Non credo di ricordare esattamente come sono arrivata al porto o il motivo per il quale ho accettato di salire su questa nave, ma adesso sono davvero seduta sul pontile della nave pirata della ciurma di Cappello di Paglia, e suddetta ciurma è in piedi attorno a me, sguardi fissi che non incutono timore ma mettono a disagio, l'unica ragazza ha le braccia incrociate, il cuoco ha la bava alla bocca e non preda nemmeno ad asciugarla, un ragazzo con un naso esageratamente grande per essere naturale parlotta tra sé nascosto dietro le spalle del cacciatore di taglie, che ha le mani serrate sull'else delle sue katane, pronto a sfoderarle. All'appello manca il capitano, Monkey D. Rufy. Lui è seduto a gambe incrociate su quella che sembra la testa di una pecora e decora la prua della nave, e ride di gusto. La testa non ha smesso di girare da quando ho riaperto gli occhi. Dopo il nostro incontro casuale in strada, dopo aver urlato ai quattro venti di non avere la minima intenzione di diventare un pirata e dopo aver tentato di allontanarmi dalla fonte di tutti i problemi che hanno rovinato questa giornata -di cui avrei fatto veramente a meno-, io e il ragazzo di gomma abbiamo combattuto, di nuovo. Non voleva sentire ragioni, non voleva accettare il mio rifiuto, così mi ha sferrato un pugno e a quel punto non ho potuto evitare di rispondere alla violenza con la violenza, anche se avrei potuto benissimo ignorarlo e andare definitivamente via. Credo volessi la rivincita. Inutile dire che ho perso di nuovo e questa volta ha fatto più male della precedente, perché ho ricevuto un pugno per davvero, non ho avuto il tempo di usare il potere del mio frutto o lui ha capito il suo punto debole -cosa che escluderei date le capacità intellettive del soggetto-.
30 MINUTI PRIMA, UNA STRADA QUALSIASI, LOGUETOWN
L'odore del sangue non mi ha mai creato problemi, mai disgustata, al contrario del sapore. La mia saliva ha un retrogusto amaro che rischia di farmi vomitare. Devo avere anche un labbro tagliato, brucia.
Sarà questa la mia fine? Dovrei ridere. È davvero esilarante infondo... Ho sempre creduto i miei genitori due persone dalle inutili grandi storie che sono morti con un pugno di polvere e vergogna. Due stupide morti. E questa allora? Davvero, se non avessi male ovunque starei ridendo a crepapelle, forse starei letteralmente morendo dal ridere. Io che mi vantavo di avere il controllo su tutto e di essere riuscita a razionalizzare anche le emozioni e le ambizioni -a differenza loro-, sto per morire per mano di un pirata, uno stupido ragazzino che vuole diventare Re dei Pirata, in un cazzo di città pirata, perché invece che ignorare, ho dato ascolto alla frustrazione che provavo e ho risposto al suo pugno con un pugno.
La pioggia è così forte che probabilmente mi lascerà altri lividi sulla pelle, oltre quelli che ho guadagnato con il precedente scontro, ma concentrarmi sul rumore delle gocce che si infrangono sulle pietre lenisce un po' il dolore, che probabilmente non è solo fisico. Ho la guancia schiacciata a terra, sta congelando, ma ho sempre trovato il freddo piacevole. Se non mi uccideranno questi pirati e sopravvivrò a questa città ricolma di gente che mi preferirebbe sottoterra, potrei morire di ipotermia. È una fine che posso tollerare.
Sento qualcuno discutere, anche se non distinguo le parole, sembrano parlare per sillabe e suoni tutti uguali.
-OHISSA!- all'improvviso non sento più la fredda e dura pietra sotto di me, non sento proprio niente. Strizzo gli occhi per mettere a fuoco qualsiasi cosa e mi rendo conto di essere a mezz'aria, qualcuno deve avermi sollevata da terra. Quel qualcuno adesso mi sta non gentilmente appoggiando tra le sue braccia.
-C-che stai f-facendo razza d/- tossisco. Quello era sangue? Ah.
-Dopo un bel combattimento dormo sempre. Aiuta a guarire le ferite. Fallo.- non potrebbe funzionare con nessun essere umano.
-Eh? I-impossibile!- il ragazzo di gomma -è lui che mi ha preso in braccio- inizia a cullarmi, come si fa con i bambini. Mi dimeno con quelle poche forze che ho in corpo, ma non serve a niente ovviamente.
-Andiamo capitano! O partiranno senza di noi!- urla il cuoco da lontano.
-LASCIAMI! T-TI HO DETTO DI LASCIARMI! RUFY!- riesco a usare i miei poteri, così mi lascio trapassare dalle sue mani e finisco a terra, di nuovo. Lui non sembra sorpreso, ma il suo sguardo si è fatto più cupo. Provo ad alzarmi, e anche se a fatica posso ancora camminare da sola. È la mia occasione per andare via e lasciarmi questa terribile giornata alle spalle.
-Vuoi uccidermi?- la sua voce è calma e pacata. Non capisco perché, ma un brivido percorre la mia spina dorsale.
-Cosa credi?! E lasciami in pace maledizione! Volevo ucciderti, è vero, avevo bisogno dei soldi della taglia, ma poi ti ho lasciato vivere e cosa? Ti ha dato fastidio? Ti sei sentito offeso? Ci tieni così tanto a morire? O vuoi dimostrare qualcosa?- sto perdendo la pazienza.
-Vuoi uccidermi?-
-NO!- aumento il passo, per quanto possibile.
-Vuoi uccidermi? Vuoi uccidermi? Vuoi uccidermi? Vuoi ucc/-
-SI! OK? VOGLIO TAGLIARTI LA TESTA MONKEY D. RUFY! SI!- la lama della mia spada è ad un centimetro dalla sua gola.
"Tu odi il mondo sorellina... Il mondo però non ti ha fatto niente per meritarsi questo odio. Ti auguro di incontrare qualcuno, un soldato della marina, un pirata, chiunque, che ti dia un diverso scopo nella vita da questa caccia ai fantasmi. La vita non deve per forza essere una crociata, lo sai? E io lo so che trovi confortevole questo tuo modo di fare, questi tuoi principi, il tuo isolamento, la tua oscurità, ma se anche per un minuto provassi a vivere come gli altri, vedresti che non è poi tutto così brutto. E non sempre tutto si risolva con una spada e la morte."
Perché devono ritornarmi in mente ora le parole in quella vecchia lettera da Aito?
Rufy inizia a ridere.
-Tu mi piaci! Dall'inizio! Ed era impossibile che una persona che mi piace fosse una codarda che si rimangia le proprie parole. Tu odi i pirati, mi sta bene. Anche se odiare non ha senso. E si possono odiare veramente pochissime persone. Quindi dire che odi tutti i pirati non ha senso, no? Sei la tua ambizione è uccidermi, mi sta bene. Ho deciso che sarai tu ad uccidermi ah ah! Ma la mia ambizione è diventare il Re dei Pirati e trovare lo One Piece, per questo non posso morire e non morirò prima che diventi realtà, e sono serio. Quindi l'unico modo per uccidermi è stare con me fino alla fine. Sei una donna che si rimangia le proprie parole o fa di tutto per le proprie ambizioni?- mi tende una mano.
-Dannato Cappello di Paglia.-
-OH! Stai sorridendo! URRÀ!-
-Questo è più un sogghigno frustrato...- ci metto un po' prima di stringere la sua mano. Poi la vista si offusca e credo di cadere, ma prima urto qualcosa di caldo e morbido.
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Io non sono un pirata! (One piece x OC) SOSPESA
FanfictionQuando il capitano Monkey D. Rufy decide che diventerai un membro della sua ciurma pirata, niente e nessuno potrà farlo desistere. Rufy vuole Umi come sua compagna nel viaggio per la Rotta Maggiore, nonostante lei lo abbia quasi decapitato, nonostan...