20. Sorpresa negli Inferi

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«Dovremo dirlo ai nostri figli.»

Ade smise di accarezzargli la schiena. «Stai scherzando vero?»

«No, per niente.»

Apollo rotolò sulle coperte e lo guardò. Gli occhi azzurri splendevano. «Non dico a tutti i nostri figli. Ma almeno a Will e Nico.»

«"Tutti i nostri figli". Io ne ho due. Tu un centinaio.»

Apollo ridacchiò. «Sì, ma ormai non ne ho più così tanti.»

Ade annuì serio, e si sedette di fianco a lui. Erano nudi - ormai era normale - e avevano da poco consumato l'ennesimo rapporto. Erano entrambi soddisfatti e desiderosi di coccole.

«Stavo pensando...» mormorò Ade, e Apollo lo guardò.

«Anch'io.» disse il biondo, serio. «Credo che dovremo inviare a Nico e a Will un messaggio, o andare direttamente da loro e dirglielo.»

Ade inspirò e guardò l'anello brillare all'anulare di Apollo. Ne aveva uno anche lui, identico. «Ho detto no.»

«Ma sono nostri figli.»

«Non puoi favorire solo di Angelo e Solace!»

«Tu lo fai continuamente!»

«Be', io ne ho solo due, e riservo ad entrambi gli stessi trattamenti. Magari non invio vestitini a Nico, ma Nico sa che non deve prendersela per questo.»

Apollo rise. «E se lo volesse anche lui, un vestitino?»

Ade storse il naso. «Non li avrà di certo da me.»

Apollo si avvicinò a lui e gli scioccò un bacio sulle labbra. Ade gli posò le mani sui fianchi e gli impose di sedersi sopra di lui. Il dio biondo cominciò a baciare l'altro sul collo, mordicchiandogli infine l'orecchio e passandogli le braccia attorno al collo.

«Allora?» chiese Apollo, strusciandosi su di lui.

«Allora va bene.» brontolò Ade, abbassando lo sguardo sul suo corpo. «Riesci sempre a trovare il modo di convincermi.»

«Le magie del sesso.»

«Sì, be', basta fare queste magie, altrimenti non rispondo più delle mie azioni.»

Apollo sorrise tra sé e spinse la sua erezione contro lo stomaco di Ade. «Fammi tu una magia.» mormorò, infilandogli le dita tra i capelli.

Ade si mordicchiò il labbro. «Uff, d'accordo.»

Apollo scoppiò a ridere. «Da come lo dici, mi sembri contrariato. Ma il tuo corpo non lo è affatto.»

«Non sono contrariato, te l'assicuro.» Ade lo baciò, passandogli la lingua sulle labbra prima di schiuderle e cominciare ad accarezzargli la lingua. Apollo gli infilò le dita i capelli, passandogli le gambe attorno ai fianchi. Ade si sollevò e, continuando a baciarlo, iniziò a penetrarlo.

Apollo gemette, affondando le dita tra i suoi capelli neri, e prese a baciarlo con più foga, muovendo i fianchi al suo ritmo, venendogli incontro nelle spinte. Ade ansimò tra le sue labbra.

«Va bene.» mormorò Ade, mettendosi a baciarlo sul collo.

«Va bene cosa?» mormorò a sua volta Apollo, facendogli risalire il volto e continuando a muoversi.

«Possiamo dirlo a Nico e Will.»

Apollo sorrise vittorioso, e si lasciò scappare un forte gemito.

Ade era piuttosto nervoso quando, due giorni dopo, attendeva l'arrivo di Nico e Will. Aveva scritto loro una lettera, chiedendogli di presentarsi negli Inferi ad una tale ora di un tale giorno. Aveva sperato che quell'ora e quel giorno non arrivassero mai ma, invece, ormai mancava veramente poco.

Ade e Apollo - Amore negli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora