Arson

11. unstoppable

Kaylee's pov

Fottuto stronzo.

Posso affermare con assoluta certezza che Aaron Rivera sia l'essere umano più snervante e insopportabile sulla faccia della terra.

Lui e i suoi atteggiamenti bipolari mi incasinano il cervello come nient'altro.

Due minuti prima mi accusa di aver portato sua sorella in un posto pericoloso mettendola in pericolo e il momento dopo mi difende e mi medica la mano con una delicatezza mai vista.

Lo odio perché quando fa questi gesti verso di me non riesco a non stare bene e mi dimentico tutto quello che ha fatto.

È una cosa senza senso. Non dovrei fare così.

"Kaylee perché stai cercando di staccare l'anta del tuo armadietto?" mi chiede Mad di fianco a me.

Solo ora noto che la mia mano sta stringendo molto forte l'anta. Subito stacco la mano per poi prendere quello che mi serve.

"Niente, ero solo soprappensiero" dice solamente.

"Sicura?"

E io in risposta annuisco.

Subito dopo le lezioni salgo sulla mia moto per poi mettermi in viaggio.

Dato che oggi le cheerleader e la squadra di football hanno gli allenamenti pre partita di domani per tutto il pomeriggio ne ho approfittato per andare a trovare Harry.

Non é un viaggio molto lungo così me la prendo con calma.

Non appena arrivo davanti alla stazione di polizia entro dentro dopo aver parcheggiato la mia moto.

Lo vedo subito, mi da le spalle mentre sento la sua risata che si propaga nella stanza a causa di una battuta detta dal collega che ha di fronte.

Vado verso di lui e gli picchietto sulla spalla per farlo accorgere della mia presenza.

"Kaylee" dice sorpreso appena si gira trovandomi lì davanti a lui.

Mi attira in un abbraccio che subito ricambio.

"Che ci fai qui?"

"Avevo la giornata libera e ho pensato di farti una visita a sorpresa."

"Be' é stata una bellissima idea, ma io ne ho ancora una più bella. Andiamo a pranzo da Karen che dici?"

"Cosa stai aspettando?" gli chiedo entusiasta la causa della proposta.

Karen è una tavola calda a dir poco confortevole e bellissima. Ci siamo andati spesso dopo l'incidente.

La prima volta che sono uscita dall'ospedale era una mattina così lui mi ha portato a fare colazione in questa tavola calda e da lì è diventata un mio posto speciale.

Appena entrati il ​​profumo delizioso di torta di mele fresca mi arriva alle narici così prendo un respiro profondo.

Ci avviciniamo al bancone proprio quando Karen, la proprietaria, spunta fuori dalla cucina mentre si asciuga le mani con un panno da cucina.