Cambiamento

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"NEL CAPITOLO PRECEDENTE: Si concluse così quella serata piena di divertimento e rabbia.

I quattro, compresa Diana, salutarono Ben, tornando sene nelle proprie stanze, ponendo fine a quella giornata."

Finalmente Diana poteva stendersi su quel mattone che poteva definire materasso, ma dopo una lunga giornata come quella il letto le sembrava un materasso di nuvole.

Il suo corpo era disteso, rilassato, mentre con la mente viaggiava e con lo sguardo osservava il soffitto con un espressione pacata.

Si sentiva felice, come se finalmente avesse trovato il suo scopo nella vita, ma più ci pensava e più non ne era certa, fino a quel momento non aveva fatto molto lì, si era allenata ed aveva fatto nuove amicizie, e quello che avrebbe dovuto fare in futuro la preoccupava.

Doveva uccidere, lo sapeva, era scontata come cosa.

Il pensiero di dover togliere la vita a qualcuno la stava straziando, ma molto probabilmente nessuno le avrebbe chiesto di uccidere qualcuno per il momento.

Diana:"Devo smetterla di pensare troppo, mi verrà un mal di testa" Pensò sospirando.

Fu così che Diana chiuse gli occhi, addormentandosi in quel "morbido" letto.

–Time Skip–

Passarono alcuni giorni, non erano molti, forse poco più di una settimana, ma passarono in fretta ed in tranquillità.

Nei giorni seguenti Nina non si scusò con Diana per averla assalita, ma non sembrava neanche ricordare di aver fatto una cosa simile, ma la cosa non disturbava Diana, anche se avrebbe gradito delle scuse per il livido che dovette portare per un paio di giorni.

In questi giorni Diana continuò ad allenarsi sotto la tutela di Masky, il quale si stava rivelando un ottimo maestro.

Diana stava lentamente migliorando il suo modo di attaccare e difendersi, ma tutti potevano notare che a Diana non piacesse attaccare, preferiva starsene sulle difensive.

Ma questa preferenza non poteva andare avanti per le lunghe, dopotutto si trovava in quel luogo per un motivo, anche se non è stata proprio una sua scelta starsene lì per essere allenata a diventare un'assassina come tutti gli altri.

Ma torniamo al presente, dove le preoccupazioni di Diana diverranno ben preso una realtà.

Come ogni mattina, Diana si svegliò con tranquillità, ed il suo corpo non era più dolorante a causa degli allenamenti, visto che la settimana di punizione era finita, e finalmente non doveva sforzare il proprio corpo 24 ore su 24 come i giorni precedenti.

???:<Diana sei sveglia? Posso entrare?> una voce femminile domandò da fuori la porta.

Diana ancora mezza addormentata non sembrava riconoscere la voce, ,a rispose lo stesso mentre si strofinava il volto con le mani.

Diana:<mh...si sono sveglia, entra pure> borbottò mentre si alzava lentamente in piedi, sbadigliando.

Dopo pochi secondi, la maniglia della porta si girò e Jane entrò in camera.

Jane The Killer:<Ti ho portato un caffè>

Dina accennò un sorriso alla donna, mentre prendeva la tazza di caffè che le era stata portata.

Diana:<ti ringrazio, ieri sera non sono riuscita a dormire molto> la ragazza sospirò mentre si sedeva sul letto, sorseggiando l'amaro caffè.

Jane non disse niente per qualche istante, non prima di aver chiuso la porta ed essersi messa a sedere di fianco a Diana, lasciandole qualche pacca sulla schiena.

ʟᴀ ᴄʀᴇᴇᴘʏʜᴏᴜsᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora