Drum: la città senza medici

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La cittadina in cui arriviamo è fredda, bianca, silenziosa. In realtà la neve ovatta qualsiasi suono, ma prestando attenzione si possono sentire le voci di bambini correre in quello che normalmente sarebbe un parco pieno di fiori e giochi, due anziane signore che parlottano al nostro passaggio, qualcuno vhe sbatte le ante di porte e finestre, i più curiosi che si appostano agli angoli delle case. A quanto abbiamo capito l'uomo che ci sta scortando, Dorton, il capo delle guardie, è il loro leader, è una figura di riferimento in questo villaggio, che tutto sembra fuorchè un idilliaco villaggio di montagna immerso in un candido paesaggio invernale. Sono chiari i segni di una crisi appena superata, la gente non sembra aver mangiato o essersi curata correttamente da molto tempo, alcune case sono in condizioni precarie, gli abitanti sono armati e diffidenti.

"Un fucile in mano ad un inesperto dal cuore grande ma dall'animo distrutto è un'arma infallibile". Diceva mio padre.

-Chissà che cosa è successo...- si avvicina Usopp, mi afferra un braccio probabilmente in cerca di protezione dal gigantesco orso bianco che ci viene incontro, ma al di là delle dimensione, non sembra essere in alcun modo pericoloso.

-Loro sono i mountin bears, ci si inchina al loro passaggio per educazione.- dice l'uomo e noi eseguiamo. L'orso si inchina a sua volta. Bizzarro!
Arriviamo in una casetta di legno, che ricorda piuttosto una capanna, però stranamente al suo interno sembra essere asciutta e calda. Nami viene adagiata sul letto, che viene spostato di fronte al grande camino acceso, mentre Dorton appoggia un bollitore sul fuoco. Nami sembra peggiorare rapidamente, ora non riesce a restare sveglia per più di cinque e faceva fatica persino a restare sulle spalle di Rufy.

-Mi dispiace che abbiate fatto un lungo viaggio fin qui, ma non ci sono più dottori a Drum, ormai da qualche an/-

-COME! Questa non è la patria della medicina?!- Vivi è arrabbiata piuttosto che preoccupata, ma si ricorda di mantenere un tono di voce pacato.

-Questo paese ha dovuto convivere con il dispotismo fino a poco tempo fa. Il nostro vecchio sovrano, Wapol, ha condannato a morte tutti i dottori o chiunque praticasse la magia all'infuori della sua ristretta cerchia di dottori privati. Mi dispiace per la vostra amica...- e inizia a versare un liquido verde fumante nelle tazze sul tavolo. Sanji si è accesso l'ennesima sigaretta della giornata, credo stia esagerando per il nervosismo, ma è anche vero che con il vento che c'è qui non riesce a finirle prima che vengano spente o si congelino. Rufy tiene stretti i pugni, sembra assorto a pensare, probabilmente sta cercando una soluzione, ma lui stesso è consapevole di non sapere come aiutare una persona comune, diversa da lui, e credo che ora stia rimpiangendo la sua scelta impulsiva di partire per la Rotta Maggiore senza un equipaggio completo.

-Prendi anche tu una tazza di thè caldo...- l'uomo si rivolge a me, non gli presto troppo ascolto. Mi sono avvicinata a Nami per verificare un sospetto che ho iniziato ad avere quando ha incominciato ad avere febbre alta ma un'incontrollata sudorazione fredda, date le labbra viola e le mani scure.

-Signorina, dico a lei. Queste temperature sono troppo rigide per chiunque venga da fuori. Dovrebbe anche cambiarsi d'abito...-

-Non si preoccupi, sono abituata al freddo. In realtà non lo percepisco e non posso ammalarmi...- alzo la maglia di Nami.

-Eh? Come?-

-Sarebbe troppo difficile da spiegare. Piuttosto, Nami ha bisogno di un dottore, è stata sicuramente infettata da qualcosa, probabilmente in quell'isola primitiva con i giganti.- rimbocco le coperte alla ragazza.

-Come vi ho già spieg/-

-La dottoressa Kureha è ancora sull'isola, vero?-

-E lei come lo sa?-

Io non sono un pirata! (One piece x OC) SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora