Capitolo Diciassette.

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Sin da piccolo mi avevano detto che l'amore vince sempre. Non nel mio caso però, o forse quello che avevamo io e Gerard non era vero amore. Ma, è questa la fine che io voglio per noi? Le ultime parole che lui mi ha detto, le ultime parole che io ho detto. Come può questo essere amore. Se solo ci fossimo soffermati un attimo a pensare cosa stavamo davvero facendo e non solo ai nostri rispettivi sentimenti egoisti. Se solo lui avesse detto quelle due parole un po' prima. Se solo io l'avessi fatto, forse le cose sarebbero andate diversamente?

Non disse più una parola, si limitò ad abbassare lo sguardo. Io non ebbi la forza per muovere le gambe ed uscire da lì. E così rimanemmo, due idioti, entrambi che piangevano in silenzio. Nessuno dei due aveva il fegato per parlare ancora. Passarono forse cinque minuti, o forse di meno quando sentii un sussurro, appena udii lo spostamento d'aria, non capii cosa dicesse. Alzai lo sguardo, il viso ancora bagnato dalle lacrime. Continuai a guardarlo, aspettavo che ripetesse quel che aveva detto, io non avevo la forza di parlare.

-No. - Si limitò a ripetere. Prese un boccone d'aria e alzò lo sguardo anche lui. Ci guardammo per qualche secondo. - Non lascerò che anche tu te ne vada via così, Frank. - Fece un passo avanti, io ancora non avevo la forza, o voglia, di spostarmi, di parlare o anche solo di fermarlo.

- Non può finire tutto così.. non può. Non a causa sua. Frank tu devi credermi, ti prego.- E anche se eravamo rimasti per quei minuti da soli in quella stanza, entrambi che piangevamo, quella fu la prima volta che io vidi davvero Gerard Way piangere. Le lacrime gli rigavano il volto, alcune seguivano fino al collo, altre arrivate al suo mento cadevano a terra. Aveva i pugni serrati e lo sguardo triste ma deciso. Non riuscivo a vederlo in quello stato, mi limitai a guardare a terra, la punta dei miei piedi. Qualche secondo dopo vidi le sue punte dei piedi vicine alle mie, sentivo il calore del suo corpo vicino al mio e non so con quale forza umana riuscì a pronunciare qualche parola.

- Come posso crederti, ti ho visto Gerard. Vi ho visto.- Dire il suo nome faceva male e la testa iniziò a girare fortemente, dei brividi di freddo attraversarono la mia schiena. Più tardi sarei stato sicuramente in ospedale.

- No. Tu hai visto quello che lei voleva che tu vedessi, e io non ho avuto la forza di dirti quello che era veramente successo. Io non l'ho baciata ma soprattutto non l'ho mai amata. Dal primo momento in cui ti ho visto Frank Iero, io ho amato te. -

Un sorriso triste si dipinse sul mio volto. - Strano modo per dimostrarlo.- Sussurrai.

Il silenzio calò di nuovo sulla stanza. Dovevo andare via da lì. Mi spostai di qualche centimetro ma lui mi blocco con le sue mani. I ricordi del giorno in cui lui si era intrufolato a casa mia dalla finestra riaffiorarono e da quel ricordo tutto quello che avevamo davvero vissuto, solo io e lui.

-Sei sicuro che non ne vuoi un po', Gee?- Urlai dalla cucina per farmi sentire da lui che stava in camera mia, al piano superiore.

- No! Al massimo ne prendo un po' dal tuo.- Mi urlò in risposta.

- Guarda che io non te ne do nemmeno un po'.- Urlai questa volta dalle scale e arrivai in camera mia che però sembrava vuota. Stavo per urlare e chiedere dove diavolo si fosse cacciato quando delle braccia mi circondarono i fianchi.

- Allora vuol dire che me lo prenderò con la forza.- Sussurrò nel mio orecchio facendomi sorridere.

- Tu provaci soltanto e sei un uomo morto.- Affermai girandomi verso di lui e prendendo una cucchiaiata di gelato.

- Nemmeno se ti faccio gli occhi da cagnolino?- Disse facendo il labbruccio e il cuore mi si strinse un po', ma dovevo essere forte, non gli avrei ceduto il mio gelato.

- Na-ha.- E presi un'altra cucchiaiata.

- Sei sexy quando mangi il gelato.- Si sedette sul mio letto.

- Oh si. Sicuramente sono sexy mentre ingrasso.- Sbuffai.

- Sei proprio un frocio complessato.-

- Hai dimenticato sexy.- Ridacchiai e mi poggiai sulla sua spalla offrendogli il gelato.

- Credevo che non me ne volessi dare.- Disse con la bocca ormai piena e io in tutta risposta alzai le spalle. - Anche tu sei sexy quando mangi il gelato.- Affermai dopo.

Quello forse è stato uno dei pochi momenti da "coppia" che io e Gerard abbiamo mai avuto eppure sono i ricordi più belli di quest'anno. Forse è anche per questo, che fanno così tanto male.

-Non te ne andare, non ancora.- Sussurrò Gee e mi prese una mano tirandomi via dall'ingresso e facendomi salire le scale. Non ebbi le forze, una volta ancora, di opporre resistenza, quella era la mia scusa, la verità è che volevo solo stare con lui.

Eravamo distesi sul suo letto, nessuno dei due osava interrompere quel silenzio così gradevole, sapevamo che appena avremmo aperto bocca la situazione sarebbe andata di male in peggio. Mi accarezzava la schiena, la mia testa poggiata sul suo capo. Sarebbe stata una scena perfetta se solo io non avessi avuto le lacrime agli occhi. Lo osservai per qualche secondo, era così bello. Fece per parlare ma io negai con la testa e lui ubbidì. Portai le mie labbra sulle sue e assaporai il suo sapore, ancora una volta. Come la prima volta in cui le sue labbra sapevano di sigaretta, a quando sapevano di pop-corn quella volta che avevamo deciso di guardare un film insieme, a quando sapevano di gelato, a quando sapevano di lui, quando sapevano di amore, ma in quel momento sapevano solo di lacrime amare. Eppure continuai a baciarlo, ne avevo bisogno e lo sapevo. Ne avevo sempre avuto bisogno, perché se c'era una cosa certa era che io senza di Gerard non ci sapevo più stare. Gli accarezzai le guancie, gli presi una mano e accarezzai anche quella. Gli baciai il collo, senza mai smettere di piangere. Avevamo promesso tanto tempo fa, quelle famose parole, io promisi, lui promise. Entrambi sapevamo che era una cosa grossa ma al tempo forse ci credevamo e il ricordo di quella sera mi distrusse completamente il cuore, perché io la mia decisione ormai l'avevo presa.

Mi mossi fino alle sue labbra ancora una volta e ci lasciai un bacio, il più doloroso di tutti. L'ultimo.

-Anche io Gee.- Finalmente parlai, la mia voce si spezzò. -Ma non posso più sopportare tutto questo.-

Quella fu l'ultima volta che sentii le labbra di Gerard sulle mie, fu l'ultima volta che accarezzai le sue mani e fu l'ultima volta che udii la sua voce.




*****

MI DISPIACE.

Mi dispiace non avervi detto che la fine era vicina, vi ho colpiti senza nemmeno avvisare :( ma non avevo intenzione ancora di finire questa storia l'ultima volta che ho aggiornato ma davvero non voglio tirarla avanti se non ho più da scrivere, non vi saluto ancora, ho una cosa importante da dirvi quindi pls andate a vedere la prossima pagina. Vi lovvo.



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