Capitolo 1- Aria di Vacanze

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Come sono finito in questo casino? Solitamente il mio istinto di sopravvivenza funziona corretamente e mi impedisce di seguire le idee folli dei miei migliori amici ma questa volta evidentemente ha fatto cilecca. E così mi trovo qui, a Londra, in Grimmauld Place, al numero dodici. Fisso lo spazio davanti a me e lo percorro con lo sguardo da parte a parte. A prima vista sembrerebbe un comunissimo spiazzo fra piccoli condominii abitato da babbani, anche vagamente trascurato. Non è così che immaginavo la residenza della nobile e antichissima casata dei Black. E in qualunque caso speravo di non doverla mai osservare a più di dieci metri di distanza dall'ingresso, cosa che ovviamente non è successa. "Casa depriment casa. Siamo arrivati, preparatevi agli insulti che ascolterete fra pochissimo" Sirius sbuffa facendo sollevare un ciuffo ribelle di capelli corvini che gli ricade su un occhio, chiaro e vigile. James apparentemente non lascia trasparire emozioni, ma io lo so che nel profondo del suo cuore spera che queste tremende vacanze pasquali finiscano presto. Il piano iniziale era un altro ed anche se nemmeno il piano A era di mio gradimento lo ritenevo decisamente migliore del piano B. Perchè vedete soggiornare il casa Potter per due settimane non è esattamente lo stesso che soggiornare in casa Black per due settimane.
Sirius fa un piccolo cenno con la mano, indicando il misero condominio babbano davanti a noi. D'improvviso l'abitazione comincia a espandersi formando un intercapedine nella quale si snoda un corridoio male illuminato. "Seguitemi" Sirius fa strada stringendo in una mano la sua valigia rossa fiammante. James si avvia per primo, porta a tracolla il borsone consunto, dei colori di Grifindoro, che utilizza nei suoi frequentissimi allenamenti di Quidditch e fra le mani stringe la sua scopa, ermeticamente chiusa nel fodero scuro, che ha deciso di portare con sè per paura che i Serpeverde rimasti ad Hogwarts potessero affatturatla. Per ultimo resto io. La mia valigia è di gran lunga la più provata, nera, con incise le mia iniziali R.J. Lupin, spero che nessuno noti che la possiedo da quando ho memoria.
Il corridoio termina con un insieme di lanterne che emanano una luce appena migliore rispetto a quelle presenti nell'ingresso. Illuminano un portone scuro e pesante. Sirius bussa piano per tre volte prima che un piccolo elfo domestico dal muso schiacciato e sbilenco apra la porta con uno sguardo sprezzante "Prego entrate" grugnisce con un inchino indirizzato a me e James. Sirius gli rivolge e un'occhiataccia e molto "gentilmente" lo manda via con un sonoro calcio. "Questo posto non è cambiato parecchio dall'ultima volta" annuncia James entrando nell'anticamera come se ne conoscesse ogni angolo, sia io che Sirius gli rivolgiamo un'occhiata perplessa "Quale ultima volta?" Chiedo mettendo fine al mio voto di silenzio "Già, quale ultima volta? Questa è la prima volta che ti invito" si insospettisce il vero padrone di casa "Esatto, è la prima volta che mi inviti. Ma chi ti assicura che io non abbia fatto un salto senza il tuo invito?" Sirius sta per replicare quando davanti a noi compare una figura imponente. Imponente è la parola perfetta per descrivere la signora Black. Alta, lunghi capelli neri della stessa tonalità del pesante vestito, il viso affilato come quello del figlio maggiore, tirato in un'espressione altera, i suoi occhi sono talmente chiari da far pensare che le pupille galleggino in un vuoto privo i iridi. Osserva con occhio estremamente critico me e James, io abbasso prontamente lo sguardo, sicuro che ció che dirà sarà terribile "Sigh." Grugnisce voltando la testa di scatto e volgendo lo sguardo verso Sirius "Madre. Ti trovo invecchiata e devo ammettere che la cosa mi stupisce, pensavo che le megere non potessero diventare più brutte di quanto già non siano" sorride beffardo Sirius, con i suoi quindici anni di convivenza con sua madre non la teme più "Tu invece non sei affatto migliorato, sei sempre tremendamente odioso. Porta nella tua camera i tuoi amici e sappi che non alzeró la punta della bacchetta per preparare loro da mangiare. Ora và, sparisci prima che arrivino le tue cugine" Sirius si volta bruscamente e le rivolge un gesto non poco volgare con il dito medio. James ride e lo imita, io rido e basta. Ci fa salire una lunga rampa di scale e, salendo, ho modo di notare che ogni stanza della casa è irrimediabilmente grigia. Raggiungiamo un piccolo pianerottolo con due porte di legno scuro. Sirius ci conduce verso quella più in fondo. Sulla porta è inciso il suo nome a caratteri gotici, la apre e con fare teatrale illustra la stanza. La prima cosa che mi chiedo osservando questo quarto di casa Black è "Quanti gadget di Grifondoro possono esistere?" Automaticamente mi rispondo "Evidentemente tutti quelli che possono essere sistemati in questa camera" James osserva in modo ossessivo le moltitudini di poster babbani raffiguranti motociclette, ma sono quasi certo che stia fissando con più attenzione le ragazze in bikini che le guidano "Allora mie prodi...che ne pensate dell'accamapamento che avremo per due settimane" James non risponde, ancora ipnotizzato "È bello ma...speravo in una piscina" annuncio scherzosamente "Una piscina dici? Per il ragazzo che mi farà copiare tutti i suoi appunti per i GUFO questo e altro" Ovviamente non ero serio ma voglio vedere fino a che punto si spingerà. Si avvicina ad un settimino e ne estrae il penultimo cassetto, contentente come prevedibile altri poster e stendardi non ancora appiccicati alle pareti. Svuota il contenuto in fretta sul letto poi posiziona il cassetto al centro della camera, con un Incantesimo di Ingrandimento lo fa espandere fino a renderlo così grande da sfiorare il letto, l'armadio, il settimino e le scrivania. "Ora abbiamo la vasca, ma se non ti dispiace vorrei ricevere l'onore di riempirla" chiede James con un falso inchino, Sirius annuisce "Aguamenti!" Dalla punta della sua bacchetta scaturisce un potente getto d'acqua che si riversa nel cassetto-piscina fino a riempirla completamente. Sfioro la superficie incolore e rabbrividisco...è gelida, molto più gelida di quanto un mago quindicenne apparentemente normale possa sopportare! "Non c'è un modo per scaldarla?" Chiedo lanciando intanto un incantesimo per aumentare la profondità "Tranquillo Moony, ho una fiamma che al momento non mi serve" Detto questo, Sirius estrae dall'armadio un barattolo contenente una lingua di fiamma di colore azzurro "Da quanto la conservi?" Chiede James mentre con un incantesimo fa scardinare un'anta dell'armadio e la posiziona a modi trampolino "Da quando mia madre ha deciso che a Natale non posso usufruire del camino. Perfetto tanto il Natale lo passo ad Hogwarts" Prende il barattolo con la fiamma e lo lancia nella piscina che immediatamente si infiamma di luce azzurra e sopratutto calda. "Sono l'unico che sta pensando che il costume da bagno si trova nel mio armadio a casa?" Chiedo osservando Sirius e James che cominciano a sfilarsi le scarpe "Cosa ti importa del costume da bagno? Hai delle mutande? Allora usale!"

Il ragazzo che quando c'era luna piena...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora