8. Serata fuori porta pt. 1

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Fu circa una settimana dopo il loro arrivo al campo mezzosangue che Rose e Albus si proposero di passare una serata in discoteca. Aniabelle per quanto apprezzasse sua madre doveva ammettere che non era un ottima chef e purtroppo Annabeth Jackson non lasciava entrare suo marito in cucina da quando aveva accidentalmente dato fuoco al tavolo, non importava quanto i figli la supplicassero. "Non esiste proprio, se non vi piace la mia cucina andate al fast food, ingrati" ovviamente Rose, Albus, Scorpius e James si erano messi a lodare la cucina della signora Jackson come se avesse ricevuto una stella Michelin. "Lecchini" diceva ogni volta Aniabelle. "Quindi" disse Rose alzando lo sguardo sulle persone di fronte a lei. Aniabelle e Albus erano steso sul letto e probabilmente neppure la ascoltavano. "Arriviamo in città verso le sei, mangiamo e poi ci dirigiamo completamente sobri in discoteca. Nessuno di noi teoricamente può bere, praticamente non si sa ancora, tutto chiaro?". "Mmh mmh" le rispose Aniabelle sfogliando la "biografia di Harry Potter in sole 40.000 parole" dopo poco la posò scocciata. "Se qualcuno ci fa un test su questo schifo io do di matto". "Io anche" disse Scorpius afferrando la biografia "il libro non parla bene di mio padre, quando lo ha visto gli ha dato fuoco" James scoppiò a ridere, "una reazione come un altra" disse. Albus annuì "pensa che nostro padre quando ha scoperto che per la scuola dovevamo leggere una sua biografia ne è ossessionato. Una volta mandò anche un reclamo", James scosse la testa "non ha mandato un reclamo, ha compilato un modulo delle cose errate e lo ha dato a mamma perché lo pubblicasse sulla gazzetta del Profeta, mamma lo ha cestinato subito" Albus scosse il braccio come per dire "fa lo stesso". "È questo il problema dell'essere celebrità" disse Aniabelle scuotendo la testa, "le fake news". "Scusa ma tu non sei una celebrità tesoro" le disse Albus. "Stai scherzando?!" rispose Luke e tutti trasalirono, era stato in silenzio fino a quel momento, si erano praticamente dimenticati della sua presenza, "Sai chi sono i nostri genitori?!" Aniabelle alzò un sopracciglio sfidando Albus a rispondere. Quello tentennò. "Si... Certo, i vostri genitori si chiamano Percy e Annabeth e hanno fatto... qualcosa di molto importante". Luke e Aniabelle scoppiarono a ridere. "I nostri genitori hanno guidato una guerra e l'hanno vinta, anzi due guerre", nella sala calò il silenzio. Rose liquidò la questione con una scrollata di spalle e insistette per sapere se avessero tutti capito. Finita la discussione si erano fatte le quattro di pomeriggio e Rose insistente sul doversi andare a preparare, raccomandando a tutti di seguire il suo esempio. Quando la camera fu vuota Rose gettò Aniabelle Jackson sotto la doccia gelida. La ragazza urlò ma poco dopo chiuse gli occhi respirando piano e cominciò a infradiciarsi. Le puntò contro il dito "Io ti odio" le disse prima di trascinarla con sè. Rose urlò. Finita la doccia Rose girovagava per la stanza con una spazzola in mano, torturando Aniabelle mentre le pettinava i capelli. "La smetti di fare la parucchiera" le chiese la ragazza con una smorfia mentre Rose scuoteva la testa. Tirò fuori dalla sua valigia un vecchio abito argenteo pieno di strass e uno rosso che pareva dello stesso materiale della tovaglia che sua madre aveva comprato per Natale. "Quale vuoi?" chiese ad Aniabelle che la fissava incredula "secondo te possiamo girare per New York City vestite così? Cosa siamo, prostitute?" Rose le tirò la biografia di Harry Potter. "Secondo te dobbiamo girare così? È ovvio che ci mettiamo dei pantaloni e un cappotto, poi stasera ce li togliamo" Aniabelle la squadrò come se avesse avuto un idea geniale. "Dove gli hai trovati questi vestiti scusa? E come mai tua madre te li ha messi in valigia". Rose la fissò come se fosse stupida "Erano suoi e comunque la valigia me lo sono fatta da sola, durante le vacanze di Pasqua, e ora quale vuoi? Ho scommesso con Albus che saremmo state più belle di loro quindi dobbiamo risplendere" "Non potevi dirlo prima che avevate scommesso? Mi sarei lamentata di meno, quello con gli strass, ho ancora una decenza". Nel frattempo nella camera in cui Scorpius e Albus si stavano preparando era in corso una lite. "Io i capelli non me li piastro" disse Scorpius indicando quell'oggetto infernale che Katerine aveva in mano. "Ma che piastrare! Dobbiamo sistemare i tuoi riccioli, te l'ho detto che dobbiamo essere più belli delle ragazze". Katerine annuí "nonostante sia una scommessa imbecille vi aiuterò quindi Scorpius siediti e lasciami fare" Scorpius impallidí ma si sedette. Verso le sei si ritrovarono tutti all'ingresso dell'abitazione. Aniabelle e Rose indossavano i pantaloni della tuta. Prima che Albus potesse dire qualsiasi cosa Rose lo zittì "Non hai ancora vinto" sorrise beffarda fissando Scirpius sconcertata, "Sembri un damerino degli anni cinquanta con la testa catarifrangente" Scorpius rise sommessamente. "Lo prendo come un complimento". Aniabelle si tappò forte la bocca per non scoppiare a ridere, era evidente che non era un complimento. Luke e James arrivarono per ultimi, avevano l'aria di chi si era appena svegliato e aveva ricordato all'ultimo di avere un impegno. I capelli di Luke stavano su come se si fosse fatto la cresta e Aniabelle non potè fare a meno di scoppiare in una grassa risata, indicando i suoi capelli. "Possiamo andare?" Rose sembrava parecchio irritata, continuava a picchettare sull'orologio, indicando con un'unghia l'orario. "Non sei tu quella che è arrivata con due ore di ritardo ad un esame scusa?" le chiese Scorpius, nascondendosi dietro Albus per via dello sguardo assassino che la ragazza gli aveva lanciato. "Innanzitutto ci siete arrivati tutti" specificò James, con il supporto di Rose. Scorpius scrollò le spalle. Avevano preso una vecchia Prius per dirigersi in città. Aniabelle e Luke avevano trovato inopportuno far vedere Argo ai loro ospiti. Luke credeva che sarebbero scappati per non fare più ritorno. Fu così che dovettero affidarsi alla sua guida per arrivare. "Guidi come papà" urlò Aniabelle tenendosi salda al sedile per volare fuori. Rose e Scorpius avevano formato un'unica massa terrorizata dalla guida spericolata del fratello che rimaneva al suo posto solo grazie alla cintura di sicurezza che Rose arpionava come ne dipendesse la sua vita e Aniabelle non dubitava che fosse così. Albus nel sedile anteriore era a pochi passi dal vomitare, si era messo davanti a causa del suo mal d'auto ma, evidentemente non era stata una buona idea. James aveva gli occhi sgranati, la guida spericolata di Luke aveva distrutto molte sue convinzioni. "ATTENTO AL PALO!" urlò Albus affacciandosi per vomitare. Il palo fu evitato per miracolo divino e per tutte le numerose preghiere che Aniabelle rivolse a suo nonno. "Qualcuno mi salvi" Scorpius aveva il viso piantato nella schiena di Rose e quella aveva le mani dell'amico sugli occhi. Da Long Insland a New York ci voleva un'ora ma loro la raggiunsero in quindici minuti. "Tu sei da denuncia!" strillò Albus barcollando fuori dall'auto, il viso ancora verde per il recente regurgito. La massa informa anche nominata Scorpius-Rose, continuava a stringersi ancorata al sedile, borbottando tra sé e sé imprecazioni. Aniabelle fissava un palo della luce come se le stesse rivelando qualche mistico segreto dell'universo. James stava vomitando, per la terza volta durante quella corsa sfrenata. "Al ritorno guido io" disse James chinandosi subito dopo per vomitare nuovamente, continuando ad indicare il ragazzo. "Tu non hai la patente!" gli ricordò il fratello anche se avrebbe preferito di gran lunga sfracellarsi contro l' asfalto che lasciar guidare quello sciroccato. Luke era l' unico che sembrava di ottimo umore. In quel momento Aniabelle fu davvero tentata di convincere j suoi ad iscriverlo alle gare di formula uno. I riccioli che Katerine aveva applicato con tanta cura cadevo flosci sulla testa catarifrangente di Scorpius e i capelli di Rose erano completamente elettrizzati. Nonostante ebbe la forza di strapparsi i pantaloni della tuta rivelando il vestito rosso. "Rose!" James sussultò "Sei fuori di zucca? Non puoi girare per New York così". Aniabelle lo trovò il momento adatto per levarsi i pantaloni della tuta anche lei. Scorpius arrossí violente e perfino Albus mandò giù un inprovisso groppo di saliva. "Ricopriti immediatamente, prostituta" ribadì Luke coprendo il corpo della ragazza

Aniabelle Jackson - scoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora