CAPITOLO 6

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<ho saputo che Chloe alla festa di venerdì sera si è baciata un ragazzo, lui l'ha portata a letto e tu sapevi tutto, è cosi?>.

<ascoltami Dylan, ecco i->. Sto per rispondergli quando si alza e da un pugno sul tavolo, io indietreggio istintivamente e chiudo gli occhi, coprendomi il volto con una mano.

<cazzo Eleadora che avete nella vostra merda di testa!>. Mi urla Dylan contro.

Ed è cosi che le mie emozioni prendono il sopravvento e sento gli occhi lucidi, sento che le lacrime stanno per straboccare dai miei occhi.

<merda>. Sbatte la sedia contro il tavolo, dirigendosi verso il piano cottura, appoggiandosi con le mani.

<Dylan, è stata una sua scelta, lei lo voleva, lui non l'ha costretta>. Sono molto dispiaciuta per Dylan, forse non se lo meritava, ma deve accettare la verità.

<lei? aspetta.. lui, non capisco>.
La sua voce è flessibile come una foglia, è affranto, ha gli occhi spenti.

<Dylan, lei lo voleva, ha sbagliato, ieri l'ho vista mentre baciava quel ragazzo, ma si era messa a piangere e credevo fosse dispiaciuta non pensavo si sarebbe spinta tanto oltre>. Dico con sincerità, mentre i miei occhi lucidi spariscono.

Lui si passa le mani sul volto e tra i capelli lisci e lunghi, sembra dannarsi per ogni parola che gli viene detta, cosi mi alzo e mi metto difronte a lui, gli prendo le mani e gliele tolgo dal viso e le stringo assieme alle mie.

<non è colpa tua, doveva andare così>. Vorrei poterlo tranquillizzare, cerco di usare il tono più calmo di cui dispongo, ma non posso aiutarlo in alcun modo.

<mi sento vuoto, come se non fossi nulla>.

Dylan mi guarda con occhi spenti, a tratti mi fa veramente tenerezza, non so cosa dirgli, non ero mai stata brava a consolare le persone e non so come comportarmi o cosa dirgli, ma conosco bene il tipo di ragazzo che è, cosi cerco di farlo svagare un po'.

<Dylan che dici di una birra?>. Chiedo, tentando di sorridergli.

<si, grazie>.

<allora aspettami qui, io vado a prenderle e torno subito>.

Lui annuisce e va a sedersi sul divano, io prendo il portafogli ed esco. Al piano terra dei dormitori c'è situato un piccolo bar, aperto 24h su 24h,  cosi opto per quello.

Noto vicino al bancone del bar Miles e mio fratello, intenti a parlare con due ragazze...che novità, li ignoro e ordino le mie due birre, le prendo, pago e faccio per andarmene quando sento la voce di Miles.

<mini Cooper non credi di aver già bevuto abbastanza?>.

<bevo solo quando mi va>. Precisai, riferendomi a una delle sue risposte, esattamente quando gli chiesi se lui e mio fratello bevevano frequentemente, gli giro le spalle e me ne vado.

Arrivata alla mia stanza, apro la porta, forzo un sorriso e alzo le birre che ho in mano, beviamo le nostre birre seduti sul divano e noto quanto fosse sempre più devastato Dylan.

<scusami per prima Ele, non avrei dovuto urlare e comportarmi in quel modo>.

<tranquillo Dylan>.

<vorrei andare a fare un giro, ti dispiace?>.
La sua voce è sempre più a pezzi, mentre mi rivolge uno sguardo colmo di disperazione; quel colpo era finito più in profondità di quanto si potesse pensare, avvertivo il dolore nei suoi occhi, anche se lui non lo confessava, gli occhi non mentono mai.

<tranquillo vai ma sta attento>.

Cerco di rivolgergli il miglior sorriso che potessi fare, lui annuisce, si alza e lascia la stanza senza dire altro, non sta bene e quella ferita lo divora da dentro.

Appena Dylan se ne è andato, mi accingo a sistemare le sedie della cucina, e mi sdraio sul divano, cazzo quanto deve far male chiudere una relazione di 4 anni, con una persona con qui hai passato i momenti migliori e hai dedicato tutto te stesso, di certo non deve essere facile, vedere crollare tutto davanti ai tuoi occhi senza poter far nulla.

Io non ho molta esperienza con le relazioni, da quando mio padre è andato via, circa 13 anni fa, non ho mai voluto saperne di ragazzi, anche se noi esseri umani viviamo in cerca della felicità e la cerchiamo in qualcun altro, ho avuto qualche storiella, ma niente di serio.

Sento bussare alla porta, mi alzo e mi accingo ad aprirla ed è Chloe, in lacrime, con solo una maglietta cortissima addosso, le mutande e tutto il trucco sbavato, quella biondina mi avrebbe fatto diventare stupida.

La tiro col braccio e la faccio entrare prima che qualcun altro possa vederla in quello stato.

<mi spieghi che ti prende?>.

cerco di mantenere un tono più gentile e delicato possibile, so che è una situazione molto importante.

<Dylan è andato da James e->. Non fa in tempo a finire che scoppia a piangere.

<perché?>. Chiedo colpita, quando mi aveva detto che voleva andarsene un po', non credevo volesse andare a cercare quel ragazzo.

<Dylan l'ho odia, si conoscevano già... credo, si odiano a vicenda e io ho fatto un casino>.

<Chloe credo che dovresti parlargli>.

<lui non vorrà parlarmi, mi odia e ha tutte le ragioni per farlo>. Dice Chloe singhiozzando per quanto piange, l'abbraccio e lei inizia a piangere sulla mia spalla, la lascio fare, appena si è calmata, mi stacco e la guardo negli occhi con fermezza, mentre gli tengo le mani sulle spalle.

<tu devi parlargli Chloe, ne hai bisogno tu e ne ha bisogno lui>.

<grazie Ely>.

Mi si blocca il cuore a sentire quel soprannome...ma glielo lascio fare per questa volta, nessuno deve chiamarmi cosi, nessuno deve chiamarmi come lui, mai.

Lei mi abbraccia forte, cerca conforto nelle mie braccia, cosi la invito a mettersi qualcosa di mio ed andare da Dylan, lei mi da ascolto, si mette una maglietta corta nera con dei disegni e un pantaloncino azzurro, fortuna che abbiamo quasi la stessa taglia, a lei la maglia va un po' larga, per via del mio seno abbastanza voluminoso, ma era meglio di niente.

<grazie di tutto Ele, sei la migliore>.

<quando vuoi, conta su di me>.

Gli faccio un l'occhiolino amichevole e la abbraccio, poi mi saluta e esce dalla stanza, molto coraggiosa e piena di se, spero bene per loro.

KAIROSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora