2-sono pericolosi...

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Ormai sono passati anni da quel benedetto giorno di scuola, e spero di non rincontrarlo mai più anche se non si sa mai, domani sarà il mio primo giorno di scuola superiore non sono tanto in ansia tanto ormai non ho più nessun amico e non mi fido più di nessuno da quel giorno.

"Scarlett" mi chiamò mia madre con un tono di voce triste.

"Arrivo" borbottai e scesi velocemente le scale, e appena arrivata in salone la vidi piangere tra le braccia di papà come una bambina.

"Cosa è successo mamma" dissi mentre mi toglievo le cuffiette dalle orecchie le attorcigliai al telefono lo posai sul tavolo e mi sedetti di fronte ai miei genitori.

"Scarlett abbiamo una brutta notizia da darti" disse mio padre mentre consolava mia madre.

"Ditemi" dissi io strofinando lentamente un palmo con l'altro.

"La nonna non c'è più" disse papà e poi abbasso la testa.

"Come?" Dissi con voce tremolante e iniziavo a vedere tutto sfocato per colpa delle lacrime che mi scesero subito dopo una dietro l'altra fino ad ammutolirmi.

Mi alzai dalla poltroncina senza dire più una parola mentre i miei genitori mi guardavano infilare la felpa e subito dopo prendere il telefono con le cuffiette e incamminarmi verso fuori.

"Dove vai Scarlett, piove" disse mio padre alzandosi dal divano.

Mi fermai sulla soglia di casa e senza girarmi gli dissi "sai quanto cazzo me ne frega se piove, io esco lo stesso" uscii e chiusi la porta dietro le mie spalle sbattendola con violenza.

Mentre passeggiavo con le cuffiette vidi un furgone nero parcheggiarsi fuori casa di una signora. Dal veicolo scesero 4 ragazzi di una grande corporatura con delle armi in mano come se volessero  scassinare qualcosa.
Mi nascosi dietro un cespuglio però potevo osservare l'aspetto dei quattro ragazzi. Il primo aveva dei lungi capelli castani una maglia nera e dei jeans blu scuro. Il secondo aveva dei capelli biondi corti una canotta nera e un pantalone grigio. Il terzo aveva dei capelli neri con alcune ciocche bianche che spuntavano ed era vestito completamente di nero. Mentre il 4 aveva delle treccine color corvino una bandana che gli ricopriva la fronte e dei vestiti molto larghi con stivali di pelle.
Avevo visto tutte le loro mosse e anche quando erano riusciti ad entrare nella casa della vicina. Però fui distratta da una voce femminile alle mie spalle e mi girai di scatto.

"Hei che ci fai qua?" Disse una ragazza sicuramente della mia età.

"Scusa non posso starci" dissi incrociando le braccia e alzandomi dal cespuglio.

"Non intendevo questo, comunque piacere io sono Margot" mi allungò la mano facendo un sorriso e mi venne un vuoto dentro e un flashback di quel bambino all' elementari.

FLASHBACK

"Piacere io sono Tom, Tom kaulitz"
mi allungò la mano facendo un sorriso.

RITORNO AL PRESENTE

"Ragazzina hei ti sei imbambolata" rise la ragazzina guardandomi.

"Oh scusa io sono Scarlett" la guardai dall'alto al basso però non sapevo se fidarmi o no.

"Perché guardi quei ragazzi, ti dico già di non avere niente a che fare con loro sono una band di musicisti però sono anche molto pericolosi."

La ragazza va via e io ritornai a casa mia e posai le chiavi di casa siccome i miei genitori erano andati a letto e mentre mi mettevo il pigiama sentii dei rumori in salone infilai subito la maglia e scesi le scale con una mazza da baseball fin quando qualcuno non mi prese da dietro e mi mise una mano sulla bocca e l'altra che mi stringeva la vita.
Potevo sentire le sue mani fredde sulle mie labbra umide e sull mio corpo caldo e un sospiro caldo e affaticato sul mio collo che mi lascio un brivido. Lentamente sentii come se stessi per svenire abbassai lo sguardo sulla mano che ricopriva anche il naso e vidi un tovagliolino, sicuramente bagnato con una sostanza da farmi svenire.

Una sola promessa-Tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora