CAPITOLO 19

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*

Non abbiamo più parlato, io e Miles. Io lo ignoro e lui fa lo stesso, Thea continua a stargli attaccata e a lui sembra vada bene.

Fuori scuola si gela, nonostante il mio maglione beige sia molto pesante, avrei dovuto mettere una giacca.

<eii Ele>. Esclama Delia avvicinandosi a me, affiancata da Michael.

<inseparabili i gemelli Moore>. Li prendo in giro e ci rido su, mentre Delia mi lancia un
occhiataccia e Michael accenna una risata subito dopo la mia.

<che spiritosa che sei>. Mi fulmina Delia.

<allora Ele come va con il principe azzurro?>.

Stavolta è Michael a parlare, da quando sapeva di Miles e Dylan, non ci aveva più provato con me, se non scherzosamente e in compagnia.

Delia non sapeva delle mie uscite con Dylan, non volevo farla stare male, Dylan ha chiuso con lei per me e io non voglio sferrargli questo proiettile in pieno stomaco.

<nessuna novità Mic>.

Avvolte mi chiedevo cosa facesse Miles, mentre non era in compagnia di mio fratello o della mia.

Mi chiedevo spesso, se si fosse mai chiesto cosa stessi facendo in un preciso istante. Se avesse mai ripensato a quella notte.

La nostra notte.

La notte più incredibile della mia vita, la notte in cui ho perso la verginità. In cui siamo stati insieme al cento per cento.

Poi dei pensieri cupi mi colpirono con forza e rapidità. Una domanda che mi faceva salire fisicamente la nausea. Aveva fatto veramente l'amore con Thea?

Il suono acuto della campanella mi strappa dai miei pensieri, e anche Delia e suo fratello che stavano battibeccando per le loro solite stupidaggini, sobbalzano al suono della campanella.

Inizio a incamminarmi insieme a loro per fare ingresso a scuola e iniziare le lezioni.

Sono stanca e ho dei dolori. Ma più di tutto, mi fa male il cuore. Perché l'assenza di Miles, si sente più della presenza di chiunque altro.

Ore dopo, al termine delle lezioni esco nel campus sedendomi al mio solito muretto, al mio solito orario, con la solita persona.

<perché non hai ancora detto a mia sorella di Dylan?>.

Michael si porta entrambe le mani dietro la nuca e mi rivolge uno sguardo interrogativo.

<perché non voglio ferirla come sono stata ferita io, e poi tra me e Dylan non c'è niente di serio, capisci?>.

<i baci rubati, le ore di assenza per stare con lui, le cene e gli appuntamenti, le passeggiate nel bosco, non sono niente di serio per te?>.

<Mic non voglio sperare in niente con Dylan>.

<perché? lui è perfetto>.

<si, è vero ma...>.

Le parole mi muoiono in bocca quando mi accorgo che per l'ennesima volta i miei pensieri sono rivolti a Miles.

<ma non è Miles, vero?>.

<cazzo, Mic>. Michael mi rivolge uno sguardo carico di disperazione e si passa le mani sul viso in segno di rassegnazione.

<quanto tempo è passato da l'ultima volta che avete parlato?>.

<cinque settimane>.

Il mio sguardo è rivolto verso il basso, so che Michael vorrebbe picchiarmi in questo momento, ma si limita a usare le parole..che talvolta posso fare più male di qualsiasi gesto.

KAIROSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora