part thirteen

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(in questo capitolo citerò canzoni che sono uscite dopo il 2009, ma che secondo me erano le più appropriate alle scene. è consigliato ascoltarle durante la lettura. -sj ♡)
(TW DROGHE!!!)

non avevo le forze per rifiutare;

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non avevo le forze per rifiutare;

passarono circa due mesi, io e tom stavamo ancora insieme e tutto andava benissimo.
stavamo per partire insieme agli altri per una vacanza al mare. lo zio di dana aveva una piccola villa vicino alla spiaggia di barcellona, avremmo alloggiato lì per un paio di settimane.

-
a fine giugno, partimmo finalmente per questa vacanza, avevo portato all'incirca sette costumi e dieci vestiti, sia abiti da cocktail che vestitini estivi. cinque o sei jeans e tantissime magliette o canottiere

bill: muoviti jade! tom di alla tua ragazza di muovere il culo

tom: glielo dico molto spesso bill

i gemellini kaulitz stavano imprecando dietro la mia porta a far si che io mi dessi una mossa, sono sempre stata una persona ritardataria.

dopo una decina di minuti uscii dalla mia stanza, avevo messo dei semplici pantaloncini di jeans neri e una canotta rossa dello stesso colore delle mie vans. aggiunsi un cappellino bianco di tom e portai giù i bagagli. tom aveva addirittura portato una chitarra, che esagerato

tom: ti sta bene il mio cappello schelmischen

jade: grazie idiota

gli diedi un bacio leggero sulle labbra e andai nel pullman che ci avrebbe portato a destinazione. dopo essere passati a prendere le ragazze ci dirigemmo verso l'aeroporto.

il volo non fu particolarmente pesante, alla fine andare in aereo non mi dispiaceva così tanto.

-
arrivammo per l'ora di pranzo, giusto in tempo per andare a mangiare una bella paella nel ristorante vicino alla villa.

il pranzo proseguì a meraviglia. subito dopo aver mangiato prendemmo i bagagli ed entrammo in casa. c'erano esattamente cinque camere, ogni coppia avrebbe dormito insieme.

io e tom aggiustammo i nostri vestiti negli armadi, subito dopo ci stendemmo nel letto per un bel riposino.

ci svegliammo alle otto, bill e georg erano appena rientrati a casa dopo aver fatto la spesa. cucinarono dana e krist quindi ero sicura che la cena sarebbe stata buonissima, da quel che ho visto in questi mesi krist era un portento in cucina.
io e tom scendemmo in cucina ancora assonnato e ci sedemmo al tavolo insieme a tutti gli altri

aide: discoteca più tardi? fanno una serata all'opium stasera

shelly: per me va bene, a voi?

rispondemmo tutti si, dopo aver finito di mangiare andai in camera per prepararmi. misi degli shorts neri a vita bassa, ovviamente in jeans. erano molto corti e sapevo che avrei fatto un figurone. aggiunsi una canotta nera allacciata dietro il collo e dei tacchi sempre neri. aggiunsi la cinta di bill, i soliti anelli e degli orecchini non molto lunghi argentati. feci il mio eyeliner un po' più lungo rispetto a quello di tutti i giorni e legai i miei lunghi capelli mori in una coda alta. tom aveva i soliti jeans scuri, una maglietta un po' attillata bianca e le sue scarpe nere preferite, aggiunse vari accessori dello stesso colore delle scarpe e mi raggiunse in bagno

tom: dovresti farti la coda più spesso, si vede meglio il suo viso

disse dietro di me, mentre avvicinava il mio corpo al suo stringendomi per i fianchi

jade: e tu dovresti smetterla di guardarmi come se volessi mangiarmi

uscì una risata dalla sua bocca mentre mi voltava verso di lui

tom: si, mangiarti. sai già in che modo

fece scivolare una mano sul bordo dei miei jeans, cercava quasi di sfilarmeli

jade: dopo la festa

sorrisi un po' antipaticamente e uscii dal bagno, presi la mia borsa e uscii dalla stanza ridendo per la scena di prima.
tom mi raggiunse dopo poco giù dagli altri, entrammo in pullman e andammo all'opium.

il posto era enorme, bellissimo e pieno di luci sul viola e rosa. io e aide di dirigemmo subito al bar, prendemmo drink per tutti ed io, ovviamente, presi un martini.

-
la serata proseguì bene, non successe niente di eclatante.
andai sul terrazzo della discoteca bevendo il mio quarto o settimo drink, la vista era mozzafiato. tom era accanto a me, seduto su dei divanetti mentre mi guardava ballare a ritmo di i feel like i'm drowning.
iniziai a non sentirmi molto bene, mi girava un po' la testa ma niente di insopportabile

tom: tutto bene schelmischen?

jade: si si, ho solo bevuto un po' troppo. vado un attimo in bagno

tom: aspetta ti accompagno

jade: stai tranquillo, vado da sola

( ♪ hold on- chord overstreet)

gli diedi un bacio sulle labbra e scesi giù per andare in bagno. era vuoto, e non so perché ma non vedere nessuno e sapere che tutti erano lì fuori mi fece scoppiare. era tanto tempo che nascondevo i miei sentimenti, la mia voglia di ricadere in quelle maledette pillole. non ce la feci, e iniziai a piangere.
sentii la porta aprirsi, era un ragazzo che prima mi stava guardando in pista, non ci feci troppo caso al momento, ma mi accorsi che era solo un bagno per donne. glielo feci presente, ma mi ignorò

jade: ti serve qualcosa?

x: solo sapere il tuo nome

jade: mi chiamo jade, piacere

x: freddie, piacere mio

jade: ripeto, è il bagno delle donne

freddie: perché piangi? secondo me hai bisogno di rilassarti

uscì dalla tasca una bustina, una bustina che conoscevo molto bene, uscì fuori anche un cucchiaio, poi una siringa.
non avevo le forze per rifiutare.
gli diedi i soldi e lo feci uscire dal bagno, mi chiusi dentro. iniziai a diluire la polvere, poi la scaldai con accendino e cucchiaio. prima dentro la siringa, poi dentro la mia vena, usai la cintura per gonfiare il braccio e farla entrare meglio. dopo pochi secondi tutto rallentò, senza pensieri o preoccupazioni, sembrava tutto un sogno.

tom's pov:

jade ci stava mettendo davvero troppo, ero così preoccupato.

andai a cercarla in bagno, vidi una fila di cinque o sei ragazze fuori dalla porta

: cazzo muoviti!

una ragazza biondina sbatteva i pugni sulla porta ma nessuno rispondeva

tom: jade sei lì dentro?

bussai e urlai avvicinando l'orecchio sperando di sentire qualcosa, e in effetti qualcosa sentii. dei lamenti, gemiti e sospiri. in quel momento il mio battito si fermò. cercai di sfondare la porta, cercai di capire cosa stava succedendo.
realizzai soltanto quando la vidi lì, seduta a terra con una siringa vicino alla gamba, la vena gonfia e viola.

in quella assurda situazione, il mio cuore era congelato come il mio sguardo. non riuscii a fare niente se non chiamare mike, bill e qualsiasi altra persona che sapesse meglio di me cosa fare. ero completamente apatico.
ricordo poco, ricordo dana che cercava di svegliarmi da quella specie di trans, mio fratello con le mani a coppa sul bellissimo viso della mia adorata schelmischen, e l'espressione distrutta di mike nel rivivere quella situazione.
tutto diventò sfocato, e le uniche cose che uscirono da me furono una lacrima e una frase soffocata
: non lasciarmi.

the game was worth the candle ✦ - tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora