Capitolo Tre

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Era tutto inutile, mise una mano sulla pancia, aveva persino le lacrime agli occhi per quanto aveva riso.


"Io non ci trovo nulla di così divertente.. GERARD FAI PAURA" ormai stavo ridendo anche io ma più per il fatto di vederlo in quello stato, aveva una risata buffa e torceva il naso in modo davvero carino.


"Oddio Frank, non ridevo così da.. MAI AHHAHAHAHAHA"


"Inizi a darmi sui nervi Way"


In realtà pensavo a tutt'altro.


A come il mio nome scivolasse perfettamente sulle sue labbra, quasi fosse fatto apposta per essere pronnunciato da lui e solo da lui. E forse era così.

Rimasi a fissarlo e per poco mi accorsi che aveva smesso di ridere e che ora anche lui mi fissava dritto negli occhi.


"Accidenti, Frankie devi smettere di fare così"

Mi aveva appena chiamato Frankie?


"Che intendi scusa?" risposi uscendo dal mondo che avevo in testa al posto del cervello.


"Fissarmi.. COSI'" si avvicinò di un passo, un secondo e un terzo ancora. Eravamo vicinissimi.

Ormai il gelato era andato a farsi fottere quasi completamente squagliato sotto il sole cocente di quel pomeriggio.

"Se mi fissi così mi stai quasi implorando di fare qualcosa che sono sicuro non dovrei fare" fece un piccolo sorrisetto e non aggiunse altro né si allontanò e nemmeno io lo feci, non ne avevo le forze.

"Ossia?" chiesi. Sapevo benissimo cosa intendeva ma volevo sentirlo da lui. Volevo sentire la sua voce che pronuncia QUELLE parole.

Non rispose semplicemente tagliò via la distanza tra noi due.




Mi svegliai aprendo completamente gli occhi.

Quella giornata passata insieme al moro mi aveva fatto male al cervello, chissà che cazzo c'era in quel gelato.

Rifflettei poi su quello ched avevo esattamente sognato.

Un bacio, un bacio tra me e LUI. Per un momento, e giuro solo per un momento avrei voluto che non fosse stato solo un sogno.

No. Non è possibile che io abbia pensato una cosa del genere. Insomma sono un RAGAZZO, e stiamo parlando di un altro RAGAZZO.


Girai gli occhi verso l'orologio le 5:49 a.m tanto valeva alzarsi, non sarei più riuscito a dormire comunque sia.

Mi alzai di malavoglia dal letto e andai in bagno, guardai il mio riflesso con certo timore. Ho sempre avuto una paura fottuta di cosa avrei potuto trovare dietro al mio riflesso, sin da bambino. L'età non cambia certe cose, sapete?

Sciquai il viso e cercai di sistemare come meglio potevo i capelli, tornai in camera mia e cercai il mio telefono.

'Devo iniziare a pensare di mettere un po' a posto, è un miracolo che riesca a trovare il letto qua dentro' mossi un po' di roba da per terra dove ero sicuro aver lasciato il telefono.

'Oh si eccolo'

Un messaggio di.. Gerard.

Ah giusto gli avevo dato il mio numero.

Quel pomeriggio scoprì che non era antipatico/acido/stronzo come sembrava, forse solo un po' strano ma era divertente parlare con lui. Avevamo tante cose in comune, per esempio l'odio per la scuola e le sue, quasi per la maggior parte, inutili materie.


"Non riesco a dormire e non ho idea del perché ti sto scrivendo questa roba ma già che ci sono, ti va di vederci prima di scuola?"

E poi c'era un secondo messaggio, sempre suo.

"E comunque hai una caligrafia pari a quella di un bambino di 7 anni, ho scambiato il 5 per un 3 beccandomi un bellissimo vaffanculo da parte di qualche tizia che a quanto pare stava dormendo e a quanto pare ho svegliato. A dopo Frank"


Risi all'idea di Gerard che scriveva al numero sbagliato, e chissà se era lo stesso messaggio che aveva inviato a me.

Non ci misi molto a rispondere.


"Dillo che stavi cercando di rimorchiarmi e hai scritto delle cose sconce e per questo ti sei guadagnato un vaffanculo da parte di una qualche sicura vecchietta di 65 anni ;-)

Comunque si, non riesco a dormire nemmeno io, un in - beh ora che ci penso non era proprio un incubo- sogno strano. Ci vediamo al muretto davanti al parco di scuola?"


Scritto ciò andai a vestirmi, avevo appena messo i jeans e cercavo di mettere la maglietta per il verso giusto quanto vibrò il telefono.


"Non lo negherò. Ci vediamo lì allora, a dopo."


CI misi un po di tempo prima di capire realmente a cosa si riferisse.

Non risposi, non ce ne era bisogno.

Quel ragazzo era strano ed era strano anche il fatto che mi facesse sentire così a mio agio, come nessuno ci era mai riuscito.

Finii di vestirmi e senza fare colazione uscii.




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SCUSATEEEEEEEEEEEEEEEE se mi faccio viva solo dopo circa due settimane ma davvero non ho avuto tempo, sarebbe stato meglio scegliere un periodo dell'anno (Scolastico) meno impegnativo ma ei tra poco ci saranno le vacanze.

Come sempre mi piacerebbe sapere cosa ne pensate davvero e come mia abitudine sto scrivendo questo capitolo alle 2:14 e quindi lo pubblicherò domani/oggi più tardi.

Tanti bacini bella gente e nulla alla prossima che spero sia al più presto.


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