1-traditore

1.8K 72 11
                                    

15 settembre 1997
Era una semplice mattina come le altre fin quando non sentii urlare il mio nome dalla cucina.

"Scarlett è pronta la colazione" urlo mia madre.

"Arrivo mamma" mi alzai lentamente dal mio letto mi infilai le pantofole e scesi piano le scale fin quando non giunsi in cucina dove mi aspettava la mia colazione preferita, che facevo ogni mattina.

"Piccina oggi è il tuo primo giorno di 3 elementare come ti senti, agitata?" disse mia madre con un sorriso stampato sulle labbra preparandomi la merenda per la scuola.

"Un po' agitata, ho paura di non fare amicizia con nessuno" dissi guardando per terra con aria triste.

"Amore non pensare queste cose, di sicuro farai a amicizia" disse mia madre avvicinandosi alzandomi il viso e accarezzarmi la guancia spostando i capelli color nocciola da mio piccolo viso.

"Adesso sali in camera preparati e andiamo a scuola" disse mia madre prendendosi il piatto vuoto d'avanti a me.

Mi alzai dal tavolo e corsi in camera mia a prepararmi e subito dopo corsi giù perché stava mia mamma ad aspettarmi in macchina. Durante il tragitto vedevo macchine, altri bambini come me andare a scuola e mi comparve un grande sorriso sul volto.
Arrivata a scuola salutai mia madre e mi misi in un angolo ad aspettare in suono della campanella fin quando non si avvicinò un bambino.

"Che ci fai qui tutta sola?" mi chiese il bambino con aria triste.

"Non ho amici da quando sto in questa scuola, ma sono abituata" dissi al bambino guardandolo dalla testa ai piedi.

"Avrai me come amico" mi sorrise il bambino.

"Veramente" dissi sorpresa da questa proposta e mi comparve un sorriso sul volto.

"Piacere sono Tom, Tom kaulitz" mi allungò la mano e fece un sorriso.

"Scarlett Smith" presi la sua mano con gli occhi che mi brillavano dalla felicità.

"Mancano dieci minuti per il suono della campanella, e in questi 10 minuti ci potremmo conoscere meglio" fece un sorriso e mi lascio la mano.

"Questa cosa che ti sto per dire non dirla a nessuno, per piacere" lo guardai negli occhi sussurrando.

"Una promessa è una promessa, non lo dirò a nessuno"disse il bambino incuriosito.

"Io ho una rara malattia che può provocare la morte" dissi guardandolo negli occhi sussurrando.

"Non ti preoccupare è una promessa, e le promesse di mantengono" ti fa una risata e suona la campanella e tutti entrano mentre io restai fuori a guardarlo con gli occhi pieni di felicità.

Dopo un po' entrai e mi incamminai in classe è vidi tutti ridere.

"Ragazzi perché ridete" chiedo io facendo un sorriso.

"Ho una malattia rara" ripete cercando di fare assomigliare la sua voce alla mia.

Mi di riempirono gli occhi di lacrime e mi sedetti con le spine alla gola guardando il traditore che aveva infranto la nostra promessa. Mi feci coraggio e andai vicino a lui e iniziai ad urlare.

"Traditore, sei solo un traditore" dissi urlando con le lacrime agli occhi.

"Ah scusa mi era scappato" finge il bambino aggiungendo alla fine della frase un sorrisino.

"Sei solo un bugiardo traditore" iniziai a piangere mentre tutti ridevano e mi sentivo sbagliata e diversa da tutti, mi sentivo in gabbia.

"Cos'è questo macello" disse il maestro entrando in classe urlando.

Tutti piantarono il dito su di me e il professore mi mando in presidenza senza farmi parlare.

Una sola promessa-Tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora