Alexandra 's Pov
Mi stavo preparando a uscire con Thomas per andare a fare una delle nostre ultime colazioni visto che sarei partita tre giorni dopo. Ci eravamo sentiti il giorno prima e mi aveva detto che non sarei dovuta passare da casa sua, ma a un altro indirizzo che non conoscevo. Al telefono era stato molto rigido nel farmi capire di non presentarmi a casa sua e avevo la grande curiosità di chiedergli il perché di ciò.
Mi vestii molto leggera dal momento che era una mattinata davvero calda, forse la più calda che c'era stata da quando ero arrivata da mia nonna, e uscii di casa senza dire a quest'ultima niente perché ormai andavo tutte le mattine con Thomas in quello che poteva anche essere quasi definito come il "nostro" bar.
Dopo pochi minuti suonai al campanello dell'indirizzo che lui mi aveva scritto per messaggio il giorno prima. Mentre aspettavo che la porta si aprisse mi cadde l'occhio sulla targhetta vicino al campanello che riportava il cognome della famiglia. Non ebbi il tempo di scappare, di rifugiarmi dietro al cespuglio che era accanto al portone, non a ebbi nemmeno il tempo di imprecare mentalmente che la porta di aprì. E mi trovai davanti Dylan che era tanto sorpreso quanto me.
Mi concessi solo un momento di ripresa e chiesi senza perdere altro tempo – C'è Thomas?-
- Ciao anche a te- rispose alzando ironicamente gli angoli delle labbra in un sorrisetto odioso. Ed ecco una cosa che aveva Dylan: anche un sorriso sprezzante come quello riusciva a illuminargli il viso, rendendolo diverso ai miei occhi rispetto alle altre poche volte che avevo avuto a che fare con lui. Anche un sorrisino sprezzante mi fece provare una fitta allo stomaco, debole certo. Ma c'era stata.
- C'è Thomas?- ripetei – C'è sicuramente visto che mi ha detto lui di venir qui, quindi vorresti andare a dirgli che sono qua, in modo da rendere questo- e indicai prima me, poi lui e poi intorno a noi- il più veloce e imbarazzante possibile?- mi risposi da sola.
Acida, ero stata troppo acida.
- Non è imbarazzante- disse.
- è altamente imbarazzante-
-Perché dovrebbe essere imbarazzante?- domandò.
- Perché avevi detto che saremmo stati amici- spiegai. Era tutto un farsi delle domande e cercare di darsi delle risposte.
- Non lo siamo?-
- perché mi hai baciata?- domandai di istinto. Mi maledii tantissimo dopo aver pronunciato quelle parole, ma ero troppo avida di sapere perché l'aveva fatto.
- Perché hai ricambiato?-
- Diamine, vuoi smetterla e darmi una vera risposta?- sbottai.
Lui smise di sorridere e si avvicinò rapidamente a me, il naso a pochi centimetri dal mio. La pressione attorno a noi era cambiata bruscamente, o almeno per me.
- e se non lo facessi?- sussurrò al mio orecchio.
- Non penso che tu voglia sapere cosa...- riuscii a pronunciare, poi la mia voce si spezzò quando Dylan pronunciò – Hai la pelle d'oca sulle braccia-
Mi allontanai – Potrei essere malata- tentai.
- Non si chiama così quella sensazione che provi- mi informò convinto.
- Come fai a sapere cosa provo io?-
Rispondevamo veloci all'altro, per non dare il tempo a nessuno dei due di pensare troppo.
- perché...- ma fu interrotto da Thomas che spuntò alle sue spalle sorridendo.
Perché? Cosa voleva dire?
Salutammo veloce Dylan e ci avviammo veloci verso la strada.
Non ne fui mai sicura, ma potei giurare di aver visto Dylan lanciare un'occhiata piena di rabbia al ragazzo che ora camminava accanto a me.
SPAZIO AUTRICE
è corto. Vergognosamente corto. Però è un capitolo necessario per ciò che accadrà tra poco...
Allora, vi volevo fare una domanda perché questa cosa mi sta facendo impazzire... avete una parola preferita? Non dico italiana, di ogni lingua, ma c'è una parola che vi piace particolarmente? Vi prego, mi sento l'unica disagiata che al suono di alcune parole si emoziona e inizia a sclerare...
Non sono pazza, vero? Vero??
Disturbi psicologici a parte, spero che vi sia comunque piaciuto il capitolo.
See you soon!
-Madison
STAI LEGGENDO
I saw a shooting star and I thought of you- Dylan O'brien-
Fanfiction* Forse ci ho provato troppo. So di essere troppo emotiva e mi arrabbio troppo facilmente, ma cado ai tuoi piedi troppo facilmente. Mi dispiace. Il fatto è che hai ricoperto la mia anima e hai riempito i miei polmoni con la luce dei tuoi occhi; mi h...