Sangue

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Jay e Alexander stavano ancora lavorando quando Ace arrivò abbaiando. Jay alzò lo sguardo per capire il motivo di tanta fretta: il cane non riusciva a stare fermo un secondo. Sembrava voler dire loro qualcosa.
"Cosa sei venuto a dirci? No, aspetta, Ace! Smettila di saltare!" disse Jay, cercando di calmarlo. "Cosa stai facendo qui, poi? Non eri con..." e poi la realizzazione lo colpì. Si voltò verso il figlio, ma Alexander sembrò arrivarci allo stesso tempo.
La paura lo fece congelare sul posto, il suo cervello gli presentò davanti le prospettive peggiori, ma il suo subconscio si rifiutava di credere che una di quelle fosse quella corretta.
Ace può essere tornato perché magari era successo qualcosa a Silas, o ancora peggio a Perla. Forse erano in pericolo entrambi...
Sapevo che non mi sarei mai dovuto fidare a lasciarli andare da soli!
Bestemmiò sottovoce.
Tuttavia, non poteva abbandonarsi alle ipotesi: doveva rimanere lucido e agire, agire subito.
"Dove sono, Ace?" chiese Alexander, senza tanti preamboli. "Portami da loro."
Ace sembrò non aspettare altro e fece dietrofront, dirigendosi verso la direzione da cui era arrivato. Prese ad abbaiare, come se avesse voluto dire ad Alexander di muoversi.

Jay e Alexander lanciarono gli attrezzi alla rinfusa e seguirono Ace, dapprima camminando per poi correre. Caitlyn uscì di casa, avendo sentito il trambusto, e chiese loro che cosa stesse succedendo.
Il marito si fermò di correre e Alexander continuò fino a sparire dalla sua vista.
"È successo qualcosa." le disse solo Jay, ma prima che Caitlyn potesse aprire bocca, continuò: "Rimani qui. Ci pensiamo noi, d'accordo?"
Caitlyn annuì con un piccolo sorriso, ma non poté nascondere la preoccupazione.
Jay riprese a correre per raggiungere il figlio. Gli si stringeva il cuore a pensare a tutte le casistiche che avrebbero potuto avverarsi.

- - -

Alexander aveva seguito Ace fino quasi al vecchio fiume, si guardò attorno ma non capì subito ciò che volesse significare. Acuì l'udito, si avvicinò di più e si rese conto di poter udire qualcuno singhiozzare. All'improvviso, tutto gli fu chiaro: erano caduti all'interno e il pianto era quello di suo fratello.
Ace aveva smesso di abbaiare, ma era ancora in subbuglio.
"Oh no..." mormorò lui. "No, no, no, no..." ripeté come in trance, correndo verso l'argine del fiume. Suo padre lo seguì, ma più lentamente, come se non volesse guardare.

Alexander abbassò lo sguardo verso il letto e vide Silas in ginocchio, con una ferita alla gamba, vicino al corpo immobile di Perla.
La ragazza era stesa sulla schiena, braccia e gambe in posizioni strane, innaturali.
Suo fratello continuava a scuotere il braccio della ragazza con la speranza che lei si svegliasse, urlando a squarciagola per chiamare aiuto. Alexander si rese conto con orrore che Perla perdeva sangue dalla fronte e dal capo, oltre a qualche ferita qua e là sul resto del corpo. Si passò una mano tra i capelli, producendo un rantolo.
Jay si sporse e chiamò il figlio minore per far sì che si accorgesse della loro presenza. Silas alzò immediatamente il capo e, non appena li vide, provò a mettersi in piedi, ma ricadde sulla gamba ferita.

"Silas, non sforzarti! Rimani dove sei." lo istruì Jay, cercando contemporaneamente di capire come fare a tirarli fuori di lì.
"Cos'è successo?" chiese Alexander, non distogliendo gli occhi da Perla.
Il cuore gli batteva all'impazzata: voleva assicurarsi che respirasse, che fosse cosciente.
"Un ragazzo ci ha spinto..." singhiozzò Silas. Fece un respiro profondo per poi continuare. "Perla mi ha protetto con il suo corpo e ora non si sveglia più!" Sottolineò il concetto guardando ancora Perla.
"Chi è stato? Chi era il ragazzo?" incalzò Jay.
"Papà, non è il momento di queste domande. Dobbiamo raggiungere Perla." disse lui e la voce per poco non gli si spezzò.
Jay si sorprese del sentimento nelle parole del figlio, poi la sua espressione si addolcì e provò a mettersi nei suoi panni.
"Figliolo, devi fare un respiro profondo. Non farti prendere dell'inquietudine. Andrà tutto bene, d'accordo?" gli disse Jay, facendosi guardare dal figlio.

Regni In LottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora