vita.

L'unico desiderio è quello di poter avere Rachel accanto, ma purtroppo è un desiderio irrealizzabile.
Non posso fare a meno di pensare alla mia amata moglie, mi manca da morire, ogni giorno.. ma oggi ancora di più.

Le porte si aprono e gli ospiti si alzano immediatamente tutti in piedi.. e quando mi volto vedo Isabel, la mia cara nuora, l'angelo mandato da mia moglie, percorrere lentamente la navata e la sento sulla pelle. Ho sentito la mia Rachel, proprio lì con me.

-Isabel-

Non inciampare, sii calma, respira.
Sono le parole che ripeto nella mia testa, più e più volte mentre percorro la navata lentamente. Non riesco a capire se sono i nervi, l'ansia, le scarpe.. o forse tutto insieme. Non ho mai avuto tutti quegli occhi puntati addosso.

È emozionante camminare lungo la navata, da sola. Fino ad oggi, non ci ho mai pensato a come sarebbe stato il mio matrimonio, ma ho pensato o meglio, sperato che mio padre ci fosse stato al mio fianco ad accompagnarmi da quello che sarebbe stato mio marito. Ma lui non c'è.

Non piangere.
Mi ordino. Ci sono troppe persone a guardarmi.

Finalmente arrivo di fronte all'uomo che mi odia più di qualsiasi altra cosa al mondo. L'uomo che non mi conosce affatto, ma che sta salvando la vita di mio padre senza neanche saperlo.
Gli faccio un piccolo cenno con la testa e lui mi fissa per un attimo prima di posare delicatamente le sue mani sul mio viso stampandomi un bacio pressante sulla fronte. Come se con quel bacio avesse voluto dirmi qualcosa.. qualcosa come 'benvenuta all'inferno' .

Scrollo subito la brutta sensazione che mi pervade e mi volto a guardare il sacerdote, che sorride a me, poi ad Harry. "Seduti.." prende parola. "Siamo qui riuniti oggi per celebrare il santo matrimonio di Harry Styles e Isabel Evans..." dice, e così prende inizio la cerimonia.

Mentre il rito nuziale prosegue, io sono stata tutto il tempo distratta da quegli occhi verdi che esprimono oscurità, e dalla sua mascella contratta e serrata. Distolgo gli occhi dal suo viso e mi concentro sul suo smoking. È nero intenso, e maledettamente raffinato, firmato Gucci. Tutto ciò che un uomo avrebbe mai potuto desiderare.
Eppure scommetto che a Harry nemmeno importa del suo smoking o di questo matrimonio in generale.

"Isabel?" Il sacerdote mi chiama e sembra non essere la prima volta. Sento gli sguardi degli invitati posati tutti su di me e le mie guance vanno in fiamme.
"Si, lo voglio." Dico sforzandomi di sorridere, sperando che sia la risposta alla domanda giusta.

"Vuoi tu, Harry Styles, prendere come tua legittima sposa la qui presente, Isabel Evans, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?" rivolge a lui la stessa domanda ed un sospiro di sollievo esce lentamente dalla mia bocca appena schiusa.
"Lo voglio." Risponde, come se gli avesse appena chiesto ti va un boccone?

Il sacerdote allunga la sua mano sulle nostre mani unite ed alza l'altra in preghiera. "Il Signore onnipotente e misericordioso, confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione." Prega ad occhi chiusi. "L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce." Apre gli occhi e guarda Harry. "Può baciare la sposa." Conclude con un cenno.

La sala si trasforma in un concerto di applausi.
Mi aspetto nervosamente una semplice stretta di mano o addirittura uno schiaffo in faccia, ma quello che ha fatto dopo mi ha sorpresa ancora di più.
Harry si porge in avanti fino a quando i nostri nasi non si sfiorano e sorride pericolosamente.. "oltre ad essere abituato ad ottenere ciò che voglio, sono un uomo di parola, e rovinarti sarà esattamente quello che farò." Mormora a denti stretti prima di baciarmi delicatamente sulle labbra e voltarsi ad esultare con gli invitati che stanno ancora applaudendo.

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