Last Night (Sherlock's version)

39 5 0
                                    

Io e John stiamo tornando a Baker Street dopo essere andati da Lestrade, per vedere se Alice fosse realmente lì. Lui non spiccica parola per tutto il viaggio ed io non provo ad iniziare un discorso. Il mio caro John Watson non è mai stato bravo a nascondere le emozioni, vedo visibilmente che è sconvolto, i suoi occhi seri e fissi nel vuoto me lo suggeriscono, il broncio che si è stampato nel suo volto mi fa capire che è pure frustrato, anche se non capisco il motivo...
Arrivati al 221b di Baker Street il tassista si ferma accostando al marciapiede e John si catapulta fuori, entrando velocemente in casa, obbligando il sottoscritto a pagare il taxi.

-Perchè quale cazzo di motivo lo hai fatto, Sherlock- Dice John seduto sulla sua poltrona appena spalanco la porta di legno del nostro appartamento

-Di cosa stai parlando John?- Rispondo stranito

-Sherlock non prendermi in giro, sai benissimo di cosa sto parlando- Dice sospirando Watson, poi rivolge il suo cupo sguardo a me

-Io davvero non capisco...-

-Mio dio Sherlock!- Sbraita John -Mi hai svegliato alle undici e mezza per correre da Lestrade perchè avevi paura che Alice fosse scappata via, per far cosa? Trattarla di merda un'altra volta! Dopo esser stato tutta la serata a guardare il telefono per vedere se ti chiamava! Sei davvero allucinante Sherlock-

-Non era mia intenzione dirle questo! Mi aveva dato del cane e continuava a provocarmi...- Inizio, un brivido percorre la mia schiena, una sensazione che mai avevo provato in precedenza mi assale, ma la caccio via velocemente e torno in me -Non c'era altro modo per farla stare zitta se non questo-

-Sherlock- Mi richiama John alzandosi lentamente -Ti prego dimmi che non pensavi davvero le cose che hai detto- Nessuna parola esce dalla mia bocca, guardo fisso gli occhi iracondi di John, che provano a bruciarmi vivo -Sherlock rispondimi!-

-John- Inizio -Non posso e non voglio mentirti- John si scaraventato su di me e mi tira un bel gancio sullo zigomo destro, il quale mi basta per cadere a terra

-Trova il modo di tornare in te Sherlock, perchè questo non è il ragazzo che ho conosciuto anni fa- Mi dice guardandomi dall'alto John, poi se ne va al piano di sopra nella sua camera.
Il gancio e le parole di John mi fanno pensare, mi fanno pensare alle piccole cose che ho fatto, magari per me non contavano niente, ma se per lei fossero state importanti? Purtroppo non son stato capace di risolvere questo enigma in tempo, solitamente i casi non risolti li infilzo nella mensola, li accantono lì per non pensarci, ho provato anche con Alice a fare così, ma lei non è un foglio di giornale o una cartaccia stropicciata da tener ferma con il coltello. La verità è che forse non sono capace di rapportarmi con le persone, anzi, non ne sono mai stato capace, non sono mai stato capace di provare sentimenti o di avere empatia per altre persone, ho sempre voluto vedere tutto con razionalità, senza contare dei sentimenti altrui, perchè non credevo e continuo a non credere nella fortuna e nella sfortuna, tutte cose inutili, ti occupano spazio nell'hardisc inutilmente. Inizio a pensare alle parole di John, ma non a quelle di poco fa, inizio a pensare alle conversazioni a cui ho sempre dato poco conto, quelle su Alice... Ricordo vagamente una frase nel mezzo di una discussione tra me e John, avvenne pochi giorni dopo Natale "Non buttare mai quel profumo, per Alice è molto importante che tu capisca il suo significato" Non sono mai riuscito a capire quello che significava la strana frase di John, bhe a dirla tutta non ci feci molto caso, eravamo pieni di nuovi dati per il caso in quel periodo e non avevo tempo per questo tipo di cose, come non sapevo perchè la baciai quella sera, non riesco a capire da cosa deriva quel gesto... Il pensiero del profumo mi riempe la testa, vado a prenderlo in camera e mi siedo sul letto ad osservarlo. Giro e rigiro quella bottiglietta di vetro, non capisco cosa devo vedere, capire... Che stress, non ci credo che quella ragazzina sta riuscendo  a farmi impazzire! Apro nuovamente il profumo, prendo una penna e inizio a farla girare nel liquido celeste opaco, sento che sbatte contro qualcosa... Riesco a tirare su il piccolo oggetto e noto che è una piccola pallina chiusa di plastica, grazie ad un coltello riesco ad aprirlo e a leggere il biglietto nascosto al suo interno:

"Niente è per sempre, per questo voglio che tu sia il mio niente"
Con questa frase della mia pittrice preferita, Frida Khalo, mi arrendo. Hai vinto tu, Sherlock, mi sono innamorata di te. Ti auguro un buon Natale, Sociopatico. Tua Alice

Trovo poi anche un piccolo cuore di metallo, dovevo capirlo prima dal bigliettino legato al collo della bottiglia, forse lo avevo capito, ma mi rifiutavo di pensare che lei potesse essersi innamorata di me,non avevamo mai avuto un rapporto del genere...io non ero pronto, ecco la verità, ho sempre rifiutato ogni tipo di relazione perchè reputavo l'amore una distrazione, una cosa inutile...Ma questa ragazza mi stava facendo cambiare il modo in cui lo vedevo. Adesso capisco perchè aveva reagito così quella sera con Molly...Sono stato uno stupido, uno stupido sociopatico, come direbbe lei...
Corro al piano di sopra e mi catapulto in cameradi John

-John-

-Cosa c'è Sherlock, non sono stato abbastanza chiaro prima?!-

-No no invece l'ho risolto, l'ho risolto il caso, non l'ho lasciato lì sul camino-

-Cosa intendi?-

-Quando mi avevi detto quella cosa del profumo, adesso ho capito, ho trovato il suo significato-

-Hai chiamato Alice per dirglielo?-

-Per dirle cosa?-

-Mio dio Sherlock, non ricominciare!- Dice John un po' scocciato -Chiamala e digli che hai trovato le cose dentro al profumo- Esco dalla stanza e corro al piano di sotto -Sherlock! Dove vai! Sherlock!-

-Sherlock, cosa sta succedendo? Vi ho sentito urlare, tutto bene?- Mi chiede la signorina Hudson

-Oh no signorina Hudson non si deve preoccupare!- Dico sorridente dandole un bacio sulla fronte per poi rincominciare a correre verso il mio telefono, compongo il numero di Alice. Sta squillando, andiamo ti prego rispondimi ragazzina! Dopo minuti di interminabile angoscia Alice mi riattacca. Poco dopo arriva un messaggio, il quale mi informa che Alice mi ha bloccato il contatto, così facendo mi impedisce di chiamarla nuovamente.
Lancio il telefono nella poltrona davanti a me con rabbia e prendo la mia scorta di sigarette, qui non basteranno i cerotti alla nicotina... Adesso devo riuscire a portare di nuovo al 221b di Baker Street la mia ragazzina iperattiva, sennò sarà impossibile per me e per John risolvere il caso se non abbiamo la mente lucida...




























































Anche se forse non è solo per questo che ho bisogno di lei qui vicino a me...

Solo Un CoinquilinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora