Pace

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La mattina si svegliarono in due stanze separate, Paola si svegliò per prima e quando andò in salotto c'era massimo che ancora dormiva invece lei era già pronta per andare a parlare con sofia, voleva parlare con lei per avere la certezza di quello che gli aveva detto massimo la sera prima, lo svegliò dandoli un bacio sulla fronte,
"Dove vai a quest'ora"
"Vado a fare una cosa torno tra poco", andò in ipm, sapeva che sofia andava molto presto per questo andò, rientrava in quel ipm dopo mesi, tutti i ricordi li vennero in mente.... Salì in quell'ufficio che non era più il suo, si mise seduta su uno dei divanetti aspettando sofia, quando entrò nel suo officio e vide Paola sapeva già di cosa voleva parlare,
"Ciao, che ci fai qui"
"Ti devo parlare"
"Quello del bambino era una cazzata, scusami"
"Allora era vero quello che mi aveva detto massimo"
"Poi è  quasi impossibile essendo che rimanessi incinta ho sempre preso la pillola, era solo per separarvi, ma so che non ci riuscirò e non ci riuscirà nessuno.... Lo avevo capito fin dall'inizio che tra voi c'era qualcosa, da come vi guardavate, dalla vostra complicità, so quanto sei mancata a massimo, e forse un pochino me lo aspettavo che prima o poi sarebbe tornato da te, quando parlava di te  con me aveva sempre il sorriso, parla di te come se fossi la persona che gli ha salvato la vita che gli ha fatto aprire gli occhi", Paola era contenta di quello che gli stava dicendo sofia,
"Grazie", "Qualunque cosa sono qua", Paola li sorride e se ne andò salutando......
Tornò a casa di massimo, e iniziò a suonare il campanello interrottamente, quando finalmente gli aprì massimo e li saltò addosso baciandolo, dopo si staccarono, "Non si può", "In che senso??", Paola si staccò da massimo pensando che avesse fatto qualcosa che non andasse e che si era pentito,
"C'è Pietro, quando se ne va sono tutto tuo",
"Dov'è Pietro"già non stava più calcolando massimo quando sentì che c'era pietro a casa, massimo la portò da lui,
"Ciao pietro, ti ricordi di me"
"Certooo", disse mentre l'abbracciava, massimo guardò felice la scena,
"Allora nel frattempo io me ne vado a preparare il pranzo", "va bene papà io sto qua con Paola",
"Ti ricordi quando giocavamo a quel gioco che dovevamo uccidere tutti??, ci vogliamo giocare"
"Certo che sì", loro si misero a giocare mentre massimo preparò il pranzo,
"Eiiii", disse massimo chiamandoli dalla cucina,
"È pronto da mangiare"
"Arriviamo", disse Pietro, dopo mangiarono e parlarono del più e del meno.....
"Papà ma oggi mi viene a prendere mamma qui, o mi accompagni tu", "mamma mi ha detto che viene a prenderti lei verso le 4", "va bene, io ora vado a fare qualche compito", "okok, vai", quando pietro se ne andò in camera sua, massimo azzardò a mettere una mano nell'interno coscia di Paola, e cercava di stuzzicarla con tanti piccoli baci,
"Comandante no, c'è pietro, dopo magari.....", massimo sorrise e dopo andò a controllare pietro, dopo poco suonò il campanello, andò ad aprire paola essendo che massimo non aveva sentito, poi non poteva essere consuelo erano solo le 2, invece era proprio lei, ma quando consuelo vide Paola fece una faccia schifata,
"Consuelo ciao, come va?"
"Dov'è Pietro?? Pietro, Pietro" iniziò a urlare, massimo nell''altra stanza sentì le urla e si precipitò immediatamente all'ingresso,
"Consuelo che cavolo ti urli"
"Che cavolo mi urlo ti porto nostro figlio e tu invece stai con questa qua"
"Questa qua ha un nome, poi perché Paola non potrebbe stare qui con me e pietro", nel mentre Paola era andata da pietro
"Tu non capisci io ti amo ancora"
"E io no, poi siamo divorziati cosa pretendi", arrivò pietro insieme a Paola, "ciao papà, ciao Paola", "ciao piccolo", dissero Paola e massimo insieme, appena chiuse la porta massimo se ne andò in camera, a pensare, Paola lo seguì,
"Posso", massimo fece segno di si, "che pensi??"
"Se così farò soffrire Pietro", "in che senso", "ci ha sempre visto litigare però hai visto com'è consuelo, ho paura che non mi faccia più vedere Pietro"
"Se consuelo non ti farà vedere pietro faremo qualcosa, ti ricordo che davanti a te hai un'avvocato", disse Paola avvicinandosi a massimo, sempre sempre di più, ma massimo si scansò,
"Scusa è che sta sera non sto molto bene", "non ti preoccupare", massimo poi andò in salotto, Paola fece lo stesso, "massimo ti sei pentito di noi", "voglio solo un po' pensare ", "fai come vuoi",
"Paola ti prego non litighiamo pure noi", "non stiamo litigando, non ti preoccupare tolgo il disturbo", disse mentre si avvicinava alla porta,
"Dove vuoi andare", disse massimo mentre lo afferrò il polso, "te l'ho detto tolgo il disturbo me ne vado"
"Tu non vai da nessuna parte, stai qui con me" , poi la baciò, Paola certamente non si staccò, massimo le iniziò a sbottonare la camicia,"avevi detto che sta sera non ti sentivi bene", "ora sto molto meglio".........

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