Massimo non riusciva a capire perché lo aveva fatto, le cose con Paola andavano bene anche se c'eran alti e bassi ora aveva rovinato tutto..... sapeva che Paola non lo avrebbe mai perdonato per quello che aveva fatto e aveva ragione.
Per Paola era difficile non pensare a massimo e come se avesse un vuoto dentro, quel vuoto che aveva prima di conoscere massimo che era riuscita a colmare proprio grazie a lui, e se ora fosse tornato tutto come prima, se fosse tornata quelle persona, stronza, chiusa, ora però doveva richiedere e doveva riuscire ad avere l'affidamento di futura.
Paola era appena arrivata in tribunale,
"Dottoressa Vinci?!", disse un uomo con un mazzo di fiori in mano, "salve, sono io", "queste sono per lei, glie le manda massimo Esposito", "aaaa ok, grazie"
Paola andò in ufficio e apri il biglietto che era tra i fiori, "scusami per aver tradito la tua fiducia, non so come farmi perdonare, ti volevo solo dire che mi manchi, mi manca il tuo profumo alla vaniglia, i tuoi occhioni celesti, mi manca averti tra le mia braccia, mi manchi e questa cosa non potrà mai cambiare, finché non mi perdonerai, io sarò qua ad aspettarti,
Ti amo, il tuo comandante", Paola iniziò a piangere, e poi arrivó una chiamata era massimo, attaccó al telefono e si giró verso la finestra e guardò giù e c'era proprio lui massimo, che forse la stava aspettando, dicise di scendere sotto e parlargli seriamente.
"Che ci fai qui?", chiese Paola, "volevo parlarti",
"Anch'io", "volevo dirti che ti capisco se non mi vuoi perdonare, sono stato un coglione, ma sappi che ti amo", "massimo anch'io ti amo, ma non ti posso perdonare", "ti volevo chiedere se potevo stare ancora per un po' a casa per trovarne un'altra", "la casa è tua, puoi starci tutto il tempo che vuoi, me ne andrò io, quella casa ha troppi ricordi", "non ti preoccupare ci puoi stare tu, ci vediamo dopo allora", "a dopo"
Era sera e massimo era già tornato a casa, e stava preparando la cena, e sentì aprire la porta, era Paola,
"Sei già qui", "Eee si, sto cucinando, hai fame?", "non ti preoccupare io non ho fame, vado a farmi una doccia", "va bene, comunque io dormo in camera di Pietro", "sisi, io vado",
Massimo nel mentre finì di preparare la cena, e Paola era ancora in doccia, allora decise di metterle la cena in un vassoio e portarglielo in camera, nel mentre era ancora in camera Paola uscì dal bagno e li trovò massimo, Paola era in accappatoio e massimo rimase imbambolato, "ti ho portato la cena", massimo si avvicinò a Paola per sentire il suo profumo e magari avere anche un appacificamento ma Paola si allontanò subito, "massimo no", "scusami", poi massimo uscì, futura stava già dormendo beatamente.....
Paola si addormentò in camera invece massimo per la stanchezza si addormentò sul divano, era notte fonda quando, Paola venne svegliata dal pianto di futura, Paola andò in camera di futura pensando che ci fosse massimo a dormire invece no, la prese in braccio e si calmò subito, nel mentre in camera era arrivato anche massimo che appoggiò una mano sulla spalla e l'altra sul fianco di paola, paola non si si allontanò non fece niente, gli era mancata la vicinanza con massimo, ma comunque non riusciva a perdonarlo, li faceva ribrezzo che aveva avuto bisogno di un'altra donna, che quelle mani avevano sfiorato un'altra donna oltre a lei.
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I loro sguardi
Romanceamo mare fuori, ma soprattutto amo il comandante e la direttrice, e voglio sognare il loro futuro insieme, anche se nella serie è tutto finito.... buona lettura❤️ ps. non sono una scrittrice