18. E adesso?

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Rose Weasley ed Aniabelle Jackson erano sedute in biblioteca da quattro ore. Aniabelle picchettava le dite sul tavolo scandendo i secondi mentre Rose continuava ad osservare il vuoto. "Adesso basta" esordì ad un certo punto alzandosi dalla sedia e cominciando ad infilare i libri nella borsa. "No, ti prego" Rose le afferrò gli avambracci, tirandola verso di lei. Aveva gli occhi spalancati come se fuori dalla biblioteca ci fosse qualcuno pronto ad ucciderle, in realtà fuori dalla biblioteca c'era solo Scorpius. "Non puoi evitarlo per sempre" le disse Aniabelle scostandosi e continuando ad infilare le sue cose nella borsa, Rose le puntò un dito contro "E chi ha detto che non posso". Aniabelle la schiaffeggiò sulla testa dolcemente "La logica e il buonsenso. Sei innamorata di lui, e allora? Sai quanta gente è innamorata e non se lo dice? Si riesce tranquillamente a sopravvivere". Mentre le due uscivano dalla biblioteca la ragazza borbottò "E cosa dovrei dirgli?" Aniabelle si portò una mano in fronte "Quello che gli dici sempre. Potresti iniziare con 'ciao' mi rendo conto che non è una parola di uso comune". Effettivamente Scorpius si trovava fuori dalla biblioteca ed era lì da circa quando vi erano loro. Le salutò con la mano alzandosi da terra, dove si trovava seduto. "Che avete fatto in biblioteca quattro ore intere?" "Quello che fanno tutti, studiare" rispose Rose bruscamente scappando via. Aniabelle avrebbe voluto sotterrarsi. Scorpius arrossì prendendole la borsa da sottobraccio. "Che gentlemen" lo prese in giro Aniabelle colpendogli la spalla. Lui gliela colpì a sua volta. "Domani Quidditch io e te, come ai vecchi tempi?" le chiese mentre si dirigevano ai dormitori di serpeverde. "Che c'è non ti alleni abbastanza? Come capitano dovrei rimediare a questo tuo eccessivo rilassamento" Scorpius si mise sull'attenti, lasciando cadere a terra la borsa. "Le assicuro che lavoro abbastanza capitano" Aniabelle annui "Bene, ci vediamo domani alle cinque, cadetto". Entrò nel dormitorio di serpeverde giusto in tempo per trovare Rose seduta sul suo letto. "Idiota" la apostrofò Aniabelle, Rose scosse leggermente le mani, ignorandola e dopo aver aspettato che si mettesse il pigiama si infilò nel suo letto e la abbracciò. Aniabelle aveva caldo, molto caldo, anzi moltissimo. Rose si era addormentata abbracciata a lei come un koala. Aniabelle si alzò cercando di non svegliarla ed uscì dai dormitori. Cercò disperatamente di non farsi beccare fino ai bagni e ci era quasi riuscita finchè non sentì dei passi andare verso di lei. "Aniabelle Jackson dove pensi di andare a quest'ora della notte?" "E... ecco...i...o" disse imbarazzata e poi si voltò. James si stagliava in tutta la sua altezza di fronte a lei, in pigiama, coi capelli scarmigliati e la voce rauca. "Hey, non ti avevo riconosciuto" si rilassò leggermente ma quando udì altri passi, afferrò James e lo spinse in una fessura tra due colonne. James sbarrò gli occhi e tentò di dire qualcosa ma Aniabelle gli mise una mano sulla bocca. Il rumore dei passi si attutì leggermente e Aniabelle lasciò la bocca di James. I loro corpi erano completamente a contatto, una gamba di James incastonata tra quelle di Aniabelle e il petto di lei schiacciato contro il suo. "Aniabelle sono un docente se mi trovassero qui con te sarebbe un problema" "Chi vuoi che ti veda" rispose lei stizzita mentre si allontanava. James sospirò poi le prese le mani e iniziò a correre. Aniabelle lo seguì a ruota e i loro passi risuonarono nel corridoio vuoto. Si fermarono col fiatone e scoppiarono entrambi a ridere. Erano arrivati davanti ai bagni. James la osservò e quello sguardo era il suo saluto. Tentò di allontanarsi ma Aniabelle gli afferrò il polso. "Vieni con me" gli disse e lo osservò a lungo. Non una richiesta, non un ordine, solo un paio di parole sussurrate ad occhi bassi. James non se la sentì, osservò le sue mani intrecciate con quelle di Aniabelle e qualcosa lo spinse a tirarle via e andarsene di corsa. Aniabelle rimase impalata di fronte alla porta osservando James allontanarsi rapidamente. 

Il giorno successivo Aniabelle non aveva neppure un paio d'ora di sonno in corpo. Si interrogava sul comportamento scontroso di James della notte prima. Era evidente che ormai i loro diversi ruoli richiedevano un diverso comportamento. Aveva a malapena seguito le lezioni e rischiato di addormentarsi ad ognuna. Così per ovviare aveva deciso di dirigersi un po' prima al campo di Quidditch. Si era seduta su un albero aspettando l'amico. Era una bellissima giornata, dopotutto un'altra estate era alle porte. Aniabelle quasi non riusciva a crederci, le giornate erano state così calme e monotone che erano scivolate velocemente l'una dopo l'altra fino ad arrivare lì. Era proprio vero che il tempo scorre più velocemente quando si è sereni. Presa da questi pensieri si addormentò. 

Aniabelle Jackson - scoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora