part seven

1.1K 91 15
                                    

un bacio di troppo;

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


un bacio di troppo;

passò un mesetto circa, andava tutto per il meglio.

io e tom ci comportavamo come una coppietta di adolescenti, non perché ci piacessimo o cose del genere, semplicemente per il gusto di farlo. mi piaceva provocarlo e sapevo benissimo quanto piacesse a lui.
mike e dana erano cotti l'una dell'altro ed eravamo tutti tanto tanto contenti per loro.
shelly, la ragazza di georg ci raggiunse in tour, io dana e lei eravamo praticamente un trio, ci chiamavano "le superchicche."
bill e io eravamo diventati inseparabili, credo fosse la persona migliore che abbia mai conosciuto.

eravamo a toulouse, in francia.
eravamo divisi in due macchine: io bill tom e mike, georg gustav shelly e dana. stavamo cercando un posto per cenare dopo il concerto, adocchiamo un pub e ci sedemmo tutti e otto insieme.
tom sembrava particolarmente attratto dalla mia gonna corta che forse lasciava intravedere un po' di coscia in più rispetto a quel che lui riusciva a sopportare, anche se questo bel vedere non sembrava dispiacergli

bill: tom ma mi stai ascoltando? che ti prende?

era imbambolato. non riusciva a staccare i suoi occhi dal mio corpo, dalla canotta bianca che faceva trasparire il reggiseno nero in pizzo e dalla meravigliosa gonna nera che mi aveva regalato lui. tutti se ne accorsero ma a quanto pare bill no, dato che stava parlando con tom da mezz'ora e lui aveva solo detto "si" oppure "ok" una volta ogni tanto.

dana: lascialo guardare bill, non disturbarlo!

disse ridendo. sapeva che il sorriso di tom significava un "hai ragione", quindi decise di rendere le cose ancora più chiare a bill che non stava capendo benissimo la situazione. sentii una frase che mi stranì un attimo, ma a cui non diedi tanta importanza dato che a dana piace sempre fantasticare.
:guarda gli occhi di tom...
disse a bill. cosa voleva dire? insomma mi guardava sempre così ma non era una cosa strana, avevo una gonna troppo corta e lui è un idiota. ci guardiamo così da quando avevamo cinque anni,
cosa c'era di strano?

-
la cena proseguì bene, avevamo deciso di andare in discoteca subito dopo dato che non sapevamo che fare.

andammo in una discoteca lì vicino e iniziammo a bere prima un cocktail, poi un altro, per poi finire con un bel giro di sale tequila e limone mentre eravamo già tutti ubriachi marci. ovviamente tom fu il primo a proporsi per leccare il sale dal mio collo e io feci lo stesso con il suo, subito dopo lo shot di tequila dovevo prendere il limone dalle sue labbra ma l'idiota fece finire tutto con un altro tipo di limone che in quel momento ci sembrava abbastanza opportuno.

non era la prima volta che baciavo tom, alla fine stavamo sempre insieme e il nostro rapporto era abbastanza strano, ma non è mai stato qualcosa di romantico o di diverso rispetto a baci come amici. ma cazzo, quella volta non volevamo proprio staccarci l'uno dall'altra. per tutta la serata siamo rimasti appiccicati, spesso ero così tanto confusa da scambiare le sue gambe per dei divanetti, ovviamenteui non si è mai preoccupato di dirmi che non mi ero seduta al posto giusto e per insistere ancora di più mi accicinava a lui facendo scontrare la mia schiena sul suo petto.

circa a metà serata siamo usciti dal locale per una sigaretta solo io e lui

tom: sei brava a baciare schelmischen, non l'avrei mai detto

jade: stronzo!

lo spinsi al muro ridendo, lui mi prese le mani per poi girarmi e farmi appoggiare al muro.
mi baciò in un modo così rude e passionale che ormai ero persa nelle sue labbra. non mi stavo rendendo conto che le nostre sigarette erano ormai finite sul pavimento, che le sue mani erano forse troppo giù rispetto ai miei fianchi e che quel semplice bacio che doveva essere a stampo non lo era più.
e che era tutto troppo strano perché da essere una cosa fatta una volta ogni tanto per scherzo, era diventato qualcosa di cui sentivo di avere bisogno.
durò tanto, non ricordo neanche quanto tempo, so solo che i nostri respiri erano sempre più in sincronia e sempre più affannati, come se ci stessimo nutrendo dell'altro senza pensare a nient'altro se non la persona che avevamo davanti, che era più vicina che mai e che forse non era più "un amico d'infanzia"

tom: cazzo...

si staccò per un attimo. solo le labbra, il corpo era sempre attaccato al mio e le sue mani continuavano a vagare su e giù per i miei fianchi, per poi arrivare al seno e scendere sul sedere. in quel momento sentii come un vuoto.
l'ultima cosa che volevo è che si staccasse. ma perché, perché ti sei fermato? perché non potevamo rimanere così uniti in quel bacio per l'eternità? ma forse non potevamo davvero? ci sono così tanti motivi per cui ci saremmo dovuti fermare e tanti altri per cui avremmo dovuto continuare fino al mattino seguente e per tutti gli altri che verranno. ma in quel momento nella mia mente non c'era niente se non l'immagine di noi appoggiati al muro di una squallidissima discoteca, con due sigarette per terra terminate nonostante avessimo fatto solo due tiri a testa, con le sue mani sulle mie cosce e le mie sul suo collo per farlo stare sempre più vicino a me.

ci staccammo definitivamente dopo altri vari minuti, ho abbassato la gonna ormai alzata per colpa delle mani calde di tom che facevano di tutto per toglierla, gli ho aggiustato il cappellino un po' storto e ci siamo guardati. per un po' di tempo. tanto tempo.

non si sentivano rumori se non la musica techno proveniente dalla discoteca e i nostri respiri sempre meno pesanti e affannati che ancora cercavano di riprendersi dai minuti precedenti.
dopo un po' decisi di dire qualcosa, non sapevo bene cosa, la prima cosa che mi venne in mente

jade: solo sesso

tom: solo sesso

jade: zero sentimenti

tom: zero

jade: solo amicizia ok? una semplice amicizia

lo dissi con voce un tantino soffocata

tom: solo affetto schelmischen

-
e non so bene come, non so perché ho detto proprio quella frase ma di colpo ci siamo ritrovati in un taxi mentre io scrivevo a bill che io e tom eravamo a casa e l'idiota che continuava a stuzzicare i miei slip sotto la gonna cercando di farsi notare il più possibile dal tassista guardone.
del resto della serata ricordo solo dei flash: io e tom nella sua camera da letto, lui che ansimava sotto il mio tocco ed io sotto il suo, un urlo un po' troppo forte e delle risate senza alcun senso durante quei baci un po'troppo spinti.

il resto è storia, almeno credo.

un bacio di troppo a volte fa venire i brividi, e il solo pensiero di cosa sarebbe successo se non glielo avessi mai dato mi fa venire voglia di urlare.

the game was worth the candle ✦ - tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora