part four

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roxanne;

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roxanne;

il giorno dopo mi svegliai ovviamente prima di mike, decisi di preparargli la colazione e portargliela a letto. presi una tazza di latte, i suoi cereali preferiti, e un bel caffè

jade: buongiorno schlafmütze, questo è per vivere meglio il tuo hangover

mike: non chiamarmi dormiglione. e poi da quando sei così premurosa? hai avvelenato il mio caffè?

jade: si al posto dello zucchero ho messo il sale, ora bevi e ringrazia

gli diedi un bacio sulla fronte per poi poggiarmi fuori la porta di casa mentre accendevo una sigaretta.  ad un certo punto notai una cosa, dalla stanza di tom si vedevano due figure, una difronte all'altra, non credo stessero solo parlando. aprii la porta di casa per chiamare mio fratello che uscì con ancora il boccone in bocca. disse solo tre parole, che bastarono per farci scoppiare a ridere: "oh porca troia".

rientrammo in casa ancora ridendo per poi cucinare insieme, dato che mike si era svegliato quasi all'ora di pranzo.
mentre stavamo mangiando sentimmo bussare, andai ad aprire io non curante del fatto che stessi in reggiseno e pantaloncini.
vidi tom poggiato sulla porta, notai anche che in lontananza c'era la ragazza che io e mike vedemmo prima in camera sua. aveva dei capelli corti ricci biondi, un vestito fucsia e dei tacchi a spillo dorati.
sembrava una squillo, e forse lo era.

tom: uhh schelmischen, non avrei mai immaginato che tu fossi così sexy mezza nuda

jade: che cosa vuoi idiota? hai rovinato il nostro pranzo

dissi aprendo un po' di più la porta per fare intravedere la figura di mike nell'intento di addentare il suo pezzetto di carne.
tom sorrise facendo un cenno con la mano a mike, che lui ricambiò

tom: volevo solo chiedervi se vi andasse di venire alle prove della band stasera, poi potremmo vederci un film. è invitato anche il fratellino

disse indicando mike ridendo

mike: per me va bene!!

disse urlando mentre masticava

jade: per noi va bene, a dopo idiota..

lo dissi sorridendo maliziosamente per poi chiudere la porta bruscamente.
un secondo dopo udii
:a dopo bellissima schelmischen..

mi scappò una risatina.

-
arrivò l'orario di prepararsi. nonostante non dovessi andare chissà da quale parte mi misi abbastanza in tiro, stessa cosa fece mike quando venne a sapere che ci sarebbe stata anche dana. misi una gonna non troppo corta blu scura a vita bassa, un top bianco corto per evidenziare il mio seno abbondante e che si allacciava dietro il collo, infine misi degli anfibi del colore della gonna. aggiunsi degli anelli e mi truccai abbastanza simile a bill, non per copiarlo o cosa, semplicemente mi piaceva il suo stile fin da quando eravamo piccoli e riguardo trucco abbiamo sempre avuto gusti simili. mike mise una maglietta bianca con dei jeans chiari e i suoi amati stivali neri che si abbinavano ai suoi occhi e facevano contrasto con i suoi meravigliosi capelli biondini.

bussammo alla porta dei nostri amati vicini, ci aprì gustav che mi abbracciò appena mi vide, entrammo e raggiungemmo gli altri nello studio dove solitamente facevano le prove.
appena entrai nella stanza Bill mi abbracciò e lo sguardo di tom cambiò, si illuminò.

mi chiesero aiuto per suonare diversi pezzi, sia perché serviva un altra chitarra, sia perché serviva un accompagnamento con la tastiera.
alla fine delle prove li vidi mentre si sambiavano sguardi sospetti, non ci diedi molto peso. non erano delusi o qualcosa di simile, tutt'altro.

poco dopo ordinammo delle pizze e ci mettemmo tutti quanti sul divano a scegliere un film, dana propose il moulin rouge, uno dei miei film preferiti e ovviamente il preferito di dana. tutti quanti erano d'accordo.

durante il film, precisamente all'inizio della scena del tango di roxanne, tom si avvicinò lentamente al mio orecchio cercando di non farsi vedere dagli altri

tom: ho visto prima che mi spiavi mentre mi facevo la biondina, come mai ti interessava così tanto vedere come me la scopavo?

jade: oh ti sbagli di grosso idiota, non era mia intenzione appassionarmi alle tue pratiche sessuali, mi facevano solo ridere i versi strani che faceva la tua amichetta

gli sorrisi per provocarlo, poi mi alzai e presi mike per mano, per poi iniziare a ballare.

io e mike facevamo lezioni di tango da quando eravamo piccoli, abbiamo sempre ballato insieme.

la chimica che si crea è unica, due persone che si odiano sembrerebbero comunque maestose e belle da vedere se ballassero il tango. è famoso per le sue movenze eleganti e sensuali,  in più  è un genere che si basa sull'improvvisazione e questo a me e mike piaceva particolarmente. riusciva a farci sentire davvero vivi, come se potessimo fare qualsiasi cosa perché, nel tango non ci sono errori. c'è solo una semplice regola, l'uomo guida e la donna lo segue, spesso non la seguivo.

tom's pov:

mentre ballava pensavo a quanto fosse attraente, a quanto lei potesse essere potente nelle braccia di un uomo perso di lei.
il tango di roxanne parla di passione, gelosia, sospetto, amore, potere, controllo, rabbia.

lei era la mia roxanne. la donna che avrei voluto stringere, amare, adulare.

(cosa mi passava per la testa?)

giuro che se mike non fosse suo fratello l'avrei già ucciso, per come la toccava, come la faceva muovere prendendola per i fianchi, come affondava la sua testa sul suo collo che sapeva di frutti rossi, come le metteva le mani nei capelli mentre muoveva la testa da una parte all'altra, tutto mentre lei si abbandonava a lui, ma mai completamente.
amavo il fatto che si opponesse quando qualcosa si faceva troppo semplice, voleva sempre complicare tutto correndo il rischio di rovinarlo anche. il fatto che non scappasse mai dalle situazioni difficili e che piuttosto rovinava tutto pur di far valere la sua idea, pur di avere ragione e di avere l'ultima parola.

ci riusciva sempre.

pensieri pensieri pensieri nella mia testa, sul perché stavo fantasticando sulla bambina che da piccoli mangiava tutte le patatine sulla mia pizza, la ragazza con cui non avrei mai pensato di avere a che fare in quel senso. e adesso ero qui a pensare come sarebbe stato scoparmi lei al posto della riccia pazza di stamattina.

-
finirono di ballare, e direi grazie a dio dato che il mio autocontrollo mi stava abbandonando.

si sedette accanto a me, mi guardò per un attimo, un attimo soltanto e il mio cervello era andato in tilt.

cercai di nascondere la mia strana attrazione per lei in tutti i modi possibili, non guardandola o non rispondendole se mi parlava, perché sapevo che se io l'avessi guardata negli occhi solo per un millisecondo non sarei riuscito a contenermi.

the game was worth the candle ✦ - tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora