4. L'amore di Ade

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Apollo continuò a dormire sogni indisturbati per un'altra ora. Quando si svegliò con uno sbadiglio, la prima cosa che fece fu controllare Ade, che dormiva al suo fianco. O almeno secondo lui.

Apollo si strofinò gli occhi con i palmi della mano, osservando il posto vuoto vicino a lui. Era sicuro che Ade sarebbe almeno rimasto a dormire con lui, dopo quello che avevano condiviso, e dopo quanto Apollo gli avesse rubato.

Con un sospiro, Apollo si mise seduto e si appoggiò contro la testiera del letto. La sua stanza era esattamente come al solito. L'unica cosa che cambiava, forse, era la sua vestaglia gettata ai piedi del letto, forse da un Ade distratto mentre recuperava in fretta e furia le sue cose.

Ade si vergognava per quanto fosse accaduto tra loro? Di sicuro. Altrimenti avrebbe atteso il suo risveglio. Per secoli uomini e donne lo avevano pagato per svegliarsi al suo fianco, e Apollo aveva speso quei denari per passare la notte con altri uomini e altre donne.

Apollo non aveva mai preso in considerazione l'idea di sposarsi, come altri Dei, e mettere su famiglia. Una volta, sua sorella Artemide lo aveva convinto a fare voto di castità, e Apollo aveva scommesso che per un intero secolo sarebbe riuscito a tenerlo nelle brache. Ma la mattina seguente la promessa, si era svegliato in un prato con due Cacciatrici della sorella, ormai non più vergini. Entrambe avrebbero partorito dei suoi figli nove mesi più tardi. Artemide aveva cacciato le ragazze, ma aveva promesso loro aiuto in caso di bisogno. Artemide si sentiva in colpa per non aver messo un guinzaglio al collo del gemello, o una cintura di castità fatta di ferro rovente.

Era più divertente andare da un fiore all'altro e seminare la sua stirpe, piuttosto che spassarsela con una sola donna per il resto della propria esistenza. E poi, aveva imparato dal padre che i matrimoni non duravano, o erano ripieni di tradimento. Zeus aveva tradito così tante volte Era che ormai chiunque aveva perso il conto. E anche Afrodite tradiva il marito Efesto di continuo con Ares. Ma con i tempi moderni, il matrimonio tra Afrodite ed Efesto sarebbe stato annullato, visto che i due non avevano mai giaciuto insieme.

Apollo si rigirò tra le coperte, assaporando l'odore di Ade impregnato sul cuscino. Al pensiero di quanto stesse facendo, arrossì, e in quel momento il suo stomaco iniziò a ribellarsi per la fame. Succedeva di continuo, e di solito le fitte allo stomaco raddoppiavano quando Apollo lanciava il pranzo o la cena sul pavimento, appena portato da un cameriere-zombie.

Apollo si infilò sotto le coperte, poi si scoprì di nuovo. Non aveva nulla da fare. Era affamato, e triste. Il cuore gli martellò nel petto, e una melodia dolcissima e tristissima si fece strada nella sua testa. Poteva benissimo comporre un album di venti canzoni su come Ade gli avesse spezzato il cuore sgattaiolando via senza nemmeno un cenno di saluto.

Con un sospiro, Apollo si portò le mani al membro gonfio. Se ci fosse stato Ade, di sicuro si sarebbe divertito di più. Continuò a toccarsi, ripensando al signore dei morti steso su quel letto poco più di un'ora prima, e il solo pensiero lo eccitò maggiormente.

La porta della sua stanza si spalancò e Apollo puntò lo sguardo su Ade. Solo Ade non bussava mai alla porta della sua camera. Gli zombie-cameriere lo facevano sempre. Forse Ade doveva farsi insegnare da loro le buone maniere.

«Uhm.» disse Ade, osservandolo. Apollo lasciò cadere la mano, imbarazzato. «Passo più tardi?»

«No, ormai...» borbottò Apollo, con una scrollata di spalle.

Ade chiuse la porta, e Apollo sentì un odore che gli fece venire l'acquolina in bocca. Notò che il signore dei morti reggeva una busta di carta con due lettere incise sopra, MD.

«C-Cos'è?» balbettò Apollo, rischiando di sbavare.

«Cheeseburger.» rispose Ade, posando il sacchetto sul pianoforte. «Nico mi ha parlato molto bene dei fast-food sulla terra, e sapevo che tu avevi fame.»

Ade e Apollo - Amore negli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora