"Mi faresti l'onore di danzare con me?"

9 2 0
                                    

"Ci incontriamo nuovamente, principessa! Il mondo è veramente piccolo!" le disse Axel sorridendo.
Con un completo elegante nero e camicia bianca, Axel sembrava totalmente diverso dal ragazzo con camicia leggera e pantaloni di tela che aveva incontrato poco tempo prima. I capelli biondi erano tenuti indietro con del gel, ma un ciuffo gli ricadeva sulla fronte. I suoi occhi marroni erano fissi su di lei.
Perla impiegò qualche secondo a rendersi conto che si trattava proprio di quel ragazzo che l'aveva aiutata due giorni prima. Doveva trattarsi di un nobile, visto che si trovava alla festa del padre, e doveva di conseguenza fare parte della corte di un regno.
A meno che non si tratti di un principe, ipotizzò Perla, rabbrividendo al pensiero di aver trattato male un principe quando lui l'aveva solo aiutata.
Si portò una mano alla fronte e sospirò leggermente.
"Mi scuso per non averla riconosciuta, Axel."
"Nessun problema, principessa Perla." le rispose lui, grattandosi la nuca. "Comunque, ho sentito cosa le è successo un paio di giorni fa e sono molto dispiaciuto. Mi auguro che si sia ripresa."
"Oh, non è nulla. È tutto passato ora. Tuttavia, non ho idea di cosa il Re ne abbia fatto di quell'uomo..." rifletté a voce alta lei.
Lui parve sorprendersi, poi la sua espressione divenne seria, come se stesse pensando a come dirle la verità.
"Non credo che vorrebbe saperlo. Non ha ricevuto una bellissima fine..." disse lui tra i denti.
Perla capì all'istante e annuì sommessamente. Axel non sembrava contento di ciò che era successo al signor Glasgow, ma Perla non seppe il perché. D'altronde era stato quasi picchiato da quell'uomo. Dovrebbe essere quasi sollevato che non sia più qui a dargli fastidio.

Perla lasciò cadere il pensiero e prese la coppa e la brocca di cocktail. Se ne versò e poi ripose la brocca al suo posto.
Si portò la coppa alle labbra e bevve un sorso, poi un altro. Axel seguì il tutto con attenzione. La bevanda fresca dal gusto fruttato dissetò Perla e, infine, si leccò le labbra.
"Cosa ci fa qui, Axel?" gli chiese d'un tratto.
Lui parve preso alla sprovvista, ma rispose con la voce ferma dopo qualche secondo: "Diamoci pure del tu, Perla. Mi fa strano parlare in questo modo con una ragazza che conosco già e con cui ho scherzato in precedenza. Comunque, diciamo che ero qui qualche giorno fa in attesa della festa e in visita, anche se il mio abbigliamento non dava quell'idea. La mia famiglia ha ricevuto l'invito e ha accettato."
"Devi provenire da una famiglia di nobili, o anche di più, per averlo ricevuto." disse lei, ponendola come una domanda.
"Effettivamente la mia famiglia è di alto rango, ma non ne vado fiero. Diciamo che tutti gli altri membri se la tirano per questo, però io sono diverso. Preferisco non spiattellarlo a destra e manca per attirare le belle ragazze come te." rispose lui, con un occhiolino finale.
Un leggero rossore si propagò sulle guance di Perla, ma mantenne un certo contegno.
"Vedo che non ti serve vantarti della tua nobiltà. Sai corteggiare anche senza." disse lei ridendo. "Tuttavia, prima d'ora non ti ho mai visto da queste parti."
"Alla mia famiglia non piacciono i balli. Ultimamente abbiamo qualche problema a causa di alcuni scandali di corte."
"Capisco. Comunque, sarebbe opportuno da parte mia presentarti a mio padre, dal momento che hai evitato che quell'uomo mi facesse del male." propose lei, indicando il padre. Il Re stava parlando con la Regina in modo concitato, senza però lanciare qualche sguardo nella sua direzione.
Axel si allarmò e, per sprecare del tempo, si versò del punch all'arancia all'interno di una coppa e ne sorseggiò la metà.
"Oh, io non credo sia una buona idea. Insomma, io non ho fatto nulla."
"Ma no! Cosa stai dicendo? Devi assolutamente conoscere mio padre e raccontargli l'avvenuto." lo invitò lei afferrandogli l'avambraccio destro.
"Io preferirei non farlo. Soprattutto perché quell'armadio a quattro ante mi sta fissando come se volesse staccarmi la testa dal collo e giocarci a calcio." disse lui, accennando ad Alexander.

Perla si girò lentamente nella direzione di Alexander ed effettivamente la sua espressione non era amichevole. La sua mascella era serrata e la mano destra era tornata ad afferrare con forza l'elsa della spada, tanto che le nocche erano diventate bianche. I suoi occhi erano fissi su Axel, senza nemmeno degnare lei di uno sguardo.
"Oh, non preoccuparti. Non ti farà nulla. Lui è Alexander, la mia guardia del corpo." disse lei, muovendo una mano come a far intendere di non farci caso.
"Io non ne sarei così sicuro. Tuttavia dovrà eliminare quell'espressione dal suo volto, soprattutto perché ora ti chiederò di danzare."
La bocca di lei formò una O perfetta, sorpresa per come fosse riuscito a girare la frittata e parlare di tutt'altro. Perla non ignorò il fatto che avesse totalmente trascurato la proposta di andare dal padre.
Tuttavia, la sicurezza negli occhi di Axel era incredibile. Sembrava perfettamente a suo agio. Le prese la coppa dalla mano e la ripose sul tavolo con la propria.
Poi, presentò il palmo della mano destra alla principessa e, con tono sensuale, mormorò: "Mi faresti l'onore di danzare con me?"
Lei rise leggermente e pose la mano destra sopra alla sua.
"Così mi lusinghi, però." disse lei. Percepì lo sguardo di Alexander sulla nuca e sapeva cosa stava pensando. Un qualcosa tipo: "Ti avevo detto di tornare in fretta! Non accettare la mano di quel tipo!" Ma lei pensò che ci avrebbe avuto a che fare più tardi, di certo non ora.

Regni In LottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora