The London Tower

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Non ho chiuso occhio quella notte, dopo ciò che Greg mi aveva detto, la "confessione" che mi ha fatto Sherlock e Moriarty che mi ha lasciata in sospeso per la milionesima volta non sapevo come poter scacciare i pensieri dalla mia testa. La mia sveglia non ha suonato quest mattina, l'ho disattivata stanotte, tanto avevo capito che non sarei riuscita a dormire nemmeno un minuto. Mentre cammino per il corridoio verso la cucina con Bicycle race dei Quenn nelle cuffiette, tra un balletto e l'altro mi preparo il mio solito caffè nella grande tazza che john mi aveva regalato, dato che stamattina mi sono svegliata per prima e siamo molto di fretta ho deciso di prepararla anche agli altri due sgangherati che ancora dormono. Questo vuol dire pancake con frutti di bosco per tutti, dato che è l'unica cosa veloce da colazione che so fare. Entrambi paiono molto stanchi quando un'oretta e mezzo dopo arrivano in cucina... non devono aver dormito molto anche loro, si vede dal colorito molto spento e chiaro dei loro volti, o meglio dal grigiore della pelle di John, Sherlock è sempre di questo strano colore biancastro. Mangiamo in silenzio, giusto ogni tanto ci mandiamo un'occhiata con Sherlock, siamo visibilmente entrambi molto agitati, per motivi differenti credo, ma la preoccupazione centrale è Moriarty per entrambi. John pare calmo, fin troppo calmo per lasciarmi andare a catturare un criminale, psicopatico, assassino da sola con Sherlock... Molto strano, è troppo tranquillo, ho paura che abbia combinato qualcosa... Ci vestiamo velocemente e corriamo verso il primo taxi che vediamo attraversare Baker street, il sangue ribolle nelle vene, mi sto agitando ma non so bene per cosa, perchè sto per rivedere Jim dopo mesi? Perchè sto per vedere Greg dopo quello che mi ha detto ieri sera? Oppure perché sono a meno di mezzo millimetro da Sherlock? Tutto è molto confuso e rimane tale fino a quando non scendiamo e Sherlock mi sorride per rassicurarmi, a quanto pare la mia agitazione è molto visibile e non fa che peggiorare quando Lestrade arriva e mi abbraccia da dietro mentre eravamo in fila con Sherlock per entrare nella Torre di Londra.

-Ciao ragazzi, ben arrivati, pronti?- Chiede Greg sorridendo, poi si fa più serio schiarendosi la voce -Lui potrebbe essere già dentro per quanto ne sappiamo noi-

-Io credo che sia ancora fuori, troppa poca gente per fare la sua entrata, non si mimetizza abbastanza bene con pochi individui- Dico avvicinandomi un po' a Sherlock -Te che dici?-

-Dico che ci si dovrebbe concentrare su Moriarty e no su altre cose- Inizia cupo, poi continua con il suo solito spensierato tono di voce -Se riesci a farci saltare la fila il processo sarà più veloce-  senza dire una parola si guarda in torno e sgancia la corda rossa dai tornelli per farci passare, in pochi minuti ci troviamo nella sala dove era sistemato il bersaglio di  Moriarty. Dalle nove e mezza del mattino, quando siamo arrivati, a mezzogiorno e quarantacinque quando delle persone iniziano a mormorare tra di loro perchè un uomo con un cappellino blu di Londra e una giacca marrone tira piccole spallate alla folla per avvicinarsi alla stanzetta delle reliquie

-Sherlock! Sherlock!- Bisbiglio all'uomo dall'altra parte del muro, lui si gira a guardarmi con aria interrogativa -È lui, sono sicura, cosa faccio?- gli mimo con la bocca, lui mi fa segno di star ferma, io faccio come dice e poi ci spostiamo in un piccolo corridoio buio dove Lestrade era appostato da prima, da lì si vedono bene tutte le mosse dei presenti, soprattutto quelle di Jim. Prende il telefono dalla tasca posteriore dei pantaloni e clicca qualche tasto, facendo così scattare l'allarme che avrebbe fatto uscire tutta la gente dalla Torre. Mastica con arroganza il chewingum che ha in bocca, quando tutti sono andati via  prende una bomboletta ed inizia a scrivere qualcosa nel vetro, purtroppo noi non riusciamo a vedere perchè siamo nel lato sinistro della teca di vetro, però riesco a vedere che posiziona qualcosa nella vetrina, poi tira fuori una specie di grande martello distruggendolo tanti piccoli frantumi trasparenti, in qualche minuto mette il grande mantello rosso e bianco sulle sue spalle, la corona sulla sua testa e stringe in mano lo scettro. Greg avverte la polizia e ci dice di restar fermi, ma io ferma non ci sto, voglio essere io a far arrestare quell'uomo, voglio consegnarlo io nelle mani degli agenti.

-Non so se ha sentito la sirena, se ne deve andare- Dice girato verso la sedia ornata di oro, ha soltanto riconosciuto i passi, non la persona evidentemente

-L'ho sentita, l'ho sentita molto bene Jim- Dico facendo ruotare le manette mentre mi avvicino con un ghigno all'uomo -Presto ne sentirai un'altra, quella della polizia-

-Hai coinvolto anche i tuoi amichetti nei nostri affari adesso?- Chiede girandosi con un sorrisetto stampato in volto, poi continua indicando le manette -Non mescolare il distintivo con la vendetta perchè sennò Lestrade ti toglie il giocattolo-

-Vaffanculo- Dico premdendogli i polsi per ammanettarlo -Non devi nemmeno provare a parlarmi dopo essere sparito per mesi di nuovo, dopo avermi giurato che saresti rimasto-

-Oh tesoro, non si insulta papino- Mi dice spingendomi verso il muro con le mani unite dagli anelli di ferro lucente, sono stata stupida a fermargliele davanti, potevo legarle dietro? No troppo facile la vita sennò. Mi prende le mani e le blocca sopra la mia testa tra la cinghia di ferro e l'intonaco bianchiccio -Non sai quanto mi fa eccitare questo tuo lato volgare- mi bisbiglia sorridente all'orecchio, è a pochi millimetri da me, i suoi occhi fissi sui miei, i nostri respiri che si mescolano , no no no no non posso cascarci di nuovo, questo cazzo di sorrisetto mi tradisce ogni volta, questo suo modo di corteggiarmi mi fa sempre uscire di testa. Il mio sguardo rimane impassibile, le sue labbra si stanno per unire alle mie, ma Moriarty viene spostato in maniera violenta da una spinta proveniente da sinistra. Mi giro e vedo Lestrade furente con Sherlock che sconvolto esce dal nascondiglio, Greg corre verso Jim, lo chiamo ripetute volte, ma pare non sentirmi, pare non volermi ascoltare, lo gira in maniera violenta, Moriarty continua a ridere in faccia a Lestrade anche in quella situazione, anche quando gli scarica un potente destro in pieno volto, facendolo cadere a terra. Greg è già partito per rincarare la dose, ma lo fermo mettendomi davanti a lui e la polizia arriva in quel momento per prelevare il criminale. 

-Alice! Per quale stracazzo di motivo sei uscita da lì! Avevamo concordato che non saresti uscita mai!- Mi urla Sherlock impazzito, poi riesce a calmarsi parzialmente, ma con la stessa foga mi gira il volto per vedere se avessi qualcosa che non va -Non ti ha fatto nulla quel figlio di puttana vero?!-

-Se ti fossi realmente preoccupato per lei avresti dovuto agire!- Urla Greg sconvolto con la mano piena di sangue che trema -Dovresti pensare di più a quello che sta qui- Dice indicando il centro del petto di Sherlock, poi gli tocca la tempia -Rispetto a questa materia grigia del cazzo-

-Greg, calmati, Sherlock ha fatto bene  arimanere lì, si è attenuto al piano- Dico mettendomi vicino a Sherlock, poi la poliziotta che ha tolto le reliquie di dosso a Jim ci chiede cortesemente di andarcene dalla sala. Mentre scendiamo le infinite scale parlo nuovamente -Mi dispiace, davvero, non avrei dovuto prendere in mano la situazione, pensavo che prendendolo di sorpresa avrei avuto più possibilità di arrestarlo io stessa-

-Non preoccuparti, l'importante è che sia stato preso e che te stia bene- Mi dice Sherlock mettendomi una mano nella spalla, poi ridacchia in maniera goffa e continua -Se non fossi partita te prendendomi alla sprovvista sarei andato io a mettergli le manette rovinando il piano- Poi mi fa l'occhiolino e mi sussurra -Non sei l'unica che vorrebbe vederlo dietro le sbarre per più motivi- Mi giro sorridente, ma mi rabbuio vedendo Greg che ci guarda da qualche metro di distanza con l'umore a terra e un po' agitato, dall'altra sera credo che tutto sia cambiato, o forse ho solo aperto gli occhi ed è cambiato stanto per me. Fino a poco tempo fa non potevo pensare ad altro tranne che a Jim, Jim qui, Jim lì, Jim Jim Jim... magari Sherlock non ha mai iniziato ad odiarmi, o meglio lo ha fatto all'inizio, ma poi sono stata io che pensavo solo a Moriarty e non lo salutavo nemmeno a colazione, magari l'ospitalità e la gentilezza di Greg che era presente fin dall'inizio non era un caso o l'essere soltanto educati, tutti quei complimenti quando gli facevo vedere i vestiti che indossavo per uscire con Jim o con Sherlock, l'abito meraviglioso che mi ha regalato con il biglietto "that's my division" , quando Sherlock mi fece piangere e lui lo buttò fuori di casa arrabbiato, senza pensare di poter buttare al vento anni di amicizia per me, tutto quello che ha fatto era per un motivo, un motivo che mai ho capito, ma che adesso ho molto chiaro, forse fin troppo...

Solo Un CoinquilinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora