Sofferenze

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Ormai è pomeriggio tardo, osservo la poca luce solare rimasta entrare da una delle finestre della stanza dove è accaduta una delle cose più importanti della mia vita con la persona più importante della mia vita, è l'ultima volta che la rivedrò, per sempre.
Poco fa ho sentito Liam parlare al telefono con un uomo, non so chi sia, e non so se ci possiamo fidare, anche se non sono più necessaria per mio padre a livello di affari sono comunque sua figlia e so che corromperebbe o minaccerebbe chiunque pur di riportarmi a casa, se pur infelice.

Liam "Bimba"

Mi giro staccandomi dallo stipite della appoggiata fino a pochi secondi fa.

Camila "si"

Mi avvicino con cautela e porgo la mano sul suo viso accarezzandogli una guancia mentre mi immergo nei suoi occhi come se fossero l'acqua del mare.

Liam "tra poche ore partiamo"

Lui ha detto partiamo, al plurale, questo mi rassicura perché stare con lui anche se scappando è meglio che stare separati, lontani l'uno dall'altra.

Liam "hai preparato le tue cose?"

Camila "non ancora, non ho abbastanza vestiti da poter formare una valigia"

Mi prende la mano e mi porta nel corridoio lungo le scale per poi andare in quello vicino alla camera dei suoi genitori.
Apre la porta e accende le luci, è la prima volta che la vedo completamente illuminata, è grande quanto la sala, i miri sono bianchi come quasi tutto l'arredamento, è luminosa ed è molto diversa da casa mia.
Sento la sua presenza dietro di me, mi avvolge le spalle con le braccia ed io mi immergo ancora una volta nella situazione più piacevole che esista.

Camila "ahh"

Liam "ahaha bimba. Ma che fai?"

Lui ride ma io non scherzo più, mi dimentico di dove siamo e perché siamo lì e la parte di me scoperta ieri sera grazie a lui prende il sopravvento, mi volto e lo fisso negli occhi, mi alzo leggermente in punta di piedi per arrivare a lui e lo attiro a me, sulle mie labbra improvvisamente ci sono le sue e mi scordo di tutto, lui mi fa scordare di tutto, le mie gambe vengono sollevate e io le stringo forte intorno alla sua vita per essere più salda.
Ci spostiamo e finiamo sul letto, mi posa non staccandosi neanche un secondo, è sopra di me ma questo non mi preoccupa anzi è una distrazione di cui necessitavo e che godo ad avere, mi blocca le braccia tenendomele sopra alla testa.
Mi bacia con fretta e poi lascia le mie braccia e passa le sue mani sul mio torace, arriva al seno ed inizia a massaggiarmelo lentamente.

Camila "Liaam"

Chiamo il suo nome mentre lui mi guarda.

Liam "parla più piano bimba"

Camila "Liam"

Dimentico le sue parole e dico il suo nome ancora più forte.

Liam "ti ho detto di parlare più piano"

Usa un tono severo anche se sta sorridendo.
Chiudo gli occhi mordendomi le labbra, cerco di non aprire bocca, noi non dovremmo essere in questa stanza e neanche in questa situazione ma lo siamo e ciò mi crea ancora più tensione, ci crea ancora più tensione.

                         JAKE POV

Qui dentro nelle ultime ore si è creato un disastro, è un via vai di gente, persone del catering, tizi della sicurezza e oche, oche vere e proprie, gli altri invitati dovrebbero arrivare tra qualche ora ma le amiche della "sposa".
Guardo le onde portare l'acqua marina sulla riva, una parte di me vorrebbe che loro fossero qui, un'altra sapere come stanno e poterli aiutare in qualche modo ma quella che conta di più vorrebbe che potessero stare insieme senza scappare.
Ho smesso di dare la colpa a mio fratello per quello che prova per lei, ha il diritto di provare qualcosa, tutti lo abbiamo, almeno chi ne ha la possibilità.
Mi scende una piccola lacrima di tristezza dell'occhio sinistro, abbasso lo sguardo chiudendoli entrambi, devo sfogare il mio dolore in qualche modo ma non devo farmi vedere, non voglio mentire sul motivo delle mie lacrime perché so che non mi crederebbe nessuno, non ne sono in grado, non potrei neanche dire che sono felice per il matrimonio, neanche gli sposi lo sono.

BROTHERS - prima parte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora