•6 ISABEL

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È passato qualche giorno dall'incontro con Louis al Plaza ed ogni tanto l'uomo mi ha mandato istruzioni via whatsapp.

DA LOUIS STYLES:
Ci vediamo alle 16:30, a Central Park per lo shooting prematrimoniale.

Non sapevo si facesse una cosa del genere. Pensavo si facessero le foto al matrimonio, si, ma non prima.

DA LOUIS STYLES:
Ti mando una macchina?

A LOUIS STYLES:
Non c'è bisogno, mi faccio trovare li, grazie del pensiero.

Mi affretto a rispondere per poi finire velocemente il mio pranzo e andare a fare la doccia. Indosso un vestitino semplice e dei stivali che arrivano appena sopra al ginocchio in pelle, lascio i capelli sciolti morbidi e metto un filo di trucco, come mio solito. Non amo truccarmi eccessivamente. Spruzzo un po' di profumo e mi affretto ad uscire di casa. Becco un po' di traffico ma per fortuna riesco ad arrivare in orario sul posto.

Parcheggio e uscendo dalla macchina vedo Louis in piedi davanti a una roulotte, quelle roulotte che usano sui set cinematografici, mi fa cenno di raggiungerlo e dai suoi occhi trapela un po' di emozione.

"Isabel, vieni.. da questa parte" indica. Quando sono vicina abbastanza, apre subito la porta della roulotte, all'interno c'era caos, quello più assoluto. Mi muovo nervosamente mordendomi leggermente il labbro inferiore non sentendomi a mio agio in questo ambiente. Ma ormai cosa posso fare a riguardo? Niente di niente!

"Ci sono truccatrici, parrucchiere e stilista qui per te mia cara" dice entusiasta facendo scoppiare la mia bolla. Prima che possa rispondere, una donna mi afferra la mano e mi fa salire i gradini della roulotte attirandomi all'interno. Chiude la porta alle sue spalle e cominciano a prepararmi. Il mio imbarazzo è evidente così prendo un lungo respiro tremolante e metto l'anima in pace lasciandogli fare il loro lavoro.

-Louis-

Guardo per l'ennesima volta l'ora sul mio Rolex, e di Harry ancora nessuna traccia. "É sempre il solito.." mormoro sbuffando sonoramente. Provo a chiamarlo, ma al secondo squillo scatta la segreteria telefonica; segno che ha rifiutato la chiamata. Alzo gli occhi al cielo, per non imprecare ed il mio telefono segna l'arrivo di una notifica:

DA HARRY: Papà, farò tardi, non chiamare in continuazione.

A HARRY: Harry sbrigati, questi ritardi ingiustificati sono inaccettabili.

Nessuna risposta da parte sua, sono passati cinque minuti prima di ricontrollare.. ancora niente. Così decido di riscriverlo ancora:

A HARRY: Figliolo, rispondimi.

-Isabel-

Sono ancora nella roulotte aspettando gli ultimi ritocchi. La truccatrice ci ha impiegato circa un'ora. Ha incorniciato i miei occhi con una linea marrone, e una sfumatura sulle stesse tonalità, la terra sui miei zigomi facendoli sembrare così alti e belli. Il mascara che allunga e incurva le mie ciglia come un ventaglio ed un filo di rossetto nude. Non mi sono mai truccata veramente, a parte il mio mascara giornaliero o il rossetto occasionale. Ma nonostante ciò mi sento come se stessi giocando a travestirmi e la mia misera autostima è salita alle stelle nel momento in cui mi sono guardata allo specchio.

I miei capelli mi incorniciano il viso perfettamente, sono sciolti, aperti con una linea laterale e scendono come un cespuglio di boccoli ben definiti. Sono così elegante.. "Sei pronta?" Louis bussa alla porta socchiusa e si ferma di colpo quando la apre completamente trovandosi di fronte a me. Lo stilista ha scelto per me un abito lungo nero, il corpetto è ricoperto di Swarovski minuscoli che scintillano come una palla da discoteca. La scollatura sulla schiena evidente, un paia di tacchi da 10 cm, vertiginosi ed estremamente favolosi.

"Sei bellissima Isabel" si congratula con tono paterno, ed io immagino immediatamente mio padre dire la stessa cosa, sorridendo. Mi tende la mano e mi aiuta a scendere i gradini della roulotte facendomi strada verso il parco dove hanno allestito il set fotografico. "Wow, questo... questo é incredibile" farfuglio dalla sorpresa. "Aspetta di vedere il matrimonio" ribatte Louis ridacchiando.

Prima che riesca a dire una sola parola, la sua attenzione si concentra su qualcosa alle mie spalle. Un sorriso radioso gli avvolge il viso. "Scusami Isabel" Mormora, superandomi. Lo seguo con lo sguardo e noto da lontano arrivare lui, Harry Styles.

È alto e spaventosamente bello, questo è chiaro. Vedo i due uomini abbracciarsi mentre i suoi occhi gelidi mi stanno già scrutando.

***

Lo shooting si è concluso abbastanza presto. È stato imbarazzante il fatto che abbiam dovuto sorridere e fingerci innamorati per scattare delle inutili foto, ce l'abbiamo messa tutta, ma a dir la verità, ho dei forti dubbi sul risultato.

Guardare negli occhi quell'uomo è insopportabile, mi intimorisce e mi innervosisce allo stesso tempo. Ma ogni volta che ho tentato di distogliere lo sguardo il fotografo ci ha urlato contro: "NEGLI OCCHI!"

"Questo impressionerà sicuramente il Times" Afferma il fotografo indicando la foto comparsa sullo schermo alla fine. "Non vedevo una coppia così attraente dai tempi di-" spalanca la bocca girando sul suo laptop le foto che ci ha scattato in precedenza. "Wow" esclama soffermandosi su un'altra foto in particolare.

**

Tutti sono andati via, siamo rimasti in pochi sul set, alcuni dello staff ci salutano prima di andare via, e dopo una breve chiacchierata fa la stessa cosa anche Louis. Mi stringe in un caloroso abbraccio dopodiché abbraccia anche suo figlio nello stesso modo.

Ad essere rimasti, ormai, siamo soltanto io, Harry e la natura che ci circonda. I miei nervi si fanno ancora più tesi non sapendo come comportarmi, non ho mai avuto nemmeno un fidanzato prima, figuriamoci un marito.

Mi sento impacciata e non so come muovermi, abbasso lo sguardo di pochi centimetri. "È stato un piacere conoscerti, io.. uhm.. andrei adesso" riesco a rompere il ghiaccio che c'è tra di noi. Lui mi sorride, ma non è un sorriso normale, è strano, quasi inquietante.

Dall'imbarazzo torno a guardare di nuovo le punte delle mie scarpe nell'attesa che dica qualcosa. Ma non dice niente, abbassa le sue labbra sulla mia guancia e vi posa un bacio delicato.

"Non so chi tu sia" comincia. "Non so cosa stai cercando, ma io ti vedo" sussurra nel mio orecchio e le sue parole mi arrivano forte e chiaro. Harry si sposta sull'altra guancia baciando anche quella e aggiunge: "Ti vedo. Arrampicatrice sociale che non sei altro, e sappi che, mi stai sul cazzo". conclude con disprezzo, lasciandomi a bocca aperta e in men che non si dica è già andato via.

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