Dopo essersi allontanati di qualche metro da Jay e Alexander, che avevano ripreso a lavorare, Silas riprese ad essere un chiacchierone, saltellando qui e là. Ace sembrava condividere la stessa felicità del padroncino e gli girava attorno, abbaiando.
"Cosa c'è di speciale vicino al fiume?" si interessò Perla.
Uscirono dalla proprietà dei signori Wang e il verde dell'erba li circondò. L'assenza di alberi non era molto strana, dal momento che potevano essere stati tagliati da Jay nel corso del tempo. Ogni tanto si sentiva un uccellino cinguettare e, dopo poco, la risposta da parte di un altro.
Una sensazione di pace si impossessò di Perla, che respirò a fondo godendosi la freschezza dell'aria.
Silas rispose, infine, alla domanda: "Prima che i miei mi impedissero di andarci, mi divertivo a lanciare i sassi per vedere se riuscissi a farli finire dall'altra parte."
Per un secondo, Perla si sentì dispiaciuta per lui: l'infanzia di questo bambino era stata più solitaria di quanto si immaginasse.
"Non ti sei mai sentito solo?" gli chiese.
Il bambino si fermò e si girò per parlarle direttamente. In quel momento, non sembrava più un bambino della sua età, ma minimo del doppio degli anni.
"A volte..." e la sua espressione parlava da sola. Poi, però, la tristezza sparì di colpo, forse perché Silas aveva notato che anche Perla si stava rattristando. "Non preoccuparti troppo, però. Avevo sempre Ace che mi accompagnava ovunque, quindi non ero mai veramente solo."
"Non ti è mai mancato tuo fratello?" continuò lei.
"Certo." rispose Silas, senza nemmeno pensarci. "Ma sapevo che aveva un compito molto importante a castello e non volevo disturbarlo. Ora che ho capito di chi si stesse occupando, capisco anche perché non volesse allontanarsi da te."
"Sono desolata se..." cominciò Perla, ma Silas la interruppe: "Non dirlo. Non devi dispiacertene. L'importante è che l'hai riportato a casa da noi."
Il sorriso che le mostrò alleviò la morsa che Perla si sentiva al petto.
"Sei proprio un ometto!" gli rispose, accarezzandogli la guancia. "Sai già come consolare una ragazza alla tua età. Farai scintille in futuro!"
Gli fece un occhiolino e lui reagì ridacchiando.
"Coraggio! Mostrami come giocavi!" cambiò discorso Perla, non volendo mantenere la conversazione su toni così malinconici.Silas le prese la mano e la portò vicino al fiume prosciugato, trattenendosi a qualche metro dall'argine.
Il terreno era ormai privo di vegetazione, ma pieno di ghiaia e ciottoli. Perla allungò il collo per controllare il letto del fiume, con un dislivello di un paio di metri rispetto a dove stavano loro, e notò che un minuscolo rivo scorreva ancora, ma non poteva più essere considerato un fiume. La distanza da un argine all'altro era di una decina di metri.
Silas prese uno dei ciottoli in mano e lo fece saltellare sul palmo, come per tastarne il peso e la grandezza.
"Sei pronta?" le chiese con un sorriso a trentadue denti. Lei annuì, ricambiando il sorriso. Perla sentiva che questo gioco era molto importante nella vita di Silas, un po' come competere con suo fratello: è segno che, al di là della parte più adulta, esista ancora il Silas bambino che si diverte lanciando sassi da un argine all'altro di un fiume.
Silas portò avanti il piede destro e indietro quello sinistro, per bilanciare il corpo. Caricò il braccio all'indietro, come se fosse una catapulta, e lanciò con tutta la forza di cui era capace, rimarcando l'azione con un urlo.
Il ciottolo disegnò una parabola perfetta che trovò la sua fine proprio sull'altro argine, alzando del terriccio al momento dell'impatto.
Perla applaudì, congratulandosi con lui per l'ottimo lancio. Silas fece un piccolo inchino.
"Perché ora non provi tu?" le propose, allungandole un ciottolo.
"Ci posso anche provare, ma non sarò sicuramente brava come potresti essere tu." disse lei, prendendolo dalla mano di Silas.
Il bambino abbassò lo sguardo al complimento e Perla concluse che gli piacesse riceverli, più di riuscire effettivamente lanciare il sasso al di là del fiume."D'accordo! Vediamo cosa so fare!" esclamò Perla, rendendosi conto di non essersi mai sentita così leggera. Fino a qualche giorno fa, non si sarebbe mai aspettata di trovarsi a giocare con un bambino di cinque anni e di trovarlo, soprattutto, rilassante.
Si preparò al lancio, bilanciandosi con le gambe e portò indietro il braccio. Il ciottolo volò fino all'argine opposto, rimbalzando un paio di volte prima di fermarsi.
Perla si trovò ad essere più soddisfatto del previsto: non aveva riposto molta fiducia nelle sue capacità.
"Bravissima!" disse entusiasta Silas, battendo le mani. Ace reagì come il padroncino, letteralmente saltellando su e giù.
Tuttavia, ciò che fece bloccare all'improvviso Perla fu sentire un ulteriore battito di mani oltre a quello del bambino. Si voltò e notò la presenza di una figura maschile a qualche metro di distanza. Ace si rese conto della minaccia e si mise davanti a Perla e a Silas. Osservava lo estraneo, in attesa che facesse qualcosa di diverso dall'applaudire.
Silas si zittì a sua volta rifugiandosi dietro a Perla.

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Regni In Lotta
AdventurePerla e Kyla, principesse di Naelusia, hanno sempre vissuto una vita tranquilla, finché non sono state obbligate dal parte del padre, il Re, a sposarsi. La festa di compleanno del sovrano stesso doveva far sì che le due, ormai maggiorenni, entrasser...