•25 ISABEL

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Emetto un sussulto quando apro gli occhi e vedo l'ora sulla sveglia adagiata sul mio comodino. 12:10.
"Cazzo!" Scatto dal letto come una furia. È tardissimo, non posso biasimarmi, sono andata a dormire quando fuori era già mattino.

Mi precipito sotto la doccia e mi vesto velocemente per poi raggiungere la cucina dove trovo Juliet intenta a sminuzzare delle verdure, probabilmente sta già preparando il pranzo vista l'ora. "Buongiorno Juliet" farfuglio velocemente. "Buongiorno signora styles" mi sorride la donna. "Va tutto bene?" Chiede. "É tutto ok, é solo che mi sono addormentata all'alba e non ho sentito la sveglia, ecco perché così tardi" faccio spallucce imbarazzata.

Nel frattempo la donna mi prepara il caffè e me lo porge gentilmente. "Grazie Juliet" le sorrido. Prendo il mio caffè e lascio la cucina, mi dirigo verso il giardino per respirare un po' di aria fresca. Harry gesticola mentre parla al cellulare con qualcuno animatamente. In un attimo mi torna in mente che la notte scorsa mi ha baciata ed abbiamo addirittura dormito nello stesso letto, e quasi non soffoco con la mia stessa saliva. Decido di svignarmela prima che possa vedermi, ma è troppo tardi. Nel momento in cui sto facendo marcia indietro, la sua voce mi richiama.

"Isabel" dice con voce ferma. Deglutisco e mi volto lentamente.. "S-si?!" rispondo e a malapena riesco a sentirmi. Harry prende posto su una delle sedie poste a bordo piscina e fa segno di raggiungerlo e così faccio. Quasi sprofondo nell'imbarazzo, e desidero che la terra mi inghiottisce o almeno spero per un secondo che non si ricordi nulla.

Arrivo vicino a lui e lo guardo per capire cosa vuole da me, ma non dico nulla. "Siediti pure" mi invita. Prendo posto di fronte a lui mentre continuo a non dire una parola, me ne sto lì, in silenzio e questo è decisamente più imbarazzante ma proprio non so cosa dire.

Harry fa altrettanto, e dopo un lungo e fastidioso silenzio, decido di rompere il ghiaccio. Qualcuno deve pur dire qualcosa e quel qualcuno non sembra essere Harry.
"Come stai?" Chiedo schiarendomi la voce. "Sto bene Isabel" risponde subito, quasi come se stesse aspettando che io dicessi qualcosa "ed a proposito di questo.." aggiunge.

Ecco, lo sapevo. Cazzo, cazzo, cazzo!!

"Mi dispiace che tu abbia dovuto farmi da badante stanotte" conclude e notai quanto sia un grosso sacrificio per lui pronunciare queste parole. "Non c'è ne bisogno Harry, davvero" rispondo senza esitare. "No, Isabel dico davvero anche se è difficile per me ammetterlo, sei stata gentile a prenderti cura di me e vorrei ripagarti." ribatte estraendo dal taschino interno della sua giacca il suo blocchetto degli assegni.

Rimango pietrificata da questa scena veramente pietosa, mi sento veramente offesa adesso. "Harry!" Lo richiamo. Ma il ricco viziato, finisce di scrivere chissà quale cifra e strappò il foglietto porgendomelo prima di considerarmi "tieni fanne ciò che vuo-"

"Non li voglio i tuoi cazzo di soldi!" Sbotto alzandomi in piedi. "Veramente Harry, io non capisco come per voi possa girare tutto intorno ai soldi, ma io non sono così, non diventerò mai così" gli urlo contro, gesticolando.. "i-io... io davvero sono basita. Credi davvero che io lo abbia fatto per farmi firmare un assegno?" Una risata nervosa fuoriesce dalla mia bocca e scuoto la testa "Cristo santo, sei assurdo!" Concludo. E senza nemmeno dargli modo e tempo di rispondere giro i tacchi e vado via.

**

Decido di non tornare a casa per pranzo. Passo quasi tutto il pomeriggio fuori. Vado a trovare mio padre in ospedale per poi saltare da un posto all'altro fino ad andare a trovare il mio nuovo amico Niall, al mio nuovo posto preferito Sel Rrose. "Guarda guarda chi è tornataa" Sorride il biondo dall'altro lato del bancone. "Ciao anche a te Niall" ridacchio a mia volta e prendo posto su uno dei sgabelli.

"Di giorno sei ancora più bella" Asserisce guardandomi dalla testa ai piedi "cosa ti porta qui così presto?" Aggiunge. "Ho sentito troppo la mancanza dei tuoi cocktail" dico sospirando mentre scrollo le spalle con fare drammatico "Ehiii" Mi ammonisce fingendo di provare dolore portandosi una mano al petto "soltanto i miei cocktail? Sei davvero una pessima persona!" Incrocia le braccia al petto ed io scoppio subito in una fragorosa risata. "Mi sei mancato anche tu" alzo gli occhi al cielo sorridendo. "Ecco, adesso va meglio. Solito?" Chiede il biondo. "Solo uno!!!!" Lo avverto.

Mentre sorseggio il mio Pink negroni, il mio telefono comincia a notificarmi più messaggi.

DA HARRY: DOVE SEI?

DA HARRY: TI VOGLIO PRONTA PER LE 20:00 IN PUNTO.

DA HARRY: C'É UNA CENA DI BENEFICENZA A CUI DEVO PARTECIPARE.

DA HARRY: E DATO CHE TU SARESTI MIA MOGLIE, DEVI ACCOMPAGNARMI.

DA HARRY: NON FARE TARDI. OTTO IN PUNTO.

Guardo la raffica di messaggi in arrivo, e sento il mio petto palpitare a ognuno di essi.

A HARRY: NON POTEVI SCRIVERE TUTTO IN UN SOLO MESSAGGIO? VA BENE PER ME COMUNQUE, A PATTO CHE TU NON MI STRAPPI UN ASSEGNO SOLO PER AVERTI ACCOMPAGNATO. CI VEDIAMO ALLE OTTO. FAMMI SOLO SAPERE COSA BISOGNA INDOSSARE A SERATE DEL GENERE.

DA HARRY: TROVERAI TUTTO CIÒ CHE TI SERVE NELLA TUA CAMERA. ADESSO DEVO ANDARE, HO DEL LAVORO DA FINIRE.
OTTO IN PUNTO ISABEL!

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