part eight

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perché dovrebbe importarmi?;

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perché dovrebbe importarmi?;

quella mattina mi svegliai molto presto, all'alba, presi una sigaretta dal pacchetto di tom e andai alla finestra della stanza.

shelly aveva una piccola villa a toulouse quindi alloggiavamo li. io ero in stanza con mike mentre tom era con bill, quella sera però bill dormì con gustav e mike con dana per paura di disturbarci.

dopo aver preso la sigaretta dal pacchetto ed averla accesa notai dei segni sul collo di tom (che dormiva ancora come un bambino). succhiotti violacei su tutto il corpo fino allo stomaco. che cazzo.
ero in panico. avevamo fatto di tutto per non farci scoprire, per fare silenzio il più possibile, e adesso ci siamo fregati con questa cazzata? mi avvicinai allo specchio e notai che io ero messa molto molto peggio. sul collo e sul seno principalmente, anche sulla pancia e in mezzo alle cosce. fottuta. sono fottuta.

vidi che tom era sveglio, si alzò e si avvicinò a me, mettendosi dietro il mio corpo e stringendo la mia vita a se mentre lasciava umidi baci sull'incavo del mio corpo.

tom: buongiorno schelmischen

jade: buongiorno idiota

notò i succhiotti. li sfiorò delicatamente

tom: ti fanno male?

jade: no. ma anche se fosse sai che non è questo il problema principale

tom: a te importa se sanno che abbiamo scopato?

jade: perché dovrebbe importarmi? solo amicizia no?

guardò verso il basso e fece uscire una risatina nervosa dalla sua bocca. strofinò la sua fronte con le mani un po' instericamente e dopo mi guardò negli occhi dallo specchio

tom: solo amicizia, giusto

mi girai verso di lui, sorrisi un po' sforzandomi. cazzo ma perché ero rimasta così male dalla sua risposta? era amicizia e basta, l'ho detto io, cosa c'era che mi preoccupava così tanto?
forse avevo paura, paura di rovinare l'amicizia più bella e lunga della mia vita, di far incazzare tutti gli altri per averlo fatto con tom. cristo stavo impazzendo.

-
scendemmo giu in cucina dagli altri per fare colazione, non ci preoccupammo di coprire i succhiotti, tom aveva una canotta e dei boxer, io dei pantaloncini corti a vita bassa e un reggiseno sportivo.

appena ci videro scendere le scale calò il silenzio. ci guardavano sorridendo, ma non stavano dicendo nulla, cosa gli prendeva? non sono brava con i silenzi imbarazzanti.

jade: cosa?

bill: belle cosce

rimasi un attimo confusa, poi abbassai lo sguardo e mi ricordai degli innumerevoli succhiotti e dei graffi

tom: sei spiritoso bill

disse tom stringendo il mio fianco a se con il suo braccio, mentre mi portava vicino alla macchinetta del caffè per berne uno

intanto vedemmo mike e dana flirtare spudoratamente davanti a tutti. dana era seduta su uno sgabello mentre mike era in piedi davanti a lei con le gambe in mezzo alle sue cosce.
si baciarono! eravamo tutti sconvolti, a quanto pare erano ancora ubriachi dalla sera prima. cazzo mike ama dana da quando avevamo cinque anni, si erano finalmente dati una mossa!

georg: dovete dirci qualcosa?

dana: abbiamo fatto troppo rumore?

bill: io ero nella camera accanto, sai, direi di si

gustav: la camera accanto alla nostra è quella in cui hanno dormito tom e jade, Bill

scoppiarono tutti a ridere, io e tom non molto. mi continuava a guardare come se vorrebbe continuare quel che avevamo fatto quella notte, voleva baciarmi davanti a tutti come mike ha fatto con dana, e lo volevo anche io. ma no, siamo solo amici. migliori amici.

andai fuori per fumare una sigaretta dopo aver abbracciato mike per aver (finalmente) conquistato la donna dei suoi sogni.
mi sedetti sui gradini fuori la porta d'ingresso e cercai il mio accendino nelle tasche dei pantaloncini

vidi tom uscire dalla porta con l'accendino in mano

tom: tieni schelmischen

ringraziai e si sedette accanto a me

tom: te ne sei pentita vero?

silenzio. non riuscii a dire niente, non sapevo cosa dire. riuscivo solo a guardarlo mentre si accendeva la sigaretta, con quei segni sul collo per colpa mia.
cazzo amavo sapere che glieli avevo fatti io. che in quei momenti era eccitato grazie a me, che è venuto grazie a me. continuavo ad avere l'immagine di me sotto di lui mentre mi baciava, mentre mi stringeva a sé sempre di più non facendo passare neanche un filo d'aria fra i due corpi.
perché ci stavo ancora pensando?

jade: la verità? per niente

mi uscì spontanea come frase, perché in fondo era vero. l'avrei rifatto così tante volte da non riuscire più a respirare

tom si avvicinò a me giocando con il suo piercing e guardandomi le labbra o il seno un tantino scoperto

tom: baciami, ti prego

una risatina uscii dalle mie labbra, lo guardai negli occhi, e mi avvicinai.
quanto amavo baciarlo, sentivo le farfalle nello stomaco, una chimica che non ho mai sentito prima. non riuscivo più a capire se fosse semplice attenzione sessuale o altro... non volevo fosse altro, non volevo che mi incasinasse la vita.

e nonostante tutti i miei pensieri, durante quel bacio riuscivo solo ad abbandonarmi sulle sue labbra. completamente. una cosa che non ho mai fatto con nessuno. odiavo perdere il controllo, ma con lui era tutta un'altra cosa

tom's pov


quanto amavo i suoi baci.
amavo l'idea di lei che ansimava sotto il mio tocco, di lei che inarcava la schiena per essere più vicina a me, lei che mi graffiava la schiena mentre mi pregava di andare più veloce.

la mia schelmischen, amavo semplicemente lei.

l'ho sempre saputo e sapevo che sarebbe sempre stato così. per tutta la mia vita ho pensato a come sarebbe stata la mia vita senza averla conosciuta. so solo che sarebbe stata triste, vuota. è il capitolo più bello e speciale della mia esistenza, senza di lei non ero niente. lei mi faceva sentire bene, felice, me stesso.
avevo la completa libertà nel fare o dire quel che volevo. volevo piangere? mi abbracciava. volevo liberarmi dai miei pensieri? adcoltava tutte quelle cazzate che le dicevo.
volevo baciarla? mi baciava lei per prima.

e adesso, finalmente. da qualche parte nel mio cuore ho trovato la forza di ammettere che si. io la amo.

the game was worth the candle ✦ - tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora