Capitolo 15- Ecco com'è andata (Parte 3)

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"Tu...sei l'idiota più grande del mondo!" Ha commentato James accigliato, osservando la caviglia che Sirius aveva liberato dal jeans, sollevandone il fondo. Si notava perfettamente che non era nelle migliori condizioni...a meno che la caviglia sinistra di Sirius non fosse sempre stata ridicolamente gonfia e immobile. Sono quasi certo che non sia così. "Grazie, sei davvero gentile ad insultare un povero invalido" Lo ha rimbeccato Sirius tentando di dargli un pugno, cosa impossibile dato il fatto che si trovava sdraiato sul terreno fangoso e che gli arrivava, con un pó di fortuna, alle ginocchia. Deluso per il fallito tentativo di lesionare James, ha iniziato a scaricare la sua giusta rabbia sul povero e innocente sottoscritto "È colpa tua" Ha decretato Padfoot con sguardo truce. Mia? Cosa c'entravo io? Da quando gli spettatori barra vittime d'insulti nonchè di lesioni più o meno gravi rifilati da una ragazzina sono automaticamente anche colpevoli? È un nuovo emendamento emanato dal Ministero del quale sono all'oscuro? Non sarebbe certo il primo.
Avrei voluto dire "Non prendertela con me solo perchè ti sei slogato una caviglia nel modo più stupido che esista al mondo!"
Invece ho detto "Scusa, mi dispiace". Accidenti ai sensi di colpa! Che vadano tutti a...perdere paritite di Spara Schiocco contro Salazar Serpeverde!
"Di cosa?" Ha chiesto James sguainando la bacchetta e pronunciando "Ferula!" Dopo averla puntata sulla caviglia di Sirius. Immediatamente delle bende sono andate ad avvolgervisi come dei Vermicoli accaldati sul tronco inerte di un albero.
Credo che per migliorare le mie qualità da oratore e raggiungere i livelli di James e Sirius, dovrei lavorare di più sui sinonimi, dato che i Vermicoli che si acciambellano sugli alberi non sono esattamente l'argomento più interessante del mondo.
"Di...bhe di aver..." Non riuscivo a trovare la vera motivazione per cui mi fossi scusato e tantomeno potevo dire che mi ero scusato per via del mio complesso di colpa che fa capolino da qualche angolo buio del mio cervello ogni giorno post-pleniluinio. Perció ho tentennato qualche parola sconnessa fino a che James non ha capito, e fortunatamente ha capito in fretta "Non devi scusarti per qualunque cosa!" Mi ha rimproverato in uno slancio di altruismo, perchè, di altruismo si trattava "Osserva" Mi si è avvicinato e mi ha letteralmente infilato l'indice in un occhio. Avrei voluto dire "Dovete smetterla di maltrattarmi! Saró forse un ibrido ma anch'io ho dei sentimenti" Invece ho chiesto "E questo perchè?" James ha scrollato le spalle sorridendo. No, questo ragazzo non riusciró mai a capirlo, è logico che Lily non ne voglia sapere di uscire con lui, acceca la gente e non dà nemmeno una spiegazione.
A rispondere è stato Sirius, che pareva aver seguito la lezioncina di vita molto meglio di me "Ti ha fatto male e non si è scusato. È cosí che dovresti fare anche tu. Domani, quando torneremo ad Hogwarts, ti consiglio di trovare Pivellus e di fare pratica con lui. Per esempio potresti utilizzare un Levicorpus o..." L'ho interrotto, non avevo voglia di ascoltare i modi in cui, nella sua mente perversa, avrei potuto affatturare Piton. "Fermati! Io non me ne andró mai in giro per i corridoi scagliando fatture su chiunque mi capiti a tiro!" Ho sbottato massaggiando, senza farmi notare, una tempia. Io odio il mal di testa. E odio ancora di più far preoccupare i miei amici, per questo, generalmente, evito di far vedere quanto in realtá soffra, il giorno che segue il plenilunio.
"Giá giusto, ha perfettamente ragione" Mi ha supportato James, naturalmente il ghigno malandrino comparso sulle sue labbra non prometteva nulla di buono "Se si divertisse, perderebbe la sua adorata spilla da Prefetto!" Ha aggiunto ammiccando verso la grossa 'P' dorata, appuntata alla mia felpa trasandata. Appunto la mia spilla praticamente su ogni indumento che indosso, non si sà mai cosa potrebbe succederle. "Già, perchè ai Prefetti è proibito divertirsi!" Gli ha dato man forte Sirius, battendogli un cinque fra le risate. Ho riso anch'io perchè, in fondo, bisogna saper ridere di sè stessi, tra noi non ci prendiamo mai sul serio ma nessuno la prende sul personale e, anzi, il più delle volte l'oggetto delle critiche si diverte di più degli altri. "A proposito di Prefetti, Remus, ci racconti qualcosa su quel vostro bagno speciale?" Ha chiesto James con improvviso interesse, nei suoi occhi balenava una scintilla pericolosa "Cosa vuoi sapere?" Ho chiesto io, pur sapendo che quando si è in tema Prefetti, la parola 'Evans' rientrerà in almeno una frase.
