Matrimonio di convenienza

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Il giorno della festa del Re fu frenetico quanto quelli precedenti: la servitù e la cucina cominciarono a lavorare alle prime luci dell'alba per avere tutto pronto prima che i primi ospiti arrivassero. La colazione della famiglia reale fu servita prima del solito, attorno alle otto, nella sala da pranzo.
Il Re, già vestito elegante con un paio di raffinati pantaloni bordeaux e una giacca dello stesso colore decorata da dettagli d'oro, era seduto a capotavola e si stava gustando un porridge con miele e frutta, quando la porta della sala da pranzo si spalancò ed entrarono Kyla e Perla sorridenti. Kyla portava un leggero abito colore smeraldo, mentre Perla ne indossava uno color cobalto la cui gonna svolazzava ad ogni suo movimento. I capelli di entrambe volavano alle loro spalle in una cascata di onde bionde.
"Tanti auguri!" urlarono in coro, correndo ad abbracciare il padre.
Il Re Magnus sorrise divertito e accolse entrambe le figlie tra le braccia.
Il tempo passa troppo velocemente! Le mie figlie sono entrambe maggiorenni! Non riuscirò a mantenere il segreto ancora per molto... Hanno il diritto di sapere in che pericolo rischiano di correre... pensò il Re. Al pensiero gli scese un brivido lungo la schiena.

"Come al solito, siete più felici voi di me!" sottolineò il Re, una volta che Kyla e Perla si furono sottratte all'abbraccio ed ebbero fatto qualche passo indietro.
"Io amo i compleanni, papà!" esclamò Kyla, battendo le mani contenta.
"Io amo i balli!" continuò Perla con la stessa eccitazione della sorella.
"Quindi, posso concludere che farete in modo di seguire il consiglio che vi ho dato... Consideratelo come un mio regalo di compleanno." disse il Re, pregando con tutto se stesso che avessero preso sul serio la faccenda. Non poteva ancora arrischiarsi di dare loro altre informazioni, tuttavia Alexander e Maddox sapevano tutto: aveva parlato loro la sera del giorno in cui Perla era stata aggredita. Ogni volta che ci pensava aveva voglia di impiccare ancora una volta quell'uomo che aveva osato entrare nel suo castello e mettere anche solo le mani su sua figlia minore.
Le due guardie del corpo non si erano minimamente tirate indietro e per questo il Re era molto felice e soddisfatto della scelta che aveva compiuto, cioè di affidare alle due figlie una guardia personale. In particolare, Alexander era sembrato particolarmente convinto e sicuro di sé. Il Re pensava che Alexander tenesse in modo particolare a sua figlia, anzi si era convinto che avesse addirittura una cotta per sua figlia.
Potrebbe diventare un pericolo se il dovere di dovesse mescolare con l'amore. Quel ragazzo si farebbe uccidere per lei, se fosse solo per salvarla.

L'avvistamento del ragazzo del giorno precedente era rimasto tale: non erano riusciti a trovarlo. Il Re si era raccomandato con ogni guardia del castello che, se anche avessero visto un ragazzo simile alla descrizione fornita loro, avrebbero dovuto riferirlo al Re immediatamente. Infatti, prima di uccidere il signor Glasgow, avevano fatto sì di recuperare quante informazioni possibili da lui sulle persone con cui era giunto a Naelusia. Avevano probabilmente esagerato con la violenza, ma, finché si parlava della sicurezza delle sue figlie, il Re avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Il Re aveva moltiplicato, inoltre, il numero di guardie e si sentiva abbastanza tranquillo, ma in qualche modo non riusciva a rilassarsi completamente. Aveva come la sensazione che avrebbero sfruttato la festa per attaccare. Tuttavia, era presto per preoccuparsi visto che gli invitati sarebbero dovuti arrivare attorno alle dieci del mattino. Mancavano ancora due ore.

"Peccato che abbiamo già un regalo per te, papà!" disse Perla, dondolando con il corpo.
"Già... Anch'io ti ho preso un regalo. Quindi, non so se sottostaremo al tuo "consiglio"..." continuò Kyla, mimando le virgolette con le dita.
Il sorriso del Re scomparve, sostituito da un ghigno. "Vedremo, vedremo..."
"Ehi, so che è più un ordine che un consiglio, ma possiamo avere la libertà di scelta almeno per quanto riguarda la sfera amorosa?" chiese Kyla, picchiettandosi il mento con l'indice della mano destra.
L'ha presa piuttosto sul personale! rifletté Perla. Credo che c'entri sempre di più quell'uomo che abbiamo sorpreso davanti alla sua stanza!
"Finché vivrete nel mio castello, avrò ancora una forte influenza sulla vostra vita." rispose il Re piccato.
Kyla serrò leggermente le labbra, ma non disse nulla. Evidentemente si era arresa al volere del padre.

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