Capitolo sette.

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Siete autorizzate a darmi prangate in testa per quanto faceva schifo il capitolo scorso.
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Oh non ci credo - Non aspettai una risposta che gli chiusi la porta in faccia. Non avevo intenzione di parlargli.
- Dai frankie - diede qualche colpo alla porta - non mi costringere a fare ciò che non potrei fare.
- V A F F A N C U L O WAY.
- Okay okay ho capito.
Riuscì a sentire i suoi passi che si allontanavano man mano dalla porta e cacciai un sospiro di sollievo.
Poi sentì un tonfo in cucina e il rumore di qualcosa che si rompeva.
Un urlo. Gerard.
Corsi in cucina.
-Cazzo mi sono tagliato la mano, si può sapere perché lasci i piatti dove capita?!
-Non sono abituato alla gente che entra a casa mia dalla finestra della cucina.
Poi vidi del sangue.
-CAZZO GERARD!- indicai la sua mano - Ora mi tocca pulire, complimenti.
Mi fulminò con lo sguardo e poi si alzò.
-Lascia stare, lo pulisco io.
-No, questo impiegherebbe che tu rimanessi qua e non se ne parla.
Presi un cucchiaio di legno, quelli che di solito si utilizzano per fare i dolci. E lo minacciai con quello.
-Vattene Way o te lo ritroverai in posti poco comodi.
Alzò le mani - EIEIEIEIEI ASPETTA ASPETTA, ho capito me ne vado ma almeno potresti darmi qualcosa con cui fermare il sangue? Non mi va di morire esangue, e tu avresti la mia morte sulla coscienza.
-Non mi dispiacerebbe a dire il vero. - Abbasai la mia arma. - E va bene, ma non parlare, non voglio sentire la tua voce.
Lo portai al bagno di sopra dove c'erano garze e tutto il resto.
-Non penso che quella acqua ossigenata FrankiEEEEE PORCA TROIA QUELLA COSA BRUCIAAA TOGLI TOGLI.
-Oh si scusa era sapone, errore mio Gee- gli feci un sorrisetto ipocrita.
Iniziai a mettere a posto fino a quando non senti due mani che si posarono sui miei fianchi. Oh nonono.
Le cose peggiorarono quando mi spinse contro il muro e senti il suo respiro contro il mio collo.
-Quando smetterai di fare l'offeso eh Frankie?
Non riuscì a rispondere. Mi girai a guardarlo, avevo l'intenzione di dargli una testata come minimo ma quando vidi quanto era vicino a me dovetti ricredermi.
-Spostati. - Nulla, continuava a fissarmi - Gerard smettila di fare il frocio.
Sorrise, per la prima volta non faceva un semplice e freddo ghigno, questa volta sembrava un sorriso vero. Si avvicinò alle mie labbra.
Non dissi più nulla, non potevo. Volevo quel bacio lo desideravo più di qualsiasi altra cosa in quel momento non ostante fino a due minuti prima avrei voluto solo lanciarlo sotto un tram ora non volevo altro che sentire il sapore delle sue labbra sulle mie.
I nostri bacini si toccavano e lui mi accarezzo una guancia.
-Adoro il tuo piercing piccolo - lo accarezzo con il labbro inferiore - ti rende più sexy di quanto tu non lo sia già.
Tutto il mio corpo fremeva dalla voglia di accarezzare il suo ma mi trattenni almeno per il momento e quasi come se mi avesse letto nel pensiero.
- Dimmi cosa vuoi Frank.
Sospirai.
- D'accordo allora.
Si allontanò. La delusione in quel momento fu troppa, così tanta che non mi fece più pensare, non ragionai in quel momento.
- Baciami - si fermò - che hai detto scusa? - Baciami Gerard, o che c'è hai paura forse?
Mi guardò, uno sguardo gelido e poi ghignò. Non riuscivo a capirlo, perché un momento sembrava interessato e all'altro il suo sguardo non trasmetteva più nulla, non aveva alcun senso.
A tutto ciò seguì un bacio. Un freddo bacio, nemmeno degno di quel nome, era solo un contatto di labbra, poi sentì la sua lingua che stava cercando la mia. Nessun sentimento, niente di niente.
Dopo qualche secondo si staccò.
-Peccato, non era così che volevo che finisse questa giornata.
Disse quest'ultima frase in modo piatto e non curante.
- Ci vediamo.

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Okay linciatemi capitolo di passaggio seriously sto per buttarmi giù ho scritto e cancellato questa roba tre o quattro volte e non mi convince affatto scusate, spero di scrivere qualcosa di decente per la prossima volta
Addeu

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