"Tu...ti diverti quando ci vai vero?"
"Umh...sí abbastanza. Si nuota, si discute perlopiù di regole. A volte si chiacchiera"
"Sai, a volte penso mi chiedo come mai non abbiano scelto me come Prefetto. Al solo pensiero di poter frequentare un bagno privato pieno di ragazze, e per ragazze intendo Evans, non troppo vestite..."
"Sei un cretino"
Sapevo che era lì che voleva andare a parare. Dovrebbero farlo giocare a Quidditch come Portiere e non come Cercatore. Ho sperato con tutto me stesso di non essere arrossito, avevo le guancie e la punta delle orecchie in fiamme. "Sì Prongs, sappiamo che muori dalla voglia di poter entrare in quel bagno, ma ora fate silenzio. Sento dei passi" Sirius non aveva tutti i torti. Li ho sentiti anch'io, i passi. E anche molto distintamente.
Sirius conosce la psicologia meglio di quanto lui stesso si renda conto: la sua teoria riguardante il ritorno di Nymphadora si era rivelata vera. La ragazzina era ricomparsa camminando lentamente, lo sguardo basso e le braccia conserte. Ha guardato prima me e poi Sirius. E poi nuovamente me. "Bhe...cosa fai qui? Non volevi andare via da 'un lupo mannaro con la faccia fa babbeo, un idiota canterino e un fanatico del Quidditch?" Ha commentato Sirius con calma. Tonks ha sollevato lo sguardo, mi aspettavo che avesse gli occhi umidi, invece il suo sguardo era a secco e non privo di una certa scintilla che bramava perdono. Quella ragazza diventerà una Tassofrasso, ne sono certo. "Mi dispiace" Ha dichiarato seccamente ma ad alta voce, in modo chiaro ed udibile. Ciononostante, James, ha preferito riascoltare le parole che alle sue orecchie erano risultate così dolci "Come scusa?" Ha domandato con voce innocente "Hai sentito bene. Ho detto che mi dispiace." Ha ribadito gettando un'occhiata valutativa alla caviglia malandata del cugino "Ti dispiace...per cosa?" Ha chiesto Sirius con un ghigno "Di avervi insultati. E di essere fuggita" Ha risposto Tonks senza smettere di guardare me. In seguito alle occhiate di attesa di James e Sirius ha aggiunto "E di averti colpito" Ha pronunciato quelle parole con un velo di tristezza.
Finalmente soddisfatto, James era entrato in modalità lavoro "Vado a cercare un sentiero. Voi tenetela d'occhio" Ci ha ricordato, come per paura che scappasse ancora, ma questa volta per non tornare. Sirius ha annuito e ha osservato il suo migliore amico sparire fra gli alberi.
Io ho preso posto su un tronco poco distante. E lei si è seduta accanto a me.
Miracolosamente la parte che segue non è stata osservata da Sirius, il quale pareva troppo occupato a far sollevare foglie secche con la propria bacchetta, grazie Godric, grazie davvero!
"Scusa...se ti ho chiamato stronzo. E anche lupo mannaro con la faccia da babbeo. Mi puoi perdonare?" Ha biscicato con amarezza.
Avrei voluto dire: "Avresti dovuto portare rispetto ad una persona più grande di te. No, non ti perdono"
Invece ho detto: "Certo, che ti perdono"
Lei ha sorriso e poi ha tirato un sospiro di sollievo. In seguito, prendendo coraggio, ha iniziato una conversazione molto interessante.
"Ricordi quando eravamo in quel ripostiglio?"
"Sì"
"Ricordi che volevo dirti una cosa?"
"Sì"
"Bhe...ecco...è che...tu...tu mi piaci l. Ecco l'ho detto!"
"Oh...wow...emh..."
"Lo so cosa stai per dire. Che sono troppo giovane per te"
In effett avrei proprio voluto dire questo, ma lei mi ha preceduto "Peró aspetta, posso fare così" Ha assunto un'espressione corrucciata e meditativa e, in pochi istanti, si è trasformata nella versione quindicenne di sè stessa. Faccio fatica ad ammetterlo, ma era meravigliosa.
Ha sorriso aspettando che parlassi. Avrei voluto dire: "Ma io sono ancora troppo grande per me e, inoltre, data la mia condizione, preferire che fossimo buoni amici e nient'altro"
Invece l'ho baciata.

Il ragazzo che quando c'era luna piena...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora