CAPITOLO 22

32 5 8
                                    

Non l'avevo mai visto piangere, e ora lo stava facendo per un dolore che non era suo, come se gli appartenesse.

D'un tratto il telefono gli squilla, lo estrane dalla tasca dei jeans, e guarda lo schermo asciugandosi le lacrime, si alza e si allontana da me, camminando verso il tavolo, avvicina il telefono all'orecchio e risponde.

<non posso parlare ora>. Sussura piano al telefono come se volesse farsi sentire.

Allontana il volto dal cellulare e rifiuta la chiamata.

Cammina verso di me senza guardarmi negli occhi e si siede alla mia destra.

<chi era?>. Chiedo fredda e dubbiosa.

<tuo fratello>. Risponde senza posare gli occhi sul mio viso.

<Miles>. Lo chiamo autoritaria. E i suoi occhi saettano nei miei.

<si?>.

<chi era?>. Chiedo ferramente.

Miles sblocca il suo cellulare e me lo porge, la rubrica è aperta, e tra le ultime chiama c'è segnato il nome di mio fratello: 'Toby".

E subito dopo: "Thea". Con cinque chiamate perse.

Gli restituisco il cellulare.

<perché mio fratello ti ha chiamato?>.

<Thea e andata a cercarmi in camera sua, poiché come hai visto, non ho risposto a nessuna delle sue chiamate>.

Sembra così sincero, eppure sento che c'è qualcosa che mi sfugge.

<ho visto>. Rispondo, filtrando ogni tipo di gelosia che mi sta provocando in questo momento.

Il mio corpo si è trasformato in un blocco di marmo.

Ogni muscolo di Miles sembra in tensione.

Entrambi abbiamo qualcosa che ci turba.
E probabilmente pensiamo alla stessa persona.

                                          *

Ore dopo mi sveglio, sul divano, con i muscoli intorpiditi, e mi guardo intorno, cercando l'unica cosa che non c'è.....

Miles è andato via.

<Miles?>. Lo chiamo con voce strozzata, sperando che sia in casa, ma non ricevo risposta, e capisco che non è cosi.

Mi alzo dirigendomi verso il mio armadio, cercando dei vestiti.

Opto per una mini-gonna di jeans, e una camicia rossa che lascia desiderare.

Mi infilo i vestiti, metto le mie converse nere, prendo la borsa e il cellulare e mi dirigo alla porta.

Apro la rubrica.

Primo numero nelle chiamate recenti.

''Michael''.

Chiamo. Avvicino il telefono all'orecchio e apro la porta dirigendomi alle scale.

Dopo numerosi squilli, dall'altro capo del telefono sento la segreteria.

<buona sera il numero da lei chiamato è momentaneamente irraggiungibile, la prego di lasciare un messaggio subito dopo il BIP e verrà ricontattato il prima possibile, grazie e buona serata>.

<ciao Michael, sono io Eleadora, senti potresti richiamarmi, ho bisogno del tuo aiuto devo parlarti, per favore, sto andando al solito posto, raggiungimi lì>. Allontano il telefono, e lo infilo in borsa, mentre esco dai dormitori.

KAIROSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora