difficoltà - Jacob/Jake

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JACOB
I giorni sono sempre difficili ormai da un'pò ma questo si pronuncia ancora più pesante dalle prime ore del mattino, oggi è il fatidico giorno, il giorno del matrimonio, poche ore dopo il sorgere del sole mi ritrovo ad allacciare la cravatta a mio fratello che non fa altro che rendermi la situazione più difficile, il mio metro e settantotto contro il suo metro e novanta è una sfida quasi impossibile da vincere per me.
La cravatta mi scivola dalle mani mentre lui muove frettolosamente il collo.

Jacob "Jake puoi stare fermo per favore?!"

Lui si immobilizza improvvisamente per fissarmi per qualche secondo e subito dopo guardare a terra.
Gli faccio il nodo e poi finisco di sistemare la cravatta, lui è immobile, impassibile, probabilmente qualsiasi cosa futile gli dicessi ora non reagirebbe, neanche una presa in giro sulla sua altezza, sulla nostra genetica o roba simile riguardante il fatto che entrambi i miei fratelli sono alti come delle montagne e io in confronto a loro sono molto più piccolo.
Non posso fare a meno di chiedergli cosa gli succede, è strano perché sento che anche se gli chiedessi qualcosa su Camila o Liam lui non si fiderebbe, ha ragione questa casa non è sicura da giorni.
"Chiediglielo con d'iscrizione non ti costa nulla, no?"
Una voce dentro di me mi spinge a farlo e io come uno sciocco senza sapere cosa succederà agisco d'impulsivo e gli do ascolto.

Jacob "cosa ti succede?"

Lui si rivolge di nuovo a me guardandomi fisso negli occhi come se avesse visto un fantasma, come se fosse rientrato ora in contatto con il mondo terrestre e tutto il tempo in cui non abbiamo parlato, o almeno lui non mi ha rivolto la parola fosse stato in un'altro pianeta.

Jake "nulla"

Ha la voce assente, come pensavo.
"Prova a fargli ancora qualche domanda."
Ancora, la mia voce interiore, la stessa di prima mi chiede di nuovo di farlo, la ascolto ancora una volta accecato dalla curiosità di sapere cosa succede a Jake.

Jacob "a cosa pensi?"

Dopo qualche secondo non mi risponde ancora, non sono sicuro che mi abbia sentito, la mia voce era bassa quando gliel'ho detto.

Jake "sono solo soprappensiero niente di più"

Come se ci credessi, come se non lo conoscessi abbastanza da sapere che mi mente, è sempre uguale, lo è sempre stato, non mi sa mentire e non è mai stato capace di farlo con me.

Jacob "dimmi la verità Jake"

Mi avvicino al suo orecchio per poterglielo dire in modo più discreto, anche se sembra tutt'altro che questo.

Jake "ahaha"

Ride, ride fragorosamente, non so il perché ma continua come se avessi fatto qualcosa di divertente.

Jacob "perché stai ridendo?"

Si ferma improvvisamente e respira come se avesse il fiato lungo.

Jacob "allora?"

Faccio finta di essere arrabbiato anche se in realtà sono semplicemente curioso.

Jake "ti sei avvicinato come una ragazza adolescente con il suo primo fidanzato!"

Un colpo basso Jake, nascondi qualcosa e anche se oggi non hai intenzione di rivelarmela prima o poi lo farai.

                             JAKE
Jacob è insistente, più di qualsiasi persona sulla terra e io non lo sopporto, pensa veramente che io gli possa dire qualcosa, pensa veramente che mi fidi abbastanza per dirgli ciò che ho visto.
Ciò che ho visto è il mio pensiero fisso da quando l'ho vista, vorrei sapere chi è, il suo nome, il motivo per cui si trova qui, tutto vorrei sapere tutto di lei.
Mi distacco dai miei pensieri ritornando alla realtà, alla noiosa realtà, per tutte le persone al mondo o forse quasi la noia è intesa come giornate intere a fare nulla, beh per me è questo, segreti, pericoli e intralci, vorrei solo non essere sottoposto a tutto questo anche solo per un giorno.
Torno a guardare mio fratello, sembra sempre più insospettito anzi lo è di sicuro dal mio comportamento, cintura a fissarmi, come se fossi una preda per un cacciatore, come se fosse un'investigatore e io la sua pista nel caso che potrebbe far decollare la sua carriera.

BROTHERS - prima parte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora