CAPITOLO 9

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Chissà come bacia, Miles. Come possiede il corpo di una donna. Com'è all'apice del suo piacere...

Un'idea malsana si fa strada nella mia testa.
Ma decido di far evaporare quel pensiero nello stesso istate in cui si è fatto luce nella mia mente.

<che dici di dormire?>.

<sarebbe un'ottima idea>.
Miles mi sorride e spegne la luce, ci infiliamo sotto le coperte e ci addormentiamo.

La mattina dopo quando mi sveglio sento delle voci provenire dal salone, cosi mi alzo, ma quando mi rendo conto di essere in un letto che non è il mio, voglio sprofondare.. ma le voci che continuano a provenire dal salone attirano molto di più la mia attenzione, cosi mi dirigo verso la porta e la apro e appena arrivata proprio davanti al salone mi accorgo che si tratta di Miles, mio fratello e altri due ragazzi tra qui kio, si girano tutti verso di me quando mi vedono arrivare.

Tobias mi viene in contro e sussura.
<come stai? il post sbornia?>.

<sto bene e non ricordo nulla, voglio andarmene in camera mia, mi sento osservata>.

<se lo facessero con malizia sarebbero morti, sta tranquilla, sono miei amici, non ti metterebbero mai neanche solo un dito addosso, sanno di te>.

<d'accordo, ora me ne vado>.

<vatti a fare una doccia nel bagno di Miles, chiudi a chiave la porta e metti i vestiti appoggiati sul letto, sono i miei>.

<grazie fratellone>.
Lui mi sorride e torna dai suoi amici, mi sento frastornata, come se mi fosse passato un treno addosso.

Dopo essermi fatta la doccia e aver indossato la maglia bianca di Tobias, che lascia in mostra tutta la forma dei miei seni e mi arriva poco sopra i ginocchi, mi metto uno dei suoi boxer e esco dalla camera da letto, mi avvicino al piano della cucina e lì iniziano a sorgere tutti i ricordi di quella sera... perfetto.

Mi preparo un caffè veloce e mi si avvicina Miles.

<metti una mia maglietta, nera>. Ringhia Miles, a bassa voce per non farsi sentire da nessuno.

<se ti dicessi di no?> lo sfido.

<Eleadora, non ti pentirai mai più cosi tanto in vita tua come di questa scelta>. Dice brusco e presuntuoso e se ne torna a sedere sul divano.

Amavo le sfide, soprattutto perché sapevo di vincerle a occhi chiusi, cosi lo provocai ancora di più. Mi girai verso di loro.

<ragazzi me ne torno in stanza, a dopo>. Dico, mentre guardo gli occhi di Miles bruciare, cammino in direzione della porta e esco chiudendomela alle spalle, ora devo solo correre in camera mia, una volta quasi arrivata fuori la porta di casa mia incontro Dylan.

<ciao Dylan, non ti ho più rivisto, tutto bene?>.  Che domanda stupida, spero di non averlo offeso in qualche modo.

<ciao Ele>. Senza dire altro mi sorride.

<vuoi entrare?>.

<si grazie>.

Entriamo entrambi e lui si accomoda, come sempre sulla sedia.

<hai un posa cenere?>.

<no, io non fumo, se vuoi puoi affacciarti dal balcone e ciccare lì>.

<buona idea, grazie>.

Dylan si alza e cammina verso il piccolo terrazzo, che avevo nel soggiorno, apre la porta ed esce, rimanendo lì, per fumare la sua sigaretta.

<com'è finita con Chloe?> chiedo, appena Dylan entra.

<ci siamo lasciati, lei sta con lui e io sono tornato alla mia vita di 4 anni fa>.

<e con Delia?>. Chiedo un po' imbarazzata, voglio sapere cosa c'è tra loro due, ma non so se sarebbe stato opportuno chiedere.

<solo sesso>. Chiarisce subito Dylan e avverto come un leggero fastidio allo stomaco, perché i ragazzi se la spassano cosi? non capisco.

<posso chiederti come conosci James?>.

<era uno dei miei ex migliori amici, abbiamo chiuso e lui ora si è scopato la mia ragazza, gran figlio di puttana>.

Rimango sorpresa, non avrei mai immaginato che fossero ex amici, però ha ragione è stato ingiusto.

<come mai avete chiuso?>.

<vari motivi, che non dovrei spiegarti>.

Sentiamo bussare alla porta, cosi vado ad aprire ed è Tobias, che appena mi vede sorride, poi alza la testa e vede dietro di me Dylan, si fionda dentro casa mia in un attimo, si ferma davanti a lui.

<Se scopro che l'hai anche solo sfiorata con un dito, sei morto Dylan>. Ringhia con tutta la rabbia che possiede Tobias, cercando di dimostrarsi più calmo possibile.

<calmati Tobias, non l'ho neanche guardata, mi aiuta solo con Chloe>. Dice Dylan, con tono calmo.

<sarà meglio per te che sia cosi>. Dice ancora Tobias a denti stretti, poi si avvicina verso di me, mi afferra per il braccio e mi trascina via dalla mia stanza.

<che cosa cazzo hai in testa eh?>. Sbraita Tobias, tenendomi ancora con il braccio, imboccando l'uscita dei dormitori.

<smettila Tobias, è vero quello che ha detto, io ci tengo a Chloe, volevo dargli solo una mano>.

<portandolo nella tua stanza?! ma che ti passa in testa?!>.

<niente di ciò che pensi e smettila di tenermi mi fai male>.

<riesci a stare alla larga dai guai per 10 minuti?>.
Tobias sta iniziando a calmarsi.

<sono grande, Toby, perfavore>.

<evita di frequentare gente di basso rango>.

<almeno la "gente di basso rango" non cerca di comandarmi la vita>.

<peggio, te la rovinano>.

<perché devi fare cosi Tobias?>.

Tobias mi guarda per un attimo senza dire nulla.

<sorellina io ti voglio bene, non voglio che tu faccia scelte irresponsabili di cui puoi pentirti>.

Allargo le braccia in segno di abbraccio e lui ricambia subito, mi manca mio fratello e mi manca abbracciarlo, è da tempo che non ci comportiamo più come bambini, l'affetto da ragazzi non si dimostra più con abbracci o baci, perché vengono sottovalutati, ma più con gesti e soldi, anche se io ho sempre preferito gli abbracci, perché dentro di me è rimasta sempre quella bambina che ne ha bisogno.

Ci stacchiamo da quel abbraccio, che sembra esser durato troppo poco e curiosa gli chiedo...
<chi è lui per te?>.

Tobias si blocca, pare disorientato dalla mia domanda, ma alla fine si passa una mano nei capelli, quel suo gesto così familiare, e infine decide di parlare.

KAIROSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora