9-Tom kaulitz.

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"Scarlett" urlò mio padre dal piano di sotto mentre io sbuffai prima di scendere le scale.

"Eccomi papà" incrociai le braccia.

"Vedo che sei già pronta" disse mio padre guardandomi dall'alto verso il basso e sorridendo.

Avevo un vestito blu elettrico con dei tacchi di pelle a stivale che arrivava poco sopra la caviglia, avevo una parrucca di capelli marroni più scuri dei miei e lenti a contatto marroni, ovviamente per non farmi riconoscere.

"Si andiamo" dissi a mio padre con un tono secco e rigido.

Mi misi nella sua macchina blu scuro e lui mi porto nel locale difronte a quello della sera prima, scesi dalla sua auto controvoglia e mi diressi verso la porta.

"Ragazzina il biglietto per entrare" la guardia mi blocco spingendomi all indietro.

"Biglietto?" Dissi con un tono confuso, non avevo mai utilizzato dei biglietti negli altri club.

"Signorina seno' non posso farvi entrare" disse la guardi con le braccia incrociate "però se mi daresti un bella ricompensa ci penserei" disse leccandosi e mordendosi il labbro inferiore mentre mi guardava tutta.

"Allora la ricompensa sarà grande per te" dissi strisciando le mie labbra sul suo orecchio e poi mi girai all' indietro facendo un sorriso seducente che facevo sempre da vedova nera.

POV TOM

Mi trovavo fuori al club appoggiato sulla moto con le braccia incrociate fin quando non vidi una ragazza con un vestitino attillato color blu elettrico con dei tacchi di pelle che arrivavano poco sopra la caviglia, non era tanto bassa ne tanto alta ma se mi ci mettevo vicino sicuro sarebbe arrivata alla mia spalla senza quei tacchi. Le sue movenze erano lente e seducenti, i suoi capelli morbidi che arrivavano fino al sedere, marroni come i suoi occhi.

Mi avvicinai quando la vidi in difficoltà.

"Hey guardia cosa succede?" Guardai la guardia e poi guardai lei che mi stava guardando diritto negli occhi.

"Questa ragazzina non ha il biglietto" disse la guardia guardandola.

"La ragazza sta con me" dissi facendogli un cenno col capo per assecondarmi, la guardia non lo notó.

"Quanto tempo ci hai messo amore"  disse la ragazza per poi darmi un bacio sulle labbra, era delicato, e poi si staccò.

"Scusa amore" dissi alla ragazza per poi prenderla con il braccio attorno alla vita mentre la guardia mi guardava irrigidito, sapeva a chi ero figlio, e chi ero io.

La guardia ci fece passare e noi entrammo dentro.

POV SCARLETT

Guardai il ragazzo che mi fece cenno col capo di assecondarlo.

"Quanto tempo ci hai messo amore" dissi al ragazzo per poi dargli un bacio sulle labbra delicato mentre mi vení il vuoto nello stomaco a seguire un farfallio, ma il ragazzo non se ne accorse.

"Scusa amore" disse il ragazzo per poi attorcigliarmi il braccio attorno la vita.

Vidi la guardia arrigidirsi mentre lo guardava e ci fece passare senza biglietto, rimasi confusa.

Arrivammo dentro il locale, stavolta pieni di ragazzi e ragazze della mia età.

"Grazie anche se non avevo bisogno del tuo aiuto, potevo fare tutto da sola" dissi al ragazzo per poi incrociare le braccia.

"Ah allora scusami marmoselle" il ragazzo fece finire la frase con una risatina mentre io mi girai e andai in pista da ballo.

Iniziai a ballare con un ragazzo e a strusciarmi sopra di lui fin quando non lo iniziai a limonare, ero leggermente ubriaca.

POV TOM

Dopo un po' di tempo vennero anche Bill Georg e Gustav.

"Tom dobbiamo andare via da qui, adesso" disse bill sedendosi sul divanetto affianco a me.

"Ma dai mi sto divertendo qui" dissi mentre lanciai un occhiata a quella ragazza che finì di limonarsi il ragazzo.

"Tom, Bill lo sta dicendo per il nostro bene" Gustav mi interruppe e questa cosa mi diede fastidio ma non lo feci notare.

Gustav fu interrotto da degli uomini della nostra età con delle pistole, erano Carlos, Kimbo e Natischu.

"Tutti fuori ora" urlo Kimbo quasi ringhiando puntando la pistola quasi su tutte le persone del posto.

"Dividiamoci, Bill tu vai dietro il bancone, Gustav tu dietro il divanetto e Georg dietro la pianta, io vado al piano di sopra.

POV SCARLETT

Kimbo era proprio lì in quel locale, quanto odiavo quell' uomo.

"Dove stanno i 4 cani" urlo ad uno dei suoi seguaci.

"Non saprei capo" disse Carlos a Kimbo mentre i suoi occhi e la sua pistola puntavano alcune parti della stanza.

"Dividiamoci e cerchiamoli" disse Kimbo a tutti e due.

"Oh che bella sorpresa caro Kimbo" uscì da dietro uno dei tanti divanetti con la pistola tra le mani puntata su Kimbo.

"Oh chi si rivede, la cara e dolce Scarlett, o dovrei dire Yasmin?" Disse mentre faceva una risata maliziosa.

"Da quando hai sparato a uno dei miei uomini lo scorso anno non ci volevo credere, la mia cara amichetta che spara  mio fratello?" Disse con occhi assatanati di rabbia fuori dalle orbite mentre uno dei suoi uomini camminava lentamente verso di me.

"Prendila e fagli vedere cosa significa al suo caro fratellino perdere la sua cara sorellina" disse con l'odio nelle sue parole che rimbombavano in tutta la sala.

"Non mi prenderete mai" urlai per poi sparare, la mia pistola non aveva colpi CAZZO, STAVO NELLA MERDA.

Iniziai a combattere con loro, presi la cravatta di un ragazzo che aveva dimenticato al locale e saltai sopra Carlos legandogliela al collo stringendo sempre di più finché non svenne e lo lasciai cadere sul pavimento freddo, indietreggiai facendo sbattere Natischu contro al muro mentre correva nella mia direzione. Mi tolsi la parrucca facendo cadere i miei capelli veri sulle mie spalle e tolsi con violenza le lentine dai miei occhi siccome non vedevo quasi un cazzo e iniziai a correre spingendo ogni porta, inseguita da Kimbo. Arrivai davanti a l'unica stanza aperta però buia fin quando una mano prese il mio braccio e mi tirò dentro la porta facendola chiudere dal vento che passo. Un braccio mi strinse la vita mentre una mano si posò sulla mia bocca umida, ormai il mio rossetto color carne era sparito dalle mie labbra.

"Shhhhh" era la voce di un ragazzo che sussurrò nel mio orecchio strofinando le sue labbra screpolate sopra.

Feci come disse in ragazzo fin quando non sentimmo Kimbo urlare.

"Bill Gustav e Georg li ho trovati ora dovrò trovare solo voi due brutti stronzi, TOM KAULITZ E SCARLETT SMITH VI TROVERÒ" disse mentre apriva tutte le stanze del lungo corridoio.

A quel nome mi irrigidii e i miei occhi cominciarono a farsi lucidi dalle lacrime  mentre il ragazzo allentò la presa sulla mia vita.
Il ragazzo che mi bullizzava all'elementare e aveva infranto la nostra promessa adesso stava qui, con me in questa stanza buia, il mio desiderio era solo che non fosse il ragazzo che avevo baciato all'entrata del club o il ragazzo che avevo limonato in pista da ballo.
So solo che adesso lui stava in quella stanza con me.
Accese la luce della camera e vidi una stanza da letto, e vidi anche il ragazzo.
ERA LUI IL RAGAZZO CON LE TRECCINE COLOR CORVINO.

Una sola promessa-Tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora