7. I Jackson

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I signori Jackson se ne stavano impettiti sul binario nove e tre quarti quando Rose, Albus, James e Scorpius li raggiunsero. La signora Jackson si presentò affabilmente come Annabeth mentre il signor Jackson conquistò la simpatia di tutti con una battuta su sua moglie che lei parve non gradire, infatti lo schiaffeggiò lievemente. Rose rimase stupita di quanto fossero affiatati i genitori di Aniabelle. Uno dei ragazzi al suo fianco stava pensando che sarebbero potuti diventare i suoi suoceri. Si diressero tutti verso il camino della stazione. Non appena fu il momento della Metropolvere il viso dei signori Jackson divenne verde. L'andata non era stata proprio piacevole. Aniabelle e Katerine andarono per prime pronunciando le parole "campo mezzosangue". Successivamente Christian Jackson le imitò. La signora Jackson livida in volto prese il suo posto nel camino "credo in te Sapientona" le disse il signor Jackson, lei sorrise e sparí. Luke, spaventato afferrò la mano di James stringendola forte. Lui arrossì. "Scusa" gli disse rendendosi conto del gesto "mi fa paura" confessò. "Non cè da preoccuparsi" disse Albus lanciando al fratello in occhiata che diceva chiaramente "non sverginare il fratello di Aniabelle". "Non lo sai se è vergine" gli rispose James con gli occhi. Quando Luke fu andato, Rose si trovò a pensare allo sguardo di sottecchi che aveva mandato a James. Il ragazzo in questione sembrava averlo apprezzato ma nonostante ciò Rose sapeva che quello tra lui e il fratello di Aniabelle era un flirt temporaneo. Aveva capito che il cuore di James risiedeva altrove. Fece indugiare il suo sguardo su Aniabelle, che stava ridendo per una cosa che Scorpius aveva detto. Anche il suo di cuore risiedeva altrove. Rose non aveva mai pensato una cosa del genere ma in quel momento desiderò ardentemente trovarsi vicino a Scorpius, respirare il suo profumo. Non erano pensieri coscienti, solo sensazioni pungenti alla bocca dello stomaco. Una volta che tutti ebbero attraversato la metropolvere si ritrovarono in un salotto riccamente addobbato. "È l'ultima volta che lo permetto Percy. Sono stato chiaro?" Il signore e la signora Jackson stavano conversando con un... cavallo? No, Rose doveva essere impazzita. Si strofinò forte gli occhi ma continuò a vedere un cavallo. "Ma lei è un cavallo!" affermò Albus indicando la creatura in questione. "È un centauro" lo corresse Aniabelle "Non hai mai seguito divinazione? Anche il professor Firenze lo è". "Non era per metà mucca?" chiese Scorpius, anche Rose in effetti aveva sentito dire che Firenze era metà mucca. "Lui è Chirone" lo presentò il signor Jackson posando la mano sulla spalla del centauro. "Come quello che addestrava gli eroi?" chiese Rose. Aniabelle si intendeva di mitologia classica e le aveva fatto una testa tanta a furia di parlarne. "Proprio così cara" le rispose Chirone indicando dei busti di marmo "Quello che addestra gli eroi". Rose spalancò la bocca, aveva tante domande da porgere a quello strano uomo ma Aniabelle la trascinò via. Rose non era minimamente preparata per ciò che avrebbe visto. Un vasto rettangolo di capanne in stile antico, un anfiteatro e i ragazzi. I ragazzi che con le mani facevano crescere le fragole e quelli che praticamente brillavano. Ragazzi e ragazze così belli che Rose dovette raccogliere tutta la sua decenza per non mettersi a sbavare. "Quello che addestra gli eroi" all'improvviso a Rose parve tutto chiaro. Fissò di sottecchi il signor Jackson che beveva una bottiglietta d'acqua. Quella gli cadde addosso ma lui non si bagnò. "Semidei!" urlò ridestando Albus, James e Scorpius che si erano persi fissando quelli che Rose presunse fossero figli di Afrodite. "Esatto. Figli degli dei di prima generazione, noi siamo di seconda" le spiegò Luke. "Siamo figli di due semidei, potremmo essere meno i più potenti dipende dall'apporto di sangue divino. Io e Aniabelle siamo più potenti di mamma e papà mentre Kat e Chris praticamente non hanno potere". Rose gli sorrise amichevole e lui lo fece a sua volta aveva uno splendido sorriso. Rose lasciò cadere di colpo il suo baule e Albus sobbalzò. "La smetti di fare così?" le chiese osservando a sguardi alterni lei e il suo piede su cui era caduto lo sventurato baule. "Io? Tuo fratello tra un po' si mette a sbavare come in cane" "puoi anche togliere il tra un po'" disse Scorpius. James Potter stava facendo conversazione con Luke Jackson e aveva la bava alla bocca. La signora Jackson era appena tornata dal salottino di Chirone e la comitiva si allontanò verso la casa di Aniabelle. La casa era enorme. Era a meno di un Chilometro dalle capanne, si trovava dopo il bosco del campo mezzosangue. Era una villa di cinque piani con all'esterno un prato curato e una piscina enorme, ricolma di acqua di mare. L'interno era ancora più stupefacente. Appese al muro del salotto c'erano delle foto della famiglia Jackson in varie occasioni: la nascita di Luke, Aniabelle, Katerine e Christian, la costruzione di quella casa, viaggi di famiglia, compleanni e Aniabelle e Katerine insieme con addosso la divisa di Hogwarts. Il primo piano era occupato da salotto e cucina, il secondo dalle camere da letto, nel terzo si trovava una tavernetta, nel quarto una biblioteca e io quinto era adibito in magazzino. Traboccava tanto amore da quella casa che sembrava che l'avessero costruita loro, pezzo per pezzo. Aniabelle si gettò sul divano senza tanti complimenti, Christian la imitò gettandosi su di lei. "Mi manca Lily" affermò James osservando il quadretto familiare, Albus lo fissò come se fosse impazzito, "a me no" esalò ad un certo punto. "Venite con me un attimo, vi mostro dove dormirete, Percy! Aiuta i ragazzi con i bauli, Luke, vale lo stesso per te!" A Rose la signora Jackson ricordò sua nonna Molly, e con una fitta di dolore al petto pensò ai suoi genitori alla tana. "Va bene, va bene" il signor Jackson stava mimando un ernia "questi ragazzi sono più giovani e forzuti di me, se li possono portare da soli i bagagli". Un mestolo volò dalla cucina e il signor Jackson lo schivò per un pelo. "Ecco da chi hai imparato" disse Scorpius indicando la cucina dentro la quale si trovava la madre di Annabelle. "A volte mi chiedo perché ti ho sposato" borbottò il signor Jackson, salendo su per le scale con due bauli in mano. Luke e James lo aiutarono portandone due a testa mentre Scorpius e Albus si abbioccarono sul divano. "Ah" borbottò Rose "Si sente odore di libertà. Menomale che io quinto anno è finito". Scorpius sulla quale Rose era seduta, borbottò qualcosa tra i suoi capelli. "Potresti gentilmente levarti dalla scatole? Se devi continuare a sederti su di me fai palestra" "Falla tu la palestra caprone" gli rispose Rose indignata. Albus scoppiò a ridere e fu così che ricevette un cuscino in faccia. Poco più tardi Annabeth fece capolino dalla cucina annunciando che era pronto. I Jackson lo sentirono fin dal terzo piano e corsero come degli animali fino ad arrivare per primi a tavola. "Che si mangia?" chiese Luke prendendo posto di fianco a James che diventò improvvisamente livido. Albus si sbattè una mano in fronte mentre Rose prendeva posto alla sinistra di Luke con gli occhi a cuoricino. Mancava poco e avrebbe fatto cadere l'acqua nella scollatura del reggiseno. "Sono patetici" borbottò a Scorpius, corrucciato. "Tutti e due". "Secondo te chi se lo accaparra prima?" chiese Scirpius osservando attentamente il triangolo. "E io che ne so, spero nessuno dei due. Quel poverino dovrá sopportare le loro moine per tutta l'estate, ha la mia comprensione". "Secondo me vince Rose" lo disse in maniera disinteressata e Albus parve sollevato. Scorpius era molto geloso dei suoi amici, si era stupito che non avesse dato di matto per Heather. Lui e Aniabelle erano simili da questo punto di vista. Ma non appena vide l'hamburger della signora Jackson gli passarono dalla mente tutti i problemi

Aniabelle Jackson - scoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora