11. Caccia alla bandiera

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Rose si svegliò nel suo letto, al campo mezzosangue, nel bel mezzo di una stanza deserta. Aniabelle non era nella camera e il suo pigiama era arrotolato di fretta sul letto sfatto. Confusa, Rose si diresse nella cucina di casa Jackson dove ogni mattina facevano colazione. James, Albus e Scorpius erano lì, intenti a chiacchierare con la signora Jackson. Katerine li raggiunse imbronciata. "Fai così ogni anno" le disse la madre mentre si sedeva con i pugni chiusi. "E ogni anno la tua messinscena fallisce Katerine Jackson" Annabeth sospiró a lungo prima di ricominciare a parlare "Ma Percy crede tu sia abbastanza grande da partecipare e quindi, da ora poi, potrai prendere parte della caccia alla bandiera. A costo di ascoltare sempre Luke, se ti ferisci, ferisci qualcuno o disobbedisci sta pur certa che questa sarà la tua prima e ultima volta" Katerine annuí sfoderando due spadoni da sotto la maglietta e correndo via con gli spadoni alla mano. "Ridai le armi a tua sorella!". Rose si sedette, piuttosto confusa. Annabeth le sorrise cordialmente, porgendole dei pancake. Rose la ringraziò e prese a mangiare voracemente. "Vacci piano che ti strozzi" le borbottò Scorpius seduto come un pensionato e intento a sfogliare il libro di storia della magia. Lei gli borbottò uno "stai zitto" soffocato dalla quantità di cibo che aveva in bocca. "Sei disgustosa" James si scostò dalla maglietta un pezzo di pancake che era volato dalla bocca di Rose. "Dov'è Aniabelle?" chiese lei una volta finito di mangiare, osservando di sottecchi James che si era coperto la faccia con il libro di Scorpius. "Hai finito di mangiare?" le chiese lui, senza azzardarsi ad alzare gli occhi dalle pagine. "Si" rispose Rose e lui abbassò il libro sospirando. In tutta risposta uno dei pancake di Albus volò dritto sulla sua faccia. "Guarda fuori dalla finestra" le disse Scorpius, affascinato. Aniabellle era sul prato vicino al lago, la fronte imperlata di sudore con al fianco Luke e il signor Jackson. Aveva una maglietta rossa e dei lunghi pantaloni neri, faceva talmente caldo che Rose sarebbe rimasta volentieri in mutande. Non aveva idea di come facesse Aniabelle ad essere così coperta. Dell'aspetto di Aniabelle ciò che la colpì maggiormente furono gli spadoni tra le sue mani. Luke aveva una spada sola e il signor Jackson girava attorno ai figli agitando le braccia. Aniabelle attaccò il fratello dal basso con entrambe le spade ma lui parò il colpo tenendo la spada dritta, Aniabelle avanzò facendolo indietreggiare riprovando la stessa mossa dall'alto. Fallì anche questa seconda volta. Luke non sembrava star provando difficoltà, era tranquillo e respingeva gli attacchi della sorella con una fredda lucidità. Era meraviglioso. Rose mise immediatamente da parte quel pensiero ma dovevano essercene tracce sul suo voltò tant'è che Albus le diede una gomitata d'intesa. Aniabelle saltò roteando, attaccando il fratello in cerchio, prima con una spada e poi con l'altra. Lui, disorientato, parò l'attacco a malapena. Aniabelle strinse i denti e lui rise, sfoderando un sorriso incredibilmente luminoso che fece arrabbiare ancora di più la sorella che lo attaccava senza sosta. Dall'alto, dal basso, di lato. Provava ogni mossa ma Luke se la cavava sempre. A volta con semplicità, a volte stringendo i denti a sua volta. Aniabelle vide Rose e le fece brevemente un cenno che lei intese alla perfezione. Acqua. Afferrò una bottiglietta e corse verso di lei, buttandogliela addosso, cercando nel frattempo di non essere affettata. Quando l'acqua la bagnò Aniabelle parve rinvigorirsi. Era più forte, più veloce e soprattutto più violenta. Attaccò Luke senza pietà e lui riusciva a parare a malapena finché non apparve un rivolo di sangue sul suo braccio. Entrambi si fermarono, Aniabelle gli porse la bottiglietta d'acqua, Luke la svuotò sul suo braccio e la ferita si rimarginò, quasi come se non fosse mai esistita. Risero scambiandosi sguardi divertiti, e si avviarono verso la casa, assieme al signor Jackson. "Hai barato!" disse Luke ad Aniabelle spintonandola con affetto. "Sai benissimo che non vale usare l'acqua!" Aniabelle alzò le spalle. "Non lo ha mai detto nessuno" gli rispose "l'ho detto io" la contraddisse il padre da dietro. "Da quando vi allenate insieme" lei alzò le spalle nuovamente. "Ops". I quattro li raggiunsero davanti alla porta di casa. "E' stato fantastico! E gli spadoni?" Aniabelle si girò i bracciali e improvvisamente Albus si trovò le due lame al collo. James rise sommessamente alla faccia sorpresa del fratello. Afferrò la bacchetta dalla tasca dei jeans puntandola verso Aniabelle. "Accio" immediatamente le due lame volarono tra le sue mani. "Non vale!" Aniabelle corse verso di lui cercando di riprendersele ma lui le alzò cercando di impedirglielo. Le prese a saltare e saltò talmente in alto che i loro occhi raggiunsero la stessa altezza, sfiorandosi delicatamente. Il ragazzo lasciò andare le lame. Aniabelle se le riprese, allacciandosi i bracciali ai polsi. "Come mai facevate la lotta?" le chiese Scorpius. Aniabelle e Luke lo guardarono come se avesse bestemmiato. "Oggi è la caccia alla bandiera" rispose Luke, "è un gioco stupendo. Si gioca di sera e consiste sostanzialmente nel prendere la bandiera della squadra avversaria" "Con ogni mezzo possibile" aggiunse Aniabelle. "Non si lega ne imbavaglia nessuno, vietato uccidere o ferire" ricordò loro Percy. "Papà" Katerine scosse la testa in direzione del padre. "Ci togli tutto il divertimento". Aniabelle  scrutó James e quello la guardò di rimando. Passò lo sguardo da lui alla sua bacchetta a ripetizione. La sua idea iniziava a prendere forma, ripercorse con la mente tutte le cacce passate, infondo non era mai morto nessuno. "James-" gli disse lei, definitivamente convinta, scambiandosi uno sguardo d'intesa con il fratello che scosse la testa, in disaccordo. "-Ti va di partecipare alla caccia alla bandiera?", lui spalancò gli occhi e non le rispose osservando il fratello che, per la sorpresa aveva spalancato la bocca e non l'aveva richiusa. "Chiudi la bocca che entrano le mosche" gli disse Scorpius dandogli un colpetto sul mento. Albus gli diede una gomitata, "Ok, ci sto" disse James. Aniabelle esultò e lo abbracciò di slancio. "Scusa ma perchè lui può partecipare e noi no?" chiese Albus, offeso. "Voi non potete usare la magia mentre lui può e non vi conviene usare le spade, se non volete essere fatti a pezzi in due secondi" Albus incrociò le braccia al petto. "L'arco" suggerì e Aniabelle gli scoccò un occhiataccia, "Da quando sai tirare con l'arco?" "Posso sempre imparare" Rose lo guardò come se avesse detto una stupidaggine, "Hai la mira peggiore che io abbia mai visto" James e Scorpius risero di sottecchi, concordando in silenzio. Albus tirò loro una bottiglietta mancandoli di mezzo metro. "E va bene" sollevò gli occhi al cielo "comunque possiamo darvi una mano". Luke e Aniabelle annuirono. Il pomeriggio passò con i cruenti resoconti che Aniabelle e Luke raccontavano a proposito delle precedenti cacce. Albus aveva perso l'invidia per il fratello e James non vedeva l'ora di partecipare. Katerine era emozionatissima, invidiava moltissimo i fratelli per la possibilità di partecipare e finalmente non sarebbe rimasta in disparte con il fratellino a giocare a carte. Christian la batteva sempre quando giocavano a carte.  E Katerine odiava essere battuta. Rose, Albus, Scorpius, Katerine e Christian cenarono nella cucina dei Jackson mentre Aniabelle, James e Lue erano andati a cenare nel padiglione della mensa. Rose aveva visto di rado il bambino che trotterellava giù in cucina con il suo gufetto di peluche. Aveva i denti davanti separati da un piccolo spazio e ed era tale e quale a Percy Jackson, tranne che per gli occhi grigi che aveva preso dalla madre. Aniabelle diceva che, al sole, gli occhi del fratello erano azzurri ma ogni volta che Rose lo aveva guardato negli occhi aveva scorto nuvoloni in tempesta. Il bambino era incredibilmente triste, aveva gli occhioni lucidi e teneva il broncio. Era seduto in braccio a Percy. "Giocheremo noi con te ai giochi da tavola" lo consolò Percy. "N-n-non è la stessa cosa!" pianse il bambino soffocando il pianto nel petto del padre. "Tu e mamma trasformate tutto in una competizione tra voi due". Annabeth prese il bimbo dalle braccia del marito permettendogli di mangiare. "Non è assolutamente vero" risposero i due coniugi all'unisono. "Ah no? L'ultima volta che abbiamo giocato a Monopoli tu e mamma avete continuato per tutta la notte a fare partite" Katerine indicò il frigo dove, attaccato ad un magnete c'era un foglio con la scritta: 

ANNABETH 6        PERCY 7

Si scambiarono un'occhiata complice e poi scoppiarono a ridere all'unisono. Si presero la mano da sotto il tavolo e continuarono a stringersela per tuta la cena. Rose pensò che fossero la coppia più innamorata che avesse mai conosciuto. La signora e il signor Jackson erano diventati dei secondi genitori per lei, li aveva visti varie volte insieme e ogni volta il cuore le scoppiava a vedere quelle scene. Una mattina erano andati insieme a nuotare e aveva visto salire dall'acqua delle bolle a forme di cuore, erano risaliti insieme e avevano percorso la strada mano nella mano ridendo. "Percy!" la signora Jackson scoppiò a ridere pulendosi con la mano l'olio che il marito le aveva spalmato sul naso. Lui rise baciandole il naso sporco. Rose gettò un' occhiata al campo non riuscendo però ad individuare nessuno dei suoi amici. 

James non aveva mai visto una sala più bella del padiglione della cena. Un centinaio di ragazzi erano disposti lungo una trentina di tavoli circondati da colonne di marmo, senza alcun soffitto, si vedeva il meraviglioso cielo notturno. Molte persone li stavano guardando e James camminava lentamente tenendo la testa bassa. Una mano minuta afferrò la sua e la strinse e James sorrise sommessamente. Si sedette guardandosi in giro lentamente non c'erano buffet o altre cose del genere e James non aveva assolutamente idea di come avrebbero mangiato. Si sedettero ad un tavolo solamente loro tre, Aniabelle e James da un lato e Luke di fronte a loro. "Che cosa hai voglia di mangiare?" chiese Luke alla sorella. Lei si sfregò le mani per riscaldarsele e parve pensarci su. "Ho voglia di hamburger" disse e un enorme panino le apparve nel piatto. James sussultò, sia per la magia, sia per i numerosi sguardi che si sentiva sulla schiena. Si sentiva come ad Hogwarts, solamente un po' più solo. Non aveva mai mangiato con Aniabelle, in quanto lei era Serpeverde e lui Grifondoro e doveva dire che se ne era pentito. Il suo appetito era decisamente contagioso. "Non mangi?" gli chiese Luke, che nel frattempo aveva spiluccato una pizza. "Non so che prendere" disse lui mentre lo stomaco gli brontolava. Si sentiva molto a disagio nell'essere uno sconosciuto lì. Ad Hogwarts non era mai stato uno sconosciuto, neanche al primo anno. Aniabelle parve avvertire il suo disagio e gli riprese la mano, lasciandogliela subito per afferrare il cibo. "Pollo fritto" disse James alla fine e gli comparse una cotoletta nel piatto. Il centauro si schiarì la voce: la caccia stava iniziando.

SPAZIO ME

Eccomi qui con un capitolo lunghissimo, purtroppo la pubblicazione regolare è andata a quel paese prima ancora di cominciare ma per farmi perdonare vi prometto che a febbraio ci saranno due capitoli (almeno spero). Vi adoro <3<3<3<3


Aniabelle Jackson - scoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora