Capitolo 8- Problemi e Punizioni

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Da quando sono arrivato in Grimmauld Place al numero dodici non sono ancora riuscito a rilassarmi, a starmene in pace per un pò e a dormire, nemmeno per un singolo minuto, vuoi per le scorrazzate notturne in cui James e Sirius puntualmente mi coinvolgono, vuoi per l'avvicinarsi della luna piena non sono riuscito a chiudere un occhio nemmeno per errore. Un momento, cosa ho detto un secondo fa? Qualcosa di estremamente serio... ''Non sono riuscito a chiudere occhio nemmeno per errore'', no no prima di questa frase, ho detto qualcosa, qualcosa che aveva apparentemente grande importanza...''Vuoi per l'avvicinarsi della luna piena''. Luna piena, luna piena, mi ricorda qualcosa, qualcosa di molto importante, qualcosa che fa rima esattamente con ''Fra due giorni esatti ci sarà la luna piena e io sono un lupo mannaro''.
Ed ecco che il mio incubo incomincia. Me lo sentivo che non sarebbe stata una buona idea quella di passare le vacanze pasquali in casa Black, me lo sentivo e ora ne ho la certezza. Sarei potuto restare ad Hogwarts, nella calma tranquillità del mio dormitorio e quando si sarebbe fatta notte mi sarei incamminato senza rischi altrui verso il mio luogo di tortura. Avrei potuto ma non l' ho fatto e ora ho deliberatamente corso il rischio di attentare all'incolumità di persone innocenti, adesso non posso incolpare nessuno se non me stesso. ''Forse puoi incolpare la società'' Propone Sirius squadrandomi da capo a piedi, non devo avere un bell' aspetto, non che io mi senta in perfetta forma e se consideriamo anche il fatto che io abbia iniziato a pensare ad alta voce, sono pronto per essere trasferito all' Ospedale San Mungo per Malattie e Ferite magiche...diciamo pure per l'eternità. "Di cosa parlavi Moony?" Chiede Padfoot dopo una pausa di qualche minuto "Te lo dico ma non ridere peró, perchè se ridi ti do un pugno" Minaccio puntandogli un indice sul petto, probabilmente dovrei rivedere più volte i miei piani e le mie intimidazioni perchè Sirius è più alto di me di più di una spalla, senza contare che puó benissimo trasformarsi in un enorme cane nero, mentre io sono solo un Moony indifeso e febbricitante "Come vuoi, non rideró, hai davanti a te il ragazzo che anche sentendoti dire la cazzata più grande del secolo non riderà" Promette Sirius mettendosi la mano destra sul cuore "Fra due giorni sarà quel giorno". Momento più imbarazzante della mia vita credo che tu stia per avere un rivale. Pronuncio questa frase equivoca e proprio in questo istante un James dall'espressione sconvolta rientra in camera di Sirius dopo una sosta in bagno. Credo che sconvolgere la gente potrebbe diventare il mio hobbie, o la mia professione. James boccheggia poi declama: "Moony ti supplico, usa parole meno equivoche" Si nota perfettamente che sta facendo uno sforzo immane per evitare di scoppiare a ridere, difatti sia lui che Sirius hanno le labbra contratte e le guance paonazze. "Smettetela di ridere, è un problema serio" Cerco di riprendere il controllo della situazione ma con scarso successo, le risate a stento trattenute esplodono in un riso simile ad un latrato e i miei due amici si rotolano sul pavimento battendo i pugni dalla foga. "Si certo...ahahahaha...un...problema...ahahahahahah...serissimo" Boccheggia James rialzandosi a con difficoltà e aiutando Sirius a riprendere il controllo "E basta...come facciamo?" Chiedo tentando di nascondere la nota di puro panico presente nella mia voce "Logico, troviamo un posto nel quale non potrai nuocere a nessuno in nessun modo, un posto nel quale potremo anche divertirci e sono certo di conoscerlo" Spiega Sirius dopo aver inspirato profondamente "Perfetto problema risolto" Conviene James frettolosamente, poi aggiunge"Ora passatemi una pergamena, ho da lavorare" Annuncia frugando senza alcun ritegno nella mia valigia, credo che a questo ragazzo non abbiano mai spiegato cosa si intende con proprietà privata, per Prongs tutto è di tutti che tradotto nella sua lingua equivale a tutto gli appartiene di diritto. "Cosa ci devi fare?" Chiede Sirius insospettito "Oh niente niente, roba mia che voi non capireste" Divaga James immergendosi nella scrittura del suo insospettabile testo. Sirius temporeggia rivolgendomi occhiate d'intesa, che io ricambio sollevando lo sguardo in segno di arresa, non potrei mai interferire con il suo piano diabolico, ne porterei le conseguenze per il resto della vita. Prima che io abbia il tempo di dire Quidditch la mano del mio spericolato amico si stringe attorno alla pergamena sulla quale James era intento a scrivere il suo misterioso testo, respinge i vani tentativi del proprietario di rimpossessarsene e con aria solenne ne inizia la lettura "Dunque dunque vediamo un pó" Si immedesima Sirius tentando di imitare la voce di James che intanto lo fissa con sguardo assassino "Cara Lily...la tua piccola e dolce Evans...ti scrivo con la speranza che tu non bruci questa lettera una volta letto il mittente...come siamo positivi...bla bla bla volevo farti sapere che bla bla bla...tu mi piaci molto...bla bla bla...colore dei tuoi occhi...bla bla...che palle, quando arriva la parte in cui la minacci di spezzarle la bacchetta se non accetta di sposarti?" Chiede Sirius fingendo uno sbadiglio "Non arriva...probabilmente perchè non c'è e poi ridammela Padfoot, o te la faccio ingoiare" Minaccia James strattonandolo "A parte le improbabili relazioni interpersonali di James..." Tento di sviare il discorso ritrovandomi invece ancora più nei guai "Già, a parte le relazioni interpersonali di James che tra l'altro non andranno mai in porto, parliamo delle tue" Declama Sirius con uno sguardo malizioso che non mi piace affatto, sopratutto perchè è apparso anche su James "Le...le mie?" Balbetto deglutendo a vuoto, so benissimo dove andrà a parare ma è sempre meglio non farsi beccate troppo preparati o penseranno che ci sia di più "Si le tue...cos'è successo ieri sera quando tu e Tonks eravate soli in quel ripostiglio?" Chiede James avvicinandosi a me lentamente "Niente" Rispondo in fretta, voltandomi e fingendo di esaminare i cardini della porta "Oh andiamo, non ce la dai a bere, siamo quasi certi che lei abbia una mini cotta per te" Racconta Sirius fissandomi con quei suoi occhi azzurri che sembrano bramare solo la verità "Certo come no, questa è buona, lei avrebbe una cotta per me? Non ci credo neanche morto e poi anche se fosse..." Mi interrompo, quello che avrei dovuto dire nella mia mente fa già male quindi pronunciato sarebbe anche peggio. Peró è impossibile che lei abbia una cotta per me giusto? Giusto. Giusto? Che confusione... "E se anche fosse cosa?" Chiede James scambiandosi occhiate d'intesa con Sirius "E se anche fosse lei è troppo giovane per me. E io sono...troppo pericoloso per lei. Non nego che in quel ripostiglio abbiamo avuto tempo e modo di conoscerci meglio e proprio per questo sono sicuro che meriterebbe, quando sarà pronta, qualcuno di più...giovane e...più sano sopratutto" Concludo a fatica mentre sento un vuoto allo stomaco. James e Sirius mi guardano apprensivi e occasionalmente seri. Un'improvvisa intrusione impedisce loro di replicare, Walburga Black irrompe nella stanza con sguardo di fuoco "Mi avete disobbedito, avete usato un incantesimo. Sei stato tu a plagiarli vero? Vi ha convinti questo...questo traditore del suo sangue?!" La signora Black indica Sirius e lo guarda con infinito disprezzo, paragonabile solo a quello con cui il figlio guarda lei. Ma Sirius tace e incassa, come James, medita vendetta, una terribie vendetta. "Dato che siete stati incapaci di veder chiuse le vostre cose chiuderó anche voi con loro. Fino al termine di questa terribile permanenza. E stavolta non avrete modo di fuggire." Detto questo esce sbattendo violentemente la porta che si chiude con un fragore sordo, non va via, resta e pronuncia a voce molto alta una serie di complicatissimi incantesimi "Ti detesto, te e tutti quelli come te" Strilla Sirius sferrando un sonoro pugno contro porta, ma la signora Black deve averla affatturata con una Maledizione Gemino, difatti dopo pochi istanti la sulla mano di Sirius compare una piaga violacea apparentemente molto dolorosa. James lo trattiene mentre Sirius impreca tenendo stretta la mano arroventata "Maledetta!" Tuona James osservando il suo migliore amico rantolare dolorante sul pavimento. "Fa vedere" Chiedo io mentre Sirius allunga la mano e me la mostra: è ridottapeggio di quanto pensassi, le nocche con le quali ha colpito la porta affatturata sono di un preoccupante color rosso porpora. "Se c'è una cosa che ho imparato da Madama Chips è che la cioccolata allevia ogni sofferenza" Affermo cavando dal sacco a pelo la metà della famigerata cioccolata al caramello, Sirius ne stacca un quadrato, lo inghiotte e mi sorride riconoscente. È proprio vero che la cioccolata allevia ogni sofferenza. Tranne la mia, perchè non è umanamente possibile che io mangi tavolette intere di cioccolata senza guarire. Difatti non sono umano. Sono un lupo mannaro. Sono un lupo mannaro e fra due giorni ci sarà luna piena. Sono un lupo mannaro, fra due giorni ci sarà luna piena e io sono nei casini fino al collo.

Il ragazzo che quando c'era luna piena...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora