part three

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è silenzioso;

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è silenzioso;

jade: che cosa vuoi idiota?

tom: non c'è bisogno che ti scaldi schelmischen, voglio solo ballare con te

jade: oh ma stai zitto!

mi girai verso di lui e lo spinsi mentre ridevo, lui si avvicinò al mio orecchio
:balla con me jade, ti prego
sorrisi. e me ne andai. lo lasciai lì in pista mentre sorrideva un po' infastidito

uscii fuori dalla casa sempre con il mio caro mojito in mano, alzai lo sguardo e vidi lo stadio. non più pensai due volte e andai lì. quando io e mike eravamo piccoli i nostri genitori ci portavano sempre lì.

a volte mi piaceva ricordare quanto la nostra famiglia era felice all'ora, prima dei miei problemi, prima dei miei casini.

stetti lì da sola un bel po' con l'ansia di farmi scoprire dalle guardie, ma dopo poco qualcos'altro mi spaventò, una figura nera che saliva le scale per raggiungermi, quel profumo lo riconoscerei fra mille, era tom

tom: che ci fai qui tutta sola schelmischen?

disse sedendosi accanto a me

jade: mi piace stare qui, è silenzioso, non come la mia mente

tom: anche la mia non è affatto silenziosa sai? le voci nella testa che ti dicono che cosa fare o cosa non fare, dopo un po' diventa frustrante

appoggiai la schiena sullo schienale della sedia e sbuffai un tantino

jade: è buffo il fatto che per soffocarle si debba ricorrere a cose molto più.. distruttive

tom accennò un piccolo sorriso imbarazzato per poi scivolare sulla sedia guardandomi

tom: quel tatuaggio, perché?

jade: qualche anno fa conobbi una ragazza, era molto gentile all'inizio ma con il tempo iniziò ad essere strana, ossessiva. ero quasi attratta da lei, non mi piacciono le ragazze ma qualcosa in lei provocava una strana sensazione in me. non ho mai capito se era una bella o brutta sensazione. iniziò a darmi delle pasticche, a volte, ecstasy o roba simile, e cazzo con quelle le voci nella testa non fiatavano. iniziai ad esserne dipende, iniziai a fare uso di cose ancora più pesanti. finché un bel giorno mentre mischiavo cose come al mio solito, buio. non so spiegarti la sensazione, so solo che ero fin troppo vicina alla morte, e non mi dispiaceva neanche così tanto

guardai tom, stava quasi piangendo. non so perché glielo stavo raccontando, non l'avevo mai detto a nessuno, tranne ai miei genitori e a mike che mi trovò lì in bagno quel giorno.
tom era sconvolto, non sapevo che digli, se chiedere scusa o rimanere semplicemente zitta. non volevo dirglielo, non volevo mi vedesse come vi vedevano tutti quelli che lo sapevano mentre ero in italia. non volevo mi vedesse come una tossica, non lo ero.
gli cadde una lacrima sul viso, io sorrisi un po' e la asciugai delicatamente

tom's pov:

jade: anche da piccolo eri un piagnucolone

piangevo solo per lei da piccolo. per la mia schelmischen. era solo lei il mio pensiero, giorno e notte. lo è stato fino a quando non mi sono rassegnato. per circa dieci anni, da quando ne avevo cinque, ero innamorato perso di lei. anche se non la sentivo più e non sapevo nulla di cosa le stesse accadendo, mi piaceva proprio tanto.

quando mi ha raccontato cosa gli è successo, il mio cuore si è crepato sempre più, ad ogni fottuta parola. non riuscivo a crederci, quella bambina tutta pazza si sentiva tale per davvero. non potevo immaginare che qualcuno avesse avuto così tanto effetto su di lei, la mia piccola schelmischen che non si faceva comandare neanche dai suoi genitori era stata rovinata.
mi dispiaceva così tanto per lei, avrei voluto darle un bacio sulla guancia e dirle che era fantastica come facevo da bambino. ma adesso abbiamo vent'anni. e per quanto mi riguarda, se mai sarebbe successo qualcosa, anche solo un minuscola cosa che mi avrebbe fatto incazzare, quel bacio sarebbe stato uno schiaffo. sarebbe stato tutto tranne che un gesto per farla stare meglio.
qualcosa mi passava per la testa.
è già successo che qualcuno si aprisse con me, non me ne era mai fregato un cazzo dei loro problemi, né tantomeno avevo voglia di sentirti, ma con jade era diverso.
ero preoccupato per lei. e anche tanto.

jade's pov:

mi sorrise e mi prese la mano, non disse nulla, le diede un bacio però. un bacio delicato, non un bacio che qualcuno si aspetterebbe da tom.
era diverso con me.
quando parlava con gli altri era sempre distaccato, freddo, ma con me no. sembrava realmente interessato a quel che gli dicevo, se gli raccontavo qualcosa.
era stato addirittura felice di vedermi dopo tempo, pensavo si sarebbe scordato di me.

tom: non chiamarmi così, lo sai che non mi è mai piaciuto

jade: però da bambino lo eri

sembrava quasi vulnerabile in quel momento, umano. tutte quelle cose che cercava di soffocare dentro di lui. ma io so che dietro le scopate, i litigi, la rabbia, lui era sempre quel simpatico bimbetto che mi diede qell'anellino bianco dicendomi di portarlo sempre con me.
io lo feci e contunai a farlo fino ad oggi.

dopo un po' andammo dagli altri per poi tornare a casa con mike bill e dana appotgiati sulle nostre spalle ubriachi fradici mentre io e tom ridevamo a crepapelle cercando di trascinare i tre in macchina.
appena arrivati a casa accompagnai mike in camera sua per metterlo a letto, poi andai a dare una mano a tom con bill e dana. mentre mettevo dana sotto le coperte guardavo tom nella stanza di bill, gli stava accarezzando il viso mentre sorrideva. andai da lui

jade: si vede che gli vuoi bene

tom: più che bene, è quel che mi serve per vivere, tutto quello che mi serve.

tolse la mano dal viso di bill per poi ripetere la frase, "tutto quello che mi serve".

-
tom mi accompagnò alla porta, mi abbracciò un po' in modo distaccato e mi sorrise

tom: allora buonanotte

jade: buonanotte

feci un cenno con la mano mentre mi allontanavo verso casa mia

tom: schelmischen...

mi girai di scatto

tom: la prossima volta la gonna un po' meno corta

jade: idiota!

gli feci il dito medio mentre entravo a casa mia.
andai in camera, misi il mio bel pigiama e andai sul balcone per fumare l'ultima sigaretta della giornata. ma una domanda mi frullava in testa.

perché gli importava se la mia gonna era troppo corta?

the game was worth the candle ✦ - tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora