La Tana era uguale a come Rose la ricordava. Non appena mise i piedi fuori dal camino un'imprecisato odore di cibo la avvolse e lei in punta di piedi si diresse in cucina con Aniabelle che la seguiva fedelmente mentre Albus e James si accasciavano sul divano e Scorpius e Katerine sedevano sul pavimento. Quando Rose raggiunse la cucina vide dei biscotti posati sul tavolo, allungò le mani per prenderne uno ma venne colpita da un pezzo di legno. "Ahi!" strillò mentre sua nonna le bacchettava le mani, spingendola fuori dalla porta. "ROSE WEASLEY! COME TI E' VENUTO IN MENTE DI NON AVVISARMI CHE SARESTI TORNATA EH?! NIPOTE INGRATA!" Aniabelle sogghignava addentando il biscotto che Rose non era riuscita a prendere. Fortunatamente per Rose una terza voce irruppe nella cucina per prendere le sue difese. "Tranquilla mamma, mi sono dimenticato io di avvisarti". La signora Weasley si bloccò per poi puntare l'attenzione sul suo figlio minore. Dal soggiorno della Tana, James, Albus, Katerine e Scorpius sentivano urlare "RONALD BILIUS WEASLEY!" a ripetizione. "Cavolo" disse Scorpius "Poverino vostro zio". I due annuirono sommessamente, continuando a non fare nulla buttati sui divani. Improvvisamente Rose e Aniabelle comparvero dalla cucina, la prima coperta di lividi, la seconda con una ciotola di biscotti. James fece per prenderne uno ma sua nonna lo interruppe "Togli le mani, non sono per te. Hai visto quanto sei ingrassato quest'estate? Mi sa che i signori Jackson ti hanno nutrito un po' troppo. Katerine cara, che bello vederti! Sei esile come un fuscello, mangia qualcosa" Katerine abbracciò goffamente Molly per poi risedersi. "No, grazie signora Weasley. No ho molta fame". "Non diciamo sciocchezze, mangia su!". La signora Weasley si dileguò lasciando Ronald con i ragazzi. Per primo l'uomo stritolò la figlia in un abbraccio per poi dare pacche sulle spalle affettuose al resto della comitiva. "Così domani si parte eh? Ci sono le vostre lettere sul tavolino, sono arrivate due settimane fa. Chissà chi è diventato capitano della squadra di Quidditch". Per un attimo Rose e Albus si guardarono con odio. Fin da quando erano al primo anno avevano scommesso su chi di loro sarebbe stato capitano e adesso era arrivato il momento decisivo. Presero con calma le loro lettere dal tavolino e le aprirono cercando da cima a fondo la spilletta della vittoria. "Non c'è!" gridò Albus istericamente "Non la trovo!" Rose sghignazzò, convinta di avere la vittoria in mano, prima di rendersi conto che nemmeno lei aveva la spilletta. Alzò il viso immobile, simile ad una maschera di cera "non ce l'ho neanche io" esordì in fine, sconvolta. "Certo che non ce l'avete" disse James cercando di consolare entrambi "la Mc Gonagall sapeva perfettamente che vi sareste messi a litigare, è per questo che le ho suggerito di non -" il ragazzo si bloccò, prima di poter dire altro ma ormai era tardi. Sia Albus che Rose si erano voltati verso di lui e gli erano saltati addosso con Scorpius e Aniabelle che cercavano di mitigare la situazione. "Accidenti calmatevi" urlò Aniabelle per sovrastare il rumore. Quando riuscirono a buttare i due ragazzi giù da James quello stava sanguinando dal labbro spaccato. Si allontanò irato, prima di trasformare tutti in scarafaggi. "E tu?" le chiese Rose. "Tu ce l'hai la spilla" Aniabelle preferì non risponderle ma da quel silenzio si comprese benissimo quale fosse la risposta. Si, ce l'ho. Rose si alzò e corse via. Aveva le lacrime agli occhi. 'Suvvia' disse a sè stessa 'In fondo è solo una spilletta'. Non lo era. Aniabelle era capitano e lei no, Aniabelle era bella, lei era carina, Aniabelle era intelligente, lei studiava molto. La spilletta era l'ennesima prova che era da meno, si era sentita incredibilmente egoista ma per un secondo aveva sperato che neppure Aniabelle fosse capitano. Ovviamente lo era. L'intera Hogwarts avrebbe mosso una sommossa se la splendida Aniabelle Jackson non fosse stata capitano. Si sentiva talmente stupida per aver sperato che per un secondo considerò l'idea di strappare la lettera e di non tornarci ad Hogwarts, non avrebbe potuto sopportare un'altro anno di ragazzi di ogni anno che le gravitavano intorno per sapere di Aniabelle. Senza che se ne fosse accorta Scorpius l'aveva raggiunta e la stava abbracciando forte. "So quanto questo era importante per te. Mi dispiace" "Va a consolare il tuo migliore amico" borbottò lei cercando di liberarsi dal suo abbraccio. "Sei tu la mia migliore amica". Così come Scorpius aveva raggiunto Rose anche Aniabelle aveva raggiunto James. Il ragazzo si trovava in giardino, seduto contro il muro della casa ammirando il sole che si tuffava nella terra mentre si premeva il ghiaccio al labbro rotto. Rifletteva e per poco neppure si accorse che Aniabelle si era seduta accanto a lui. "Ehi" le sorrise tendendole la mano, lei non la prese ma incrociò le braccia al petto racchiudendo le ginocchia e posando la testa su di esse. I suoi capelli, dorati al sole, le coprivano il viso come una tenda. James glieli scostò delicatamente. "Congratulazioni, Aniabelle. Non penso che qualcuno te le abbia ancora fatte oggi" la ragazza annuì, seppellendo ancora la testa tra le ginocchia. James pensò che fosse bellissima, ma questo lo pensano tutti. Aniabelle alzò la testa solo per osservare il sole e sorrise alla quiete della natura. "Bello vero?" chiese a James. "Bellissimo" le rispose il ragazzo, nonostante non stesse guardando il sole.
Albus Severus Potter era seduto nella camera che era stata di sua madre, aspettando che i genitori giungessero per cenare. La porta si aprì e Ginny Weasley si sedette sul suo vecchio letto. "Ciao mamma", la donna baciò il figlio in fronte e lo strinse a sè. "Ho saputo da zio Ron, mi dispiace tesoro" Albus non la ascoltava neppure, aveva la testa rivolta verso la finestra dalla quale si intravedevano Aniabelle e James. "Ah l'amore" commentò Ginny "non è mai così semplice come gli altri lo fanno sembrare". Harry Potter stava percorrendo il vialetto di entrata della Tana così come lo aveva percorso tante volte. Mentre camminava a Ginny parve quasi di vedere il bambino di cui si era innamorata e il ragazzo che l'aveva salvata mischiati insieme nell'uomo che l'aveva amata. Non era forse questo l'amore? Salvezza, voglia di andare avanti insieme, non sentire mai più la solitudine. Il giorno in cui Harry Potter l'aveva sposata, Ginny Weasley aveva trovato un amico per la vita. Ma non disse tutto questo a suo figlio, si limitò ad abbracciarlo, convinta che col tempo l'avrebbe capito da solo. Quando anche gli Weasley mancanti arrivarono Molly dispose una tavolata incredibilmente imbandita per festeggiare la fine dell'estate. Arthur Weasley spuntò dal suo garage dopo aver maneggiato tutto il giorno con gli oggetti babbani, baciò la moglie e abbracciò figli e nipoti. Mangiarono fino a scoppiare, colmi di risate. Aniabelle era seduta vicina a James e i due si erano stuzzicati per tutta la sera con gomitate e calci e ad un certo punto il viso di Aniabelle era imbrattato di salse che James le stava spalmando in faccia. "Smettila imbecille!" gridò ridacchiando mentre James continuava a lanciarle della salsa in faccia. Di fronte a loro Rose e Scorpius e Katerine stavano lottando per l'ultima aletta di pollo. Albus stava parlando con sua sorella minore Lily e con Hugo, il fratellino di Rose. Dopo aver preso tre chili andarono tutti a dormire, chi agitato, chi nervoso e chi emozionato per il giorno dopo. Il ritorno ad Hogwarts avrebbe segnato l'inizio di un nuovo capitolo per tutti loro. Avrebbe azzerato il contatore e l'avrebbe fatto ripartire. Questi erano i pensieri dei suoi abitanti mentre la notte calava sulla Tana
SPAZIO ME
Scusate per questo capitolo molto, molto corto. Mi farò perdonare lo giuro ma con la scuola e altre cose non riesco a prendermi cinque secondi per scrivere. Vi adoro <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<33<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
PS: Vi è piaciuto il capitolo? Non mi convince molto :(
STAI LEGGENDO
Aniabelle Jackson - scorose
FanfictionAniabelle Jackson è spigliata, dolce e intelligente. Sua sorella lo sa, la sua migliore amica lo sa, tutta Hogwarts lo sa. E' dal primo anno che i ragazzi di tutte le case fanno a gara, anche chi è troppo grande. Pian piano gli uomini si arrendono...