Giochi.

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Alexandra' s POV

-Sai che sei molto carina?- disse Thomas.

-Sai che sei un gran bugiardo?- ribattei io, ma in realtà il suo complimento mi aveva fatto piacere. Stavamo camminando sul marciapiede da soli, la strada era deserta e nell'aria si sentivano soltanto gli echi delle nostre risate.

Più ci avvicinavamo al lago, più dentro di me saliva una sensazione di ansia, che era diversa dall'ansia che avevo provato quando l'insegnante stava per consegnare i compiti di matematica corretti, un'ansia diversa da quella che provavo quando finivo l'ultimo cucchiaio, dell'ultimo barattolo di nutella che era rimasta a casa.

Era un tipo di ansia che mi preannunciava un lento disastro, anche se nulla è più disastroso della fine dell'ultimo barattolo di Nutella.

Arrivammo al confine della spiaggia e vedemmo un gruppo di ragazzi che era seduta a cerchio intorno a un fuoco. Eravamo ancora troppo distanti per vedere le persone in faccia e riconoscerle, così non mi rimaneva da fare altro che sperare, sperare che non si facesse vedere.

-Ehi ragazzi, ecco Tom! E ha portato anche un'amica! Vai così, bello. Ti sei appena guadagnato una birra extra- ridacchiò un ragazzo bruno quando ci vide arrivare.

Scrutai velocemente tutti i presenti e un peso mi si tolse dal petto. Non c'era.

-Sai che io non bevo quella roba- gli ricordò Thomas con l'aria di uno che non è la prima volta che risponde a una domanda del genere. Ci sedemmo facendoci spazio nel cerchio e notai una chioma bionda che avevo già visto, Taylor.

Feci finta di nulla, mentre la bionda mi squadrava con una faccia disgustata.

- Siamo quasi tutti- annunciò un tipo biondo, con un piercing che gli forava il labbro inferiore. Alla luce del fuoco potevo vedere l'ombra che il piccolo anellino di metallo gettava sul suo volto.

-Perché, chi manca?- chiesi, mio malgrado. La risposta arrivò quando una voce maschile giunse da dietro di me, facendomi gelare il sangue nelle vene.

- Scusate il ritardo-

Dylan' s POV

Tenevo un mio braccio sulle spalle a Julie, mentre ci avvicinavamo alla spiaggia.

-Perché, chi manca?- sento pronunciare da una voce delicata femminile. Mi bloccai mentalmente. Non ero preparato a vederla quella sera. Sarebbe stata una serata come le altre che c'erano state fino a allora, alcool, ragazze e qualche volta anche qualcosa di più. Lei non c'entrava niente con tutto questo. Chi era il deficiente che l'aveva portata?

Mi ripresi subito dai miei pensieri e strinsi di più Julie contro di me.

-Scusate il ritardo- dissi.

I suoi occhi si spalancarono leggermente quando sentì la mia voce.

-Come se non ci fossimo abituati- commentò Luke.

Io e Julie ci sedemmo nella parte opposta del cerchio rispetto a Alexandra e a Thomas, in modo che io potessi avere sempre sotto controllo la ragazza. Era rossa in volto, potevo vedere le sue guance color ciliegia anche al buio.

-Ragazzi, che ne dite se inauguriamo la serata con " Obbligo o Verità"?- propose Luke.

Sapevo cosa succedeva quando iniziavamo a fare questi giochi: dopo un po' non sapevi quale delle lingue che avevi in bocca fosse la tua.

-Ancora questi giochi da bambini?- tentai io.

Alexandra mi squadrò e alzò un sopracciglio - Perché? Paura di dire la verità?- chiese con un angolo della bocca alzato.

I saw a shooting star and I thought of you- Dylan O'brien-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